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Finarte, successo per Isgrò ma troppi invenduti

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Mercato dell'arte

Finarte, successo per Isgrò ma troppi invenduti

Emilio Isgrò. Dal ciclo la veglia di Bach, 1985. Prologo degli evangelisti Secondo Giovanni
Emilio Isgrò. Dal ciclo la veglia di Bach, 1985. Prologo degli evangelisti Secondo Giovanni

Protagonista dell'asta di Arte Moderna e Contemporanea di Finarte che si è tenuta il 9 novembre al Palazzo della Permanente di Milano è stato Emilio Isgrò, classe 1935, presente nel catalogo di vendita con sei lavori, tra cui “Prologo degli evangelisti” (Dal ciclo la veglia di Bach), una tecnica mista su quattro grandi pannelli (120 x 180 cm ciascun elemento) realizzata a metà degli anni Ottanta, esposta alla recente antologica dedicata all'artista al Palazzo Reale di Milano, che ha visto il martello del banditore fermarsi a 90.000 euro (111.000 euro con i diritti d'asta) da una stima di partenza di 95.000 - 105.000 euro, segnando il prezzo più alto di aggiudicazione dell'incanto e il record d'asta. Buoni risultati anche per le altre opere dell'artista: “Libero cancellato” del 1964 (lotto 233) è salita a 45.000 euro con le commissioni di acquisto da una valutazione iniziale di 22.000-28.000 euro, mentre l'acrilico su tela “ Immaginario di Hendel” del 1975 (lotto 235) è stato acquistato per 21.500 euro (stima: 10.000-15.000 euro). Su sei lotti proposti, solo il libro “Macchina di febbraio” (stima: 16.000-20.000) è rimasto invenduto.

L'aspettativa di realizzo per l'incanto di Finarte di 2.500.000-3.300.000 euro, però, non si è concretizzata. L'asta ha totalizzato solo 1.812.625 euro. Un fiume di invenduti hanno infatti scandito la vendita. Dei 283 lotti (tre ritirati) in catalogo solo 148 sono stati scambiati durante le due sessioni pomeridiana e serale del 9 novembre, in parte per via dell'offerta in catalogo di opere di artisti particolarmente ampia che comprendeva artisti minori meno conosciuti, ed in parte perché il livello delle opere non sempre era alto. Tra gli invenduti anche lotti di primaria importanza per la determinazione del fatturato, come l'acrilico su tela degli anni Settanta di Mario Schifano, “Castello” (lotto 142), valutato 60.000-80.000 euro, la tela estroflessa di Agostino Bonalumi del 1995 stimata 70.000-90.000 euro, la tecnica mista di Pier Paolo Calzolari (lotto 179) con una richiesta di 38.000-42.000 euro e il lavoro informale di Afro del 1965 valutato 80-120.000 euro, rimasti tutti al palo.

Buoni risultati si sono registrati per i lavori di Tano Festa: lo smalto del 1969 “Trafalgar Square” è salito sino a 52.500 euro con le commissioni d'acquisto da una valutazione di 15.000-20.000 euro, mentre l'opera intitolata “Da Michelangelo “ (lotto 164) è passata di mano per ben 43.700 euro rispetto alla stima preventivata di 8.000-10.000 euro, così come l'acrilico su tela “Le dimensioni del cielo” battuto per 40.000 euro, stimato 8.000-12.000. E' rimasto invenduto solo il lotto 146, una “Persiana” del 1962 (stima: 28.000-32.000 euro).

Molta attenzione in sala per le opere di Achille Perilli: l'acrilico del 1980 “A cavallo del sole” è stato aggiudicato per 46.250 euro (stima: 12.000-15.000 euro), mentre “Allegoria dell'autunno”, una tecnica mista su tela del 1966 , è stata acquistata per 50.000 (stima: 25.000-30.000 euro). Interesse anche per l'elegante lavoro di Claudio Parmeggiani del 2009 ,”Senza titolo”(lotto 180), realizzato con fumo su tavola e ali di farfalla, venduto per 43.750 euro (stima: 35.000-45.000 euro). Il piccolo ricamo di Alighiero Boetti (lotto 166 ) “Ordine e disordine” dopo diversi rilanci è stato acquistato per 42.500 euro, rispetto alla stima in catalogo di 10.000-12.000 euro.
Della selezione di opere che la casa d'aste ha dedicato all'universo femminile, poco l'interesse per i pittori figurativi come Fausto Pirandello, mentre la serigrafia realizzata in 24 esemplari su acciaio inox lucidato a specchio di Michelangelo Pistoletto, raffigurante la moglie dell'artista Maria allo specchio, eseguita del 1989 (stima: 28.000-32.000 euro), è stata acquistata per 37.500 euro con i diritti.

Aggiudicata a fatica, al di sotto della stima minima, la piccola “Piazza d'Italia “ ( 23,7 x 30 cm) di tarda realizzazione (anni '70) di Giorgio de Chirico (lotto 18), venduta per 50.000 euro con i diritti da una valutazione di 60.000-80.000 euro.

Cresce sensibilmente l'interesse dei collezionisti di fotografia nei confronti di Silvia Camporesi, promettente fotografa vincitrice del premio BNL Gruppo BNP Paribas durante la scorsa fiera di fotografia MIA Photo Fair: l'opera in vendita, intitolata “Fantasmi #13” (Lo Squalo) del 2011, riprodotta sulla copertina del catalogo della mostra “Italia inside out” al Palazzo della Ragione di Milano, è stata acquistata per 5.000 euro con le commissioni, rispetto alla stima preventivata di 2.000-3.000 euro.

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