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Nel futuro di Cuba c'è la libertà di espressione

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Nel futuro di Cuba c'è la libertà di espressione

Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba all'Avana
Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba all'Avana

Le ceneri di Fidel riposano, il lungo silenzio si conclude, la scena artistica cubana si domanda se si va verso un giro di vite o una fioritura espressiva. Per quasi sei decenni, la cultura è stata strettamente controllata dal governo, sia attraverso il patrocinio e che con le armi della censura. E anche se la morte di Castro non potrà portare libertà immediate, gli artisti chiedono libertà di espressione e libertà di navigazione, visto che il web nell'isola è ancora una chimera. Tuttavia nulla porta a credere che tutto ciò si otterrà in poco tempo.

“Castro è stato il più potente simbolo vivente del periodo rivoluzionario del XX secolo e non solo per i cubani” ha detto al Los Angeles Time il curatore Dan Cameron, ex curatore capo dell'Orange County Museum of Art che ha viaggiato a Cuba per più di due decenni e lo scorso anno ha condotto una ricerca per una delle mostre Pacific Standard Time, che si terrà nel sud della California il prossimo anno. “Anche per molti latinoamericani, per le persone di tutto il mondo, comprese quelle nate molti decenni dopo”. La resistenza al cambiamento, anche dopo la malattia nel 2006 di Castro, è forte: nei nove giorni del lutto lo street artist cubano dissidente Danilo Maldonado Machado, noto come El Sexto, è stato preso in custodia dalle autorità dopo aver celebrato la morte di leader sui social media.

“La resistenza al cambiamento - aggiunge Cameron - con la morte di Castro ore difficilmente sarà come prima.” Cameron ha lavorato con artisti cubani di statura internazionale come Tania Bruguera, lo scultore Alexandre Arrechea e il collettivo di Los Carpinteros con mostre in importanti musei in tutti gli Stati Uniti. “Questi artisti sono abituati a lavorare in Europa e negli Stati Uniti – dice -, tornando a Cuba, trovandosi faccia a faccia con l'assenza di libertà, per loro è insostenibile una permanenza duratura.” Infatti Tania Bruguera, classe 1968 arrestata in diverse occasioni dalle autorità dell'Avana all'inizio dello scorso anno dopo aver tentato di mettere in scena uno spettacolo sulla libertà di parola, fa notare che anche se Castro è morto, suo fratello Raul, che ha gestito il paese nell'ultimo decennio, è ancora saldamente in carica. “Dovremo aspettare e vedere” ha scritto in una e-mail da Cambridge, dove frequenta, grazie ad una borsa di studio, l'Harvard University. “Raul ha trattato a porte chiuse tutti i negoziati, senza condividere con il suo popolo o con la stampa quello che stava facendo. Oggi è più che mai necessario esercitare il diritto di accesso alla politica da chiunque voglia fare qualche cambiamento. E' un buon esercizio civico pensare di poter avere qualcosa da dire nella nuova visione di Cuba.” Per questo ha annunciato la sua intenzione di correre per la presidenza di Cuba nel 2018. Oggi sta svolgendo una ricerca su “Art After Democracy” al Clark Art Institute.

Anche Darrel Couturier di Los Angeles della Couturier Gallery, che ha rappresentato artisti cubani nel sud della California sin dal 1990, concorda: “Non credo a cambiamenti immediati, il governo è più o meno lo stesso.” La lenta dissolvenza di Fidel dalla scena pubblica e l'apertura sociale e politica in corso a Cuba, grazie al ristabilimento delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, hanno già portato a cambiamenti nel modo in cui gli artisti operano e nella concezione dell'arte. “Non credo che i temi affrontati dall'arte cubana contemporanea si focalizzino sulle condizioni politiche e sociali del passato: gli artisti cubani sono nella comunità internazionale”.

Se le restrizioni verranno pian piano sciolte e nel 2018 Raul uscirà di scena come ha annunciato, Cuba potrebbe vivere una rinascita culturale senza precedenti come in altri paesi dove lunghe dittature sono giunti al termine. In 15 anni Cuba potrebbe diventare come Parigi negli anni '20 e, naturalmente, chi per primo arriverà tra curatori, galleristi e collezionisti riuscirà a raccogliere ottimi frutti.

In questo momento nessuno può essere sicuro che il suo ritiro sarà seguito dalla realizzazione di un sistema democratico o di una maggiore libertà di espressione. Un grande interrogativo è rappresentato dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, a seguito della morte di Fidel, ha minacciato di rivedere l'accordo concluso da Obama se non vi sarà il ripristino delle piene relazioni nell'interesse del popolo cubano, dei cubani-americani e degli Stati Uniti. Secondo Cameron indipendentemente da ciò che Trump minaccia di fare, Cuba è destinata a proseguire verso un percorso di maggiore apertura - soprattutto nel campo delle arti per attirare flussi di turisti dagli Stati Uniti, da tutta l'America Latina e dall'Europa. Dopo San Paolo, la Biennale dell'Avana è una delle fiere più importanti dell'emisfero occidentale.

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