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Il magico mondo della pittura antica va in asta la prossima settimana

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Mercato dell'arte

Il magico mondo della pittura antica va in asta la prossima settimana

Londra rimane, assieme a New York, la capitale mondiale del mercato e delle aste di dipinti antichi: qui infatti vengono disperse le più prestigiose collezioni nel settore custodite per decenni, se non per secoli, nei castelli nobiliari e nelle residenze internazionali di magnati dell’industria, profondi conoscitori del mondo dell’arte. Al valore artistico dell'opera e della firma si aggiunge la passione e il gusto del collezionista nella scelta di un’opera che entra a far parte della propria raccolta.

Collezionisti italiani a Londra. È il caso di Vittorio Di Capua, passato presidente della Lamborghini scomparso nel 2015 che come unica distrazione alla sua intensa carriera manageriale aveva la passione per l’arte, in particolare del periodo che va dall'epoca medievale fino al Settecento, assieme a sua moglie Caterina. Ora la dispersione della sua collezione nell'asta ad essa dedicata da Sotheby’s a Londra l’8 dicembre è una dei poli di attrazione di una settimana dedicata al magico mondo della pittura antica da parte delle due principali case internazionali, Christie’s e Sotheby’s. La collezione è stata raccolta nel corso di diverse decadi nella residenza torinese dei Di Capua: 112 lotti che testimoniano secoli di storia dell’arte pittorica e decorativa, compresi importanti antichi dipinti italiani ed europei. Di Michele Pace, pittore romano del Seicento chiamato Michelangelo del Campidoglio, un olio su tela Natura morta con frutta su piano di pietra con lucertola verde in primo piano, 131,5 x 182,5 cm (le nature morte romane, assieme a quelle spagnole, rimangono tra le più rare ed ambite), è stimato 30-40mila sterline. Oltre a rari dipinti, come un monumentale olio su tela del napoletano Francesco De Mura del XVIII secolo, La Concezione dell’Immacolata, 216 x 143,5 cm (stima 40-60mila sterline), la collezione Di Capua vanta importanti antiche sculture, come una Vergine dell’Annunciazione, in legno dorato e policromo, alta 123 cm, attribuita a Giovanni Marigliano, chiamato Giovanni Da Nola, artista napoletano della prima metà del XVI secolo, stimata 20-40mila sterline, e un prestigioso cassone in legno di noce con strutture dorate attribuito alla Bottega di De Marchi (Bologna o Ferrara XV secolo o primi anni del XVI) stimato 8-12mila sterline.

Le serate degli old master. Nella Evening Sale presso Sotheby’s del 7 dicembre altre prestigiose provenienze per gli importanti dipinti antichi proposti. Innanzitutto la collezione di Sir William Forbes, settimo baronetto di Pitsligo (1773-1828), come un olio su tela di Tiziano Vecellio, XVI secolo, Ritratto di due ragazzi (si dice appartenenti alla famiglia di Pesaro), 91,5 x 77 cm, stimato 1-1,5 milioni di sterline. Si suppone che siano i figli di Benedetto Francesco Giuseppe Pesaro, ritratti nei primi anni della decade 1540 da Tiziano con l’assistenza dei suoi discepoli. L’opera venne acquistata dagli antenati dell'attuale proprietario a Venezia nel 1828. Nella stessa asta sarà proposta una delle più belle versioni conosciute di Ritorno dalla kermesse di Pieter Brueghel il Giovane, una composizione che ha goduto grande popolarità durante la vita dell’artista, da lui interamente creata. L’eccellente stato di conservazione e la brillantezza dei colori e della composizione ne fanno una tra le opere più appetibili di questo famoso pittore fiammingo. Nel 1965 l’opera venne venduta da Sotheby’s a Londra per 9mila ghinee (1 ghinea pari a 1,05 sterline), passata poi di mano alla celebre galleria De Jonckheere, acquistata nel 2000 da un collezionista europeo, venne venduta da Sotheby's a New York nel gennaio 2011 per 4.562.500 dollari, ora ritorna sotto il martello con una stima di 2-3milioni di sterline.

Goya e Bellotto. Top lot dell’Evening Sale di Christie’s data 8 dicembre è un grande schizzo di Francisco de Goya y Lucientes, l’olio su tela Donna con due ragazzi presso una fontana, commissionato come parte di una serie di grandi cartoni dipinti per gli arazzi che avrebbero dovuto decorare la sala da pranzo dell'erede al trono, Carlos, Principe di Astunia, nel Palazzo El Pardo a Madrid. Le rapide pennellate, la luminosa tavolozza e i numerosi “pentimenti” presente in questo schizzo ben conservato, rivelano il disegno in evoluzione. Alla fine, in conseguenza della morte di Carlos III nell’anno successivo, gli arazzi non vennero più appesi nella sala e gli schizzi rimasero di proprietà dell'artista. Lo schizzo è stato acquistato dall'artista nel 1798 dal Duca e dalla Duchessa di Osuna ed è ora messo in vendita con una stima di 4-6 milioni di sterline. L’asta proporrà pure una veduta del Settecento di Bernardo Bellotto (le vedute del Settecento firmate dai maestri italiani rimangono sempre ai vertici dell'interesse da parte del collezionismo internazionale), The court yard of the Fortress of Königstein with the Magdalenenburg, 49,7x0,3 cm, stimato 2-3 milioni di sterline.

Romantica Scozia e mecenatismo. Un’importante opera dell’Ottocento sta attraendo l'attenzione massmediatica internazionale: l’opera è The Monarch of the Glen, dipinto nel 1851 da Sir Edwin Henry Landseer, 163,8 x 169 cm, uno dei più famosi dipinti del XIX secolo (un monumentale cervo maschio imperiosamente domina il selvaggio paesaggio), per la sua potente qualità tecnica, è considerato una celebrazione delle meraviglie naturali e un'evocazione romantica della Scozia, della sua storia e della sua cultura, rimasto in mani private e presso collezioni corporate sin dall'anno della sua realizzazione. Christie’s fu incaricata della vendita già nel 1916 ed ora è stata di nuovo interpellata per rimettere l'opera in asta a dicembre (con stima a richiesta), ma all'ultimo momento il dipinto è stato ritirato: infatti il 17 novembre è stato annunciato che la National Galleries of Scotland(NGS) ha finalizzato un accordo di partnership con Diageo (impresa mondiale sul mercato degli alcolici nata dalla fusione nel 1997 della britannica GrandMet e l’irlandese Guinness Plc) per assicurarsi l’opera di Sir Landseer nel museo scozzese: in base a questo accordo Diageo ha donato metà della stima di mercato del dipinto a NGS, mentre NGS lancerà una campagna di raccolta fondi per garantire 4 milioni di sterline e portare l'opera nella sua collezione pubblica. La popolarità dell'opera nacque subito dopo la sua realizzazione: era stata concepita come parte di una serie di tre opere che avrebbero dovuto essere esposte nella House of Lords, ma considerata inappropriata venne venduta a un collezionista privato.

Ville lumière. Anche a Parigi si accenderanno i riflettori la prossima settimana sui dipinti antichi: Piasa il 9 dicembre disperderà una collezione di qualità museale di circa 90 tra dipinti e oggetti decorativi che spazia dal Medioevo al XVII secolo, in particolare provenienti dalla Toscana, e frutto di una collaborazione di due eminenti collezionisti, accademici di università e storici dell'arte. Molte di queste opere sono state pubblicate in studi letterari e diverse esposte nei principali musei italiani. Tra i capolavori offerti, due tempere su tavola di Taddeo di Bartolo (1362-1422), un importante artista gotico di Siena (rinomato per le sua eredità pittorica derivata dall'arte bizantina): Santo Stefano, 45 x 25 cm, tempera acquistata dal Principe Joseph Clemens della Baviera nel 1945 (stima 90-120mila euro) e Sant'Antonio di Padova, 43 x 11,5 cm, originalmente parte di un polittico dipinto nel 1395 per la Cappella Sardi-Campigli nella Chiesa di San Francesco a Pisa (stima 60-80mila euro). Il resto del polittico si trova ora nella Galleria Nazionale di Budapest. Altro lotto significativo è San Bernardino di Siena, 163 x 61,5 cm, una tempera su tavola della prima metà del XV secolo di Pietro di Giovanni d'Ambrogio, uno dei più importanti artisti senesi discepolo de Il Sassetta (stima 70-90mila euro). Opera di innegabile qualità cromatica, con Perugia visibile sullo sfondo, proveniente dalCastello di Vincigliata a Fiesole, celebre per la sua collezione di bassorilievi, affreschi e corazze. Nella collezione offerta da Piasa anche una coppia di fronti di cassone nuziale illustrati con scene profane, storiche o mitologiche, con leopardi e lepri, creature favorite di Afrodite e simbolo di fecondità (ciascuno 53 x 163 cm). La maggior parte di questi cassoni sono stati bruciati dalla Chiesa per la loro supposta empietà e pochi sono rimasti intatti, custoditi in musei a Firenze e in quelli internazionali come il Cleveland Museume il Victoria & Albert a Londra. La coppia offerta da Piasa è stimata 80-100mila euro.

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