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Da Christie's Parigi in asta il revolver della discordia tra Verlaine e…

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Da Christie's Parigi in asta il revolver della discordia tra Verlaine e Rimbaud

REVOLVER de calibre 7 mm, à 6 coups, crosse en bois et détente pliable. Type Lefaucheux. N° de série 14096. Liège vers 1870. Il porte les poinçons réglementaires du banc d'épreuves de Liège : «ELG et étoile» dans un ovale (en usage de 1853 à 1877) et «q couronné» (contremarque du contrôleur en usage de 1853 à 1877). Initiales «JS» frappées sur la face avant du barillet, probablement celles d'un sous-traitant non identifié. Estimation: €50.000-70.000. Provenance: Paul Verlaine (acheté le 10 juillet 1873 à l'armurerie Montigny à Bruxelles)-armurerie Montigny et successeurs (Chaudron) à Bruxelles - donné à l'actuel propriétaire en 1981
REVOLVER de calibre 7 mm, à 6 coups, crosse en bois et détente pliable. Type Lefaucheux. N° de série 14096. Liège vers 1870. Il porte les poinçons réglementaires du banc d'épreuves de Liège : «ELG et étoile» dans un ovale (en usage de 1853 à 1877) et «q couronné» (contremarque du contrôleur en usage de 1853 à 1877). Initiales «JS» frappées sur la face avant du barillet, probablement celles d'un sous-traitant non identifié. Estimation: €50.000-70.000. Provenance: Paul Verlaine (acheté le 10 juillet 1873 à l'armurerie Montigny à Bruxelles)-armurerie Montigny et successeurs (Chaudron) à Bruxelles - donné à l'actuel propriétaire en 1981

Si potrebbe evocare o raccontare la storia semplicemente partendo dagli oggetti appartenuti agli uomini illustri. Pensiamo al paravento cinese che decorò la camera da letto di Marcel Proust conservato insieme al resto dell'arredamento al Musée Carnavalet, che silenziosamente ha assistito alla tormentata e solipsistica creazione delle quattromila pagine della “Recherche du temps perdu”, o al bastone da passeggio di Honoré de Balzac, impreziosito da un pomo d'oro tempestato di turchesi, custodito in una teca nella casa-museo di Parigi, che secondo Mme de Girardin era in grado di rendere invisibile lo scrittore; oppure alla scarpetta color prugna persa da Maria Antonietta mentre saliva precipitosamente le scale del patibolo, conservata al Musée des Beaux-Arts di Caen. A Parigi, il prossimo 30 novembre, Christie's metterà all'incanto il revolver con cui Paul Verlaine, in un eccesso d'ira, sparò ad Arthur Rimbaud, l'autore del “Bateau ivre” e “Une saison en enfer”.

Un cimelio affascinante stimato 50-70.000 euro che riporterà il collezionista che se lo aggiudicherà indietro con le lancette dell'orologio, alle ore 14,30 del 10 luglio 1873 (come recitano i documenti), nella camera al primo piano dell'Hotel à la Ville de Courtrai di Bruxelles dove il poeta, ubriaco più del solito (una delle più celebri fotografie di Verlaine lo immortala ad un tavolo del Café Procope di Parigi nel 1892 mentre beve assenzio con lo sguardo completamente perso nel vuoto), dopo aver acquistato una pistola in armeria, tentò di uccidere il suo giovane e geniale amante sparandogli addosso due colpi. Un proiettile si conficcò nel pavimento della camera d'albergo, l'altro ferì Rimbaud al polso sinistro.

L'8 agosto Paul Verlaine fu condannato a due anni di reclusione e a duecento franchi d'ammenda (il massimo della pena prevista per legge) per aver aggredito l'amico. Ma i reali motivi dell'esemplare condanna furono la “condotta contro natura” di Verlaine accertata da parte di due medici legali belgi attraverso una meticolosa ispezione corporale al momento dell'arresto, e l'abbandono della moglie e del figlio ancora in fasce a Parigi.

Paul Verlaine acquistò l'arma per 23 franchi il 10 luglio 1873 insieme a una confezione di 50 cartucce (un revolver Lefaucheux del calibro di 7 mm a sei colpi, fabbricato a Liege nel 1870) nell'armeria Montigny a Bruxelles; successivamente al drammatico episodio, la pistola, che riporta il numero di serie 14096, lo stesso indicato nel registro dall'armeria che la vendette al poeta, venne confiscata dalla polizia e se ne persero le tracce. Si ipotizza che la polizia dopo gli accertamenti abbia riconsegnato in custodia la pistola all'armeria.

Nel 1920 l'armiere Montigny cedette la sua attività a un certo Christophe, il quale la rivendette a sua volta a Charles Chaudron. Nel 1981 Chaudron liquidò il negozio e per ringraziare Jacques Ruth, un collezionista d'armi antiche, di aver inventariato il magazzino, gli donò un revolver, affermando: “Ce revolver, qui est celui de Verlaine”.

Ruth non intese immediatamente l'importanza storica del dono e conservò l'arma per più di vent'anni, sino al 2004, quando decise di mettersi in contatto con Bernard Bousmanne, conservateur del Département des Manuscripts de la Bibliothèque Royale de Belgique, che all'epoca stava preparando una libro e un'esposizione per celebrare i 150 anni dalla nascita di Arthur Rimbaud. Nel 2015 Bousmanne ha presentato il cimelio protetto da una teca protettiva al Musée des Beaux-Arts de Mons all'interno della mostra “Verlaine, cellule 252”, esposizione che ha ricostruito con tanto di documenti tutta la drammatica vicenda, a conferma che per il curatore sia questa e non un'altra la “plus fameux pistolet de la littérature”. Certo, Verlaine e Rimbaud non potevano immaginare che questa storia di gelosia e follia li avrebbe uniti per sempre.

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