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Nelle aste italiane Manzoni da record e ceramiche d'autore sugli scudi

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Mercato dell'arte

Nelle aste italiane Manzoni da record e ceramiche d'autore sugli scudi

Lo straordinario successo che il 6 dicembre Il Ponte Casa d'aste di Milano ha raggiunto nell'asta di arte moderna e contemporanea con un fatturato di 5.450.000 euro, con il 91% dei lotti venduti e il 130% del venduto sul valore, ha dimostrato come le opere di qualità non solo delle grandi firme, ma anche di quegli autori italiani ben conosciuti dai critici e dagli storici, pur non ancora adeguatamente premiati dal mercato, suscitano un crescente interesse da parte dei collezionisti.

Così Il Ponte ha battuto nella vendita del 6 dicembre il record mondiale per Piero Manzoni per la sua Merda d'artista n.69, icona dell'arte d'avanguardia del XX secolo, contesa in sala e online e venduta per 275mila euro. Nella stessa vendita una scultura in ceramica smaltata di Lucio Fontana realizzata nel 1950-53, Madonna con Bambino, è stata venduta a 225mila euro, mentre l'Antiscultura di Fausto Melotti spunta 193.750 euro.

Il mercato delle aste nazionali di novembre di arte moderna e contemporanea, arte decorativa compresa, esaminato in questo servizio da ArtEconomy24, conferma questo trend: da Wannenes una scultura di Fausto Melotti ha segnato il record assoluto per il dipartimento della Casa genovese, sempre sugli scudi le opere della scuola romana degli anni '60. Le ceramiche di Madoura di Pablo Picasso hanno fatto il tutto venduto da Bolaffi, mentre quasi il 100% di venduto per i vasi di René Lalique da Cambi.

In controtendenza Capitolium Art ha registrato un calo generale dei prezzi, in particolare per le opere estroflesse, la Pop Art e il Novecento. Si conferma una concentrazione di richiesta collezionistica al Nord - anche Blindarte di Napoli ha aperto Milano -, mentre stenta il mercato delle fotografie, sostenuto principalmente dalla richiesta internazionale. Si conferma il trend per i libri d'autore.

Nelle aste italiane Manzoni da record e ceramiche d'autore sugli scudi
Effervescente Torino. Prima asta di arti del Novecento da parte di Bolaffi di Torino in data 8 novembre: in un unico catalogo, diverse forme espressive – disegno, grafica, fotografia, arti decorative e tecnologia – capaci di raccontare il secolo scorso. Fatturato di oltre 720mila euro. Successo per i dipinti del torinese Aldo Mondino: il suo dittico Sol y Sombra. Gambe di toreri nell'arena del 1996, aggiudicato a 27.500 euro da una base di 4mila (top lot della vendita). White gloves per l'insieme di ceramiche di Madoura firmate da Pablo Picasso, con realizzo complessivo di oltre 250mila euro. A contendersi le caraffe, i piatti e le piccole sculture con la firma dal maestro spagnolo numerosi compratori, in larga parte stranieri, con decine di offerte telefoniche. La sua placca in terracotta smaltata Tête de femme à la couronne de fleurs ideata nel 1964 e realizzata in cento esemplari numerati è stato il secondo top lot dell'intera asta con aggiudicazione di 23.750 euro. Tra i manifesti i top lot aggiudicati la celebre affiche di Marcello Dudovich per la ditta Mele Confezioni per signora, 1912 (13.750 euro), tra le fotografie, lo scatto di Luigi Ghirri Cà de Caroli dalla serie “Paesaggio italiano” del 1989 (6.250 euro), tra le curiosità, infine, è stato venduto a 2.500 euro, quattro volte la base d'asta, il modello funzionante dell'Apple Macintosh 128k del 1984, il primo Mac della storia, opera di una squadra di visionari progettisti capitanati da un giovane Steve Jobs la cui firma è incisa nella scocca.

Melotti sugli scudi. Il 24 novembre Wannenes di Genova ha organizzato a Milano, negli spazi della Sala Carreponte di Open Care – Frigoriferi Milanesi una vendita di arte moderna e contemporanea con un fatturato di 783.370 euro, uno dei risultati migliori di sempre per il dipartimento guidato da Guido Vitali e Massimo Vecchio. Protagonista assoluta di quest'asta un'opera iconica di Fausto Melotti la scultura Poesia, del 1962, fatta di matalli duttili in equilibrio tra vuoti e pieni: stimata 180-240mila euro, è stata venduta per 347.200 euro e segna il record assoluto del dipartimento per una singola opera confermando l‘interesse internazionale crescente per quest'artista. Raddoppiata la stima di partenza della tela di Carol Rama, Prove a carico del 2002 (stima 15.000 - 20.000 euro), aggiudicata a 37.200 euro) con numerosi rilanci dei collezionisti collegati al telefono dall'Italia e dall'estero, a conferma del crescente interesse per questa importante artista italiana con le sue quotazioni in ascesa. Richieste le opere della scuola romana degli anni '60, in particolare un'opera di Mario Schifano (stima 5-7mila euro), aggiudicata a 10.540 euro e di Franco Angeli (stima 6-8mila) aggiudicata a 9.920 euro, superando la stima massima. Tutti vendute le quattro opere di Gianfranco Baruchello proposte, con la significativa aggiudicazione a 13.640 euro per il piccolo ma raffinato alluminio del 1979, intitolata La 24 ore lirica la contiene agevolmente (stima 8.000-10.000 euro). Record d'asta per l'artista l'opera di Mino Ceretti in catalogo (stima 1.000-2.000 euro), aggiudicata a 5.208 euro. Infine tra gli artisti contemporanei è positiva la vendita dell'iconico Treno del 2012 di Luca Pignatelli, (stima 10-15mila euro) venduto a 12.400 euro diritti d'asta inclusi.

Il post-war italiano. Il 28 novembre è stata la volta di Cambi di Genova che nella sede milanese di Palazzo Serbelloni ha totalizzato una vendita di arte moderna e contemporanea di 484mila euro, col 52% di lotti venduti e il 47% sul valore, con opere tutte accattivanti quasi tutte provenienti da collezioni private. Una bella scultura in gesso e pietra di Paolo Icaro, Senza titolo del 1983, alta 202 cm, ha raddoppiato la stima di 10-12mila euro, attestandosi a 24mila di realizzo. La cucitrice del 1981 di Michelangelo Pistoletto, serigrafia di lastra in acciaio inox, è stata venduta per 60mila euro, mentre l'acrilico su tela C'era una volta del 1996 di Valerio Adami, acrilico su tela 146,5 x 65 cm, stimato 18-20mila, è stato aggiudicato per 25mila. Nella stessa giornata del 28 novembre si è tenuta nella sede milanese anche l'asta di sculture del XIX e XX secolo con un fatturato di 213mila euro, il 44% di lotti venduti e il 76% del venduto sul valore.
Il nucleo di opere di Francesco Messina (1900-1995) della Collezione Agostino Vigo (1863-1942) ha fatto registrare il 100% di venduto. Il miglior risultato è stato raggiunto con Pietà, un grande gruppo bronzeo del 1925 esposto alla XV Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia del 1926, 168 x 96 x 110 cm, aggiudicato a 60mila euro contro una stima di 40-50mila.

Il 29 novembre è stata la volta dell'asta di Arti Decorative del XX secolo con un fatturato di 330mila euro, 75% di lotti venduti e 134% sul valore: la raccolta di vasi di René Lalique (1860-1945) ha ottenuto risultati eccezionali con più del 96% di lotti venduti. In particolare di questo vetraio francese, la bellissima Statuetta “Suzanne” del 1925 in vetro giallo soffiato a stampo e sabbiato, modello a catalogo dal 1928, non ripreso dopo il 1937, alta 23 cm, firma impressa, con stima 2.500-3.500, è stata aggiudicata a 14mila euro. Il top lot è risultato Costumi Sardi, il Grande pannello in legno di Fortunato Depero del 1939 interamente rivestito di intarsi colorati in “Buxus”, 200 x 120 cm, stimato 15-20mila euro e aggiudicato a 18mila. Quest'opera faceva parte di un'importante commessa dell'Ente Nazionale Industrie Turistiche a Depero che realizzò numerosi lavori per pubblicizzare il turismo italiano nelle sedi nazionali e straniere dell'Ente a partire dal 1936. Molti lavori furono realizzati dalla ditta Riccardo Sani di Trento che utilizzò il “Buxus”, materiale da poco inventato dalle Cartiere Bosso di Torino. La sua realizzazione, ottenuta tramite un trattamento chimico della cellulosa, consentiva di creare un materiale duro e resistente lucidabile e disponibile in una grande gamma di colori (il bozzetto di questo pannello è ora conservato al Mart di Rovereto).

Roma tra foto e arte. Il settore dell'arte moderna ha visto a novembre due aste anche a Roma presso Minerva Auctions . La prima, più contenuta, dedicata alla fotografia, settore che ancora stenta a decollare tra i collezionisti italiani. Il fatturato è stato di 98mila euro col 60% di lotti venduti. “È stata infatti alta la percentuale di compratori esteri sia privati che commercianti che hanno contribuito anche al gioco di alcuni dei lotti più richiesti durante l'asta, come la cartella di Luigi Veronesi, Fotogramma, cartella contenente 12 fotografie e fotogrammi scattati tra il 1933 e il 1940 e stampati nel 1974, es. 17/40, 65 x 50 cm, tutti firmati e datati in basso a sinistra, stimata 3-4mila euro e aggiudicata telefonicamente per 7.500. Attenzione del tutto italiana, invece, sulla stampa dei “Pretini” di Mario Giacomelli Io non ho mani che mi accarezzano il volto, 1961/63, stampa del 1970, firmata a matita sull'immagine, 30 x 39,7 cm, stimata 5-6mila euro e aggiudicata telefonicamente a 8.125 euro”. Il 15 novembre è seguita l'asta di arte moderna e contemporanea con un fatturato di 677mila euro e il 65% dei lotti venduti: “i lotti sono stati venduti per lo più a collezionisti e appassionati del nord Italia, pochi quelli provenienti da Roma o dal Sud”. Tra i top lot, un olio su tela di Piero Dorazio del 1965, Due fuochi, 72 x 92 cm, stimato 40-50mila euro, aggiudicato a 72.500.

Libri d'autore. Asta di arte moderna, contemporanea e design a Milano presso Blindarte di Napoli il 29 novembre con un fatturato di 900mila euro e il 70% dei lotti venduti. Memmo Grilli, responsabile del dipartimento, ha così commentato: “ottima performance nella nuova sede milanese. Tra i lotti di maggiore successo, il bellissimo lavoro di Daniel Buren del 1980, Riflesso: una peinture en cinq parties pour deux murs, tessuto a righe di bande bianche e blu alterne e verticali, dimensioni variabili, 181 x 140 cm prima del taglio, aggiudicato a 148.250 euro (stima a richiesta). Oltre a un cabinet di Gio Ponti aggiudicato per oltre 32mila euro, si è rilevato il successo per libri d'autore: un volume di Fabro venduto a 11.700 euro, uno di Boetti a 5.500, segno che il collezionismo dei libri d'autore in grande ascesa”.

Non tutto luccica. In controtendenza i commenti di Gherardo Rusconi, responsabile di settore presso Capitolium Art di Brescia che per l'asta di arte moderna e contemporanea del 30 novembre ha fatturato 649.296,20 euro col 79,85% di lotti venduti e l'82% del venduto sulla riserva: “l'asta ha confermato un calo generale dei prezzi (dunque della domanda) che si era già espresso nella precedente asta di luglio. Per quanto riguarda il Novecento il calo è diffuso. Per il contemporaneo anche le mode sembrano che abbiano esaurito il loro fascino (estroflessi e Pop Art), ma le opere di qualità mantengono un buon standard a livello di performance, sfatando la convinzione comune che la fascia media abbia perso di appetibilità. In particolare una tecnica mista su tela di Angelo Savelli del 1972, Ascent, 36 x 45,50 cm, pubblicata, stimata 18-24mila euro è stata aggiudicata per 23mila. A livello di casa d'aste il risultato finale è comunque soddisfacente, ma la politica per il prossimo anno sarà quella di indirizzare la ricerca su prezzi più bassi per la fascia commerciale e sulla qualità per quella media e top”.

Risultati in linea. Gli esperti di Farsetti Arte di Prato in occasione dell'asta di arte moderna e contemporanea organizzata il 25 e 26 novembre con un fatturato di 4.250.000 euro così commentano: “il mercato dell'arte moderna e contemporanea in Italia è ancora molto vivace e dinamico. Da una parte, infatti, gli artisti storicamente affermati, come ad esempio Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi ed Enrico Castellani, vedono confermare le loro quotazioni. Allo stesso tempo va rilevato un crescente interesse per altri artisti, noti agli storici e ai critici d'arte, ma non ancora adeguatamente premiati dal mercato. È il caso ad esempio di Giosetta Fioroni e di Mattia Moreni, che in questa vendita hanno raggiunto il loro massimo storico in asta”. Tra i top lot, Nero Cretto di Alberto Burri del 1975, acro vinilico su cellotex, 96 x 73,5 cm, ha comunque realizzato al di sotto delle stima minima: 1.150.250 euro, contro una stima di 1,4-2,2milioni di euro, mentre una Natura morta di Giorgio Morandi del 1953, olio su tela 23,5 x 45 cm, stimata 400-600mila euro ne ha realizzati 586.150. Un olio su tela del 1967 di Mattia Moreni, Un'anguria come una nuvola, 130 x 161,5 cm, da una stima di 50-80mila euro ne ha realizzati 118.850, mentre Liberty verticale di Giosetta Fioroni del 1968, smalto su tela 170 x 60,3 cm, stimato 60-90mila euro ne ha realizzati 81.875.

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