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Mercato dell'arte

Torino, gallerie soddisfatte nell'ultima edizione di Artissima diretta da Cosulich

Si è conclusa a Torino l'edizione 2016 di Artissima, l'ultima diretta da Sarah Cosulich Canarutto (4-6 novembre). Mentre cresce l'attesa per l'annuncio del nuovo direttore, si tira il bilancio di questa 23ª edizione che ha visto la partecipazione di 193 gallerie da 34 paesi (per la prima volta anche Iran e Dubai) rispetto alle 207 da 35 paesi dell'anno scorso. Duemila erano le opere esposte e 50.000 sono stati i visitatori, stesso risultato del 2014, mentre nell'edizione del 2015 sono stati 52.000.
In generale le gallerie si sono dette soddisfatte delle vendite. Per alcune è andata molto bene grazie alla presenza di musei importanti e collezionisti privati da paesi come Svizzera, Francia, Germania, Principato di Monaco e Stati Uniti. Più precisamente, erano presenti 250 curatori e direttori di musei da tutto il mondo, cinque board di musei e 2.500 collezionisti e responsabili di acquisizioni. Diverse gallerie hanno notato come una novità la presenza di collezionisti dal Sudamerica e hanno apprezzato lo sforzo della fiera di portarli a Torino.

Le vendite
Per esempio, P420 di Bologna ha incontrato collezionisti da Perù, Colombia e Brasile. Era sudamericano anche l'artista che la galleria ha presentato, con un riscontro eccezionale, nella sezione Present Future: Rodrigo Hernández (messicano, 1983), con piccoli quadri in cui sono mischiate la cultura d'origine dell'artista, l'immaginario occidentale e i riferimenti alla Metafisica, al Surrealismo e Man Ray (4.300 euro l'uno). Nello stand principale, invece, la galleria mostrava opere di artisti come Riccardo Baruzzi (1976) e Irma Blank (1934) tra 3.500 e 85.000 euro e di tutti ha venduto qualcosa. Particolare entusiasmo ha suscitato l'interesse da parte del direttore del Centre Pompidou per un “Cuborto” di Paolo Icaro del 1969 (80.000 euro) che verrá proposto al museo per un'acquisizione. Sarebbe la prima opera dell'artista italiano nella collezione del museo francese.
È andata bene anche per Chert Lüdde, la galleria berlinese fondata dall'italiana Jennifer Chert alla quale ora si è unito Florian Lüdde, già Esther Schipper. “Questo ampliamento ci rende più forti e ci dà la possibilità di integrare il programma della galleria con nuovi artisti, per esempio Alvaro Urbano (spagnolo, 1983)” spiegano i galleristi. Le sue opere erano esposte in stand ad Artissima insieme a quelle di altri sette artisti che hanno intavolato un dialogo sulla scultura, come Petrit Halilaj (Kosovo, 1986) e Ruth Wolf-Rehfeldt (1932), anziana artista tedesca che finalmente sta ottenendo il giusto riconoscimento e nel 2017 avrà mostre importanti. “La maggior parte delle opere esposte ha già una storia importante di esposizioni in istituzioni” commentano i galleristi, “la reazione del pubblico è stata positiva e abbiamo venduto”. I prezzi andavano da 3.000 a 14.000 euro.
Due artiste anziane da riscoprire anche dal londinese Richard Saltoun che ha venduto 20 lavori tra 1.000 e 10.000 euro in due ore durante l'opening. Nella main section presentava Greta Schödl (austriaca, 1929), tra i protagonisti della poesia visiva in Italia negli anni 60-80, e un'altra austriaca nella sezione Back to the Future, la femminista Renate Bertlmann (1943), con cui lavora dal 2013 e che ha suscitato interesse e vendite sia da parte di privati che di musei (in particolare inglesi e americani) nonostante i contenuti esplicitamente pornografici del suo lavoro (prezzi 3.000-80.000 euro).

Back to the Future
Proprio questa sezione è dedicata agli artisti storici ancora sottovalutati dei decenni 1970 e 1980. “Nel 2010, quando la sezione è nata, erano inclusi anche gli anni 60, che ad oggi sono stati esplorati, anche grazie al nostro lavoro” spiega la curatrice della sezione Eva Fabbris. “La visibilità e i prezzi degli anni 60 sono così cambiati che, per continuare ad essere una fiera all'avanguardia, ci concentriamo su un passato più vicino a noi”. I prezzi nella sezione andavano da meno di 5.000 euro a più di 100.000, ma tante opere si attestavano tra 20.000 e 30.000 euro. “Valori che permettono un'ottica di investimento - commenta Fabbris - perché si tratta di opere che, dal punto di vista storico-artistico, potrebbero valere il doppio”.
Ma quali sono le tendenze di questi decenni? “Gli anni 70-80 sono anni complicati e affascinanti - risponde Fabbris - perché si sciolgono le tendenze ed emergono le individualità. Un elemento ricorrente che possiamo notare è il fatto che i mezzi espressivi vengono strapazzati”. Come fa, per esempio, Paolo Gioli (1942) con la fotografia, presentato dalla Galleria del Cembalo di Roma, che utilizza tecniche alternative come il fotofinish (usato nello sport) o il foro stenopeico (il principio della camera oscura), oppure come faceva Lars Fredrikson (1926-1997) con la pittura, presentato da In Situ - Fabienne Leclerc di Parigi, che traduceva onde sonore in opere bidimensionali e astratte. “È stato tra gli artisti che hanno ricevuto maggiori attenzioni - riferisce Fabbris - ha vinto il premio Sardi per la sezione Back to the Future ed è stato acquistato per la GAM dalla Fondazione CRT (che ha comprato dieci opere da concedere in comodato gratuito al Castello di Rivoli e alla GAM per un totale di 400.000 euro, ndr)”.

I premi
Oltre al Premio Sardi, che ha un valore di 5.000 euro ed è assegnato dalla Fondazione Sardi per l'Arte di Torino (fondata dalla ex-gallerista torinese Pinuccia Sardi nel 2014), sono stati assegnati diversi altri riconoscimenti. Il Premio Reda, nato in collaborazione con il centro per la fotografia Camera nel 2015 e dedicato ad artisti sotto i 35 anni che utilizzano il mezzo fotografico, è andato alla polacca Joanna Piotrowska (1985), presentata dalla galleria Madragoa, aperta quest'anno a Lisbona dall'italiano Matteo Consonni. Allo stand c'erano due serie dell'artista: una più recente, frutto di una residenza a Lisbona durante la quale Piotrowska ha chiesto a una serie di persone di costruire dei rifugi come quelli dei bambini e farsi ritrarre al loro interno (2.200 £ l'una in ed. 3+1), e l'altra precedente, in cui le persone ritratte simulano posizioni di difesa personale, in un abbraccio che allo stesso tempo è un gesto di allontanamento (1.200 £ l'una in ed. 7+3).
Un altro artista emergente premiato è stato Gian Maria Tosatti (1980), presente allo stand di Lia Rumma con un'opera legata al progetto “Sette stagioni dello spirito”, realizzato a Napoli insieme alla galleria, alla Fondazione Morra e al Madre e ispirato al “Castello interiore” di Santa Teresa d'Avila. Tosatti - il cui price range va da 3.500 a 35.000 euro - ha ricevuto il premio intitolato all'artista Ettore Fico e istituito nel 2009 dall'omonima Fondazione per promuovere il lavoro di artisti emergenti esposti ad Artissima in ogni sezione (5.000 euro). La fondazione ha anche acquistato due sue opere. Accanto ad artisti giovani come Tosatti, Lia Rumma mostrava artisti affermati come Kentridge e Spalletti e un'opera di Giuliano dal Molin (1960), un artista con cui la galleria ha iniziato a lavorare a maggio di quest'anno. I prezzi andavano da 10.000 a 40.000 euro per i giovani e da 50.000 a 200.000 per gli artisti affermati e le vendite sono state soddisfacenti.
Il veneziano Giorgio Andreotta Calò (1979), presentato dalla galleria Sprovieri di Londra ha vinto il nuovo premio This is not a Prize, nato quest'anno in collaborazione con l'azienda Mutina, eccellenza italiana della ceramica (5.000 euro), mentre a Juliette Blightman della galleria Isabella Bortolozzi di Berlino è andato il terzo Prix K-Way® Per4m per la performance (10.000 euro).
Il Premio illy Present Future, alla sua sedicesima edizione e dedicato all'artista più interessante nella sezione Present Future, è andato a Cécile B. Evans (1983) per un lavoro già esposto quest'anno alla Biennale di Berlino che presenta scenari futuristici e affronta domande attuali riguardo a che cosa ci rende umani rispetto alle intelligenze artificiali. Presentata dalla Galerie Barbara Seiler di Zurigo, l'opera “What the Heart Wants” (2016) è anche stata acquistata dalla Fondazione CRT per il Castello di Rivoli (solo il video costava 18.000 £), dove l'anno prossimo l'artista realizzerà un progetto espositivo durante Artissima 2017. “Siamo chiaramente molto soddisfatti sia pre il premio che per l'acquisizione” ha commentato la gallerista, “ma anche perché Artissima ti dà la possibilità di incontrare molti curatori che vengono a conoscenza dell'opera degli artisti, e questo è un enorme arricchimento per una galleria”.
Infine, un altro nuovo premio è andato alla giovanissima galleria brasiliana Cavalo di Rio de Janeiro: il Premio Owenscorp, dedicato galleria giovane più meritevole della sezione New Entries per il lavoro di ricerca e sostegno dei linguaggi sperimentali (5.000 euro). Inaugurata nel gennaio di quest'anno, la galleria era alla prima fiera internazionale dopo ArtRio. “Abbiamo deciso di partecipare per l'approccio curatoriale della fiera” raccontano i galleristi Ana Elisa Cohen e Felipe Pena, “e perché ci piaceva la sezione New Entries, in cui si può partecipare una volta sola, per cui si ha freschezza e più facile accesso”. La galleria ha presentato due artisti brasiliani che si confrontano con la scultura: Felipe Cohen (1976), che gioca con la materializzazione delle ombre e la trasparenza (5.000-9.000 euro), e Wagner Malta Tavares (1964), con sculture geometriche e industriali che giocano con il vento e il suono, il rapporto tra materiale e immateriale e ricordano il Neoconcretismo di Lygia Clark (1.000-11.500 euro). “Abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte di curatori e critici” commentano i galleristi, “e molto interesse dai collezionisti, che vogliono conoscere gli artisti e fare ricerca sul loro lavoro prima di acquistare”. Vai all’ArtGallery

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