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Wannenes chiude il 2016 con un bilancio molto positivo

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mercato dell’arte

Wannenes chiude il 2016 con un bilancio molto positivo

La casa d'asta Wannenes di Genova ha chiuso il 2016 con un totale aggiudicato (comprensivo del 24% dei diritti d'asta) di 19.256.963 euro con un balzo del 35% rispetto al 2015, grazie a 18 aste e una percentuale di venduto per numero di lotti del 68,9% (+8,3% rispetto al 2015 che ha registrato 14.261.727 euro raggiunto con 20 aste) e del 130,9% (+28,8% rispetto al 2015) per valore dei lotti. Il settore a più alto aggiudicato nel 2016 è stato quello dei Dipinti Antichi e del XIX secolo con un totale di 5.108.304 euro (comprensivo del 24% dei diritti d'asta) e un incremento dell'85% rispetto al 2015 dove lo stesso dipartimento era leader nelle aggiudicazioni.

ArtEconomy24 ha chiesto a Guido Wannenes, ad della casa d'asta attiva dal 2001, di fare un bilancio dell'anno che si sta concludendo. Com'è andato il secondo semestre 2016 rispetto al primo?
Il secondo semestre ha confermato e consolidato il trend positivo del primo permettendoci di considerare il 2016 come il migliore anno per la nostra casa d'aste. Il segmento delle Single Owner Sale è stato protagonista con due vendite dedicate a due nobili dimore; gli Argenti hanno consolidato la leadership del nostro dipartimento così come i Dipinti Antichi e del XIX Secolo che anche quest'anno si sono attestati sui vertici del settore. L'Arte Moderna e Contemporanea ha accresciuto il risultato della prima asta milanese, e i Tappeti e Tessuti Antichi, con una eclettica e raffinata offerta, hanno catalizzato l'attenzione dei più grandi connoisseur.

Qual è la situazione del mercato delle aste in Italia nell'anno 2016 rispetto all'anno 2015?
Stiamo assistendo ad una costante crescita di tutte le realtà italiane e vediamo una grande “voglia di asta” da parte degli acquirenti, soprattutto privati. Quando abbiamo iniziato nel 2001 il 70% degli acquirenti erano mercanti e il 30% privati, oggi queste percentuali si sono invertite e le aste sono diventate l'interlocutore privilegiato per tutti i collezionisti che vogliono fare investimenti o semplici acquisti di opere d'arte. Se a questo aggiungiamo la grande crescita del mercato estero, è facile prevedere che nei prossimi anni sarà possibile per tutte le case d'asta italiane avere orizzonti e prospettive ancora più ampi.

Avete segnato dei record?
Mai come quest'anno abbiamo registrato tanti record price, tre su tutti: il doppio giro di perle naturali, oro bianco, smeraldo e diamanti aggiudicata a 1.054.000 euro. La tavola di Neri di Bicci raffigurante “Tobia e San Raffaele Arcangelo e Santi”, battuta a 806.000 euro, che rappresenta il world record price del pittore. “Poesia” di Fausto Melotti, opera iconica e germinale, che con i suoi 347.200 euro ha confermato l‘interesse crescente del mercato internazionale per quest'artista.

Quali sono, per i diversi segmenti, i periodi storici e gli artisti più richiesti?
È difficile circoscrivere le richieste di un mercato sempre più consapevole ed eterogeneo come quello attuale. Ragionando in generale possiamo dire che per gli argenti di produzione italiana il secolo di riferimento resta il XVIII, mentre per gli argenti inglesi e francesi anche il XIX registra ottimi risultati. Nell'arte moderna accanto ai nomi iconici dell'arte italiana (Fontana, Burri e Castellani) se ne affiancano altri come Carol Rama e Fausto Melotti che sono in forte ascesa e hanno ancora ampi margini di crescita. I collezionisti di Asian Art prediligono opere di provenienza certa e perfetta conservazione, mentre i dipinti del XIX secolo hanno ormai abbandonato i regionalismi lasciando spazio solo ad opere di respiro e gusto internazionale. La ceramica rinascimentale si conferma settore di nicchia ma molto seguito, e il design italiano dagli anni ‘30 agli anni ‘50 è protagonista nel mondo. Per i dipinti antichi anche quest'anno l'interesse per i fondi oro e la pittura rinascimentale è stato alto, mentre sui gioielli due sono i filoni, firma e materiali: i preziosi delle grandi maison Cartier, Bulgari, Van Cleef & Arpels, per citarne alcune, rappresentano insieme alle pietre e le perle naturali i must del momento.

Quali i settori sottovalutati su cui consigliereste di investire?
Oggi dedicherei grande attenzione alla scultura italiana che ha ancora margini di crescita notevoli, legati anche ad una continua evoluzione degli studi in materia.

Cresce la partecipazione straniera? Con quale percentuale sul totale dei buyers? Da quali nazioni?
Il mercato cui ci rivolgiamo è ormai da anni quello internazionale, basti pensare che nelle nostre vendite i buyers stranieri hanno superato ormai da tempo quelli italiani. Il dato 2016 parla di un 62,44% di acquisti esteri e tra questi spiccano gli Stati Uniti con il 23%, la Gran Bretagna con il 9%, la Francia con il 12% e la Svizzera con il 7%. Restano stabili Russia e Cina, i cui acquisti sono però molto legati a opere specifiche di manifatture o artisti di questi paesi.

Qual è il prezzo medio delle opere aggiudicate nelle aste fisiche?
E' 3.910 euro la media, poi ovviamente ci sono notevoli differenze tra reparto e reparto, per le aste dedicate a settori specifici la media si alza per quelle dedicate alle uniche proprietà si contrae, essendo presenti in catalogo lotti vari ed eterogenei.

Cresce il mercato online?
Il mercato online continua a crescere sia sul portale Wannenes On Air che sulle varie piattaforme su cui siamo presenti con i nostri cataloghi.

Qual è la percentuale di fatturato online sul totale?
Il dato 2016 parla di un fatturato complessivo pari al 15% del totale.

Qual è stato il top lot online?
Una scultura in marmo del XVIII secolo battuta a 62.000 euro.

E qual è il prezzo medio delle opere vendute nelle aste online?
Si è attestato sui 1.573 euro. Il fenomeno si spiega non solo con l'avvento di nuovi buyers raggiunti via web, ma anche con una decisa preferenza che molti clienti storici della casa d'aste accordano a questo nuovo metodo di partecipazione che non potrà che crescere ancora nei prossimi anni.

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