Sono aperte le iscrizioni aSTARTS 2017, il premio che celebra la collaborazione tra Scienza, Tecnologia e ARTe. Il riconoscimento è stato lanciato nel 2016 nell'ambito di Horizon 2020, lo schema attraverso il quale la Commissione Europea investirà 16 miliardi di euro in ricerca e innovazione. Il programma prevede investimenti e supporto alle seguenti aree: la modernizzazione dell'industria manifatturiera (1 miliardo di €), la tecnologia per la guida manuale (oltre 100 millioni di €), l'internet of things, ovvero l'evoluzione dell'uso della rete per oggetti di uso comune (139 millioni di €), l'economia circolare (670 millioni di €) e smart cities, cioè la pianificazione urbanistica per l'ottimizzazione e l'innovazione dei servizi pubblici (232 millioni €).
Nel documento di lavoro di Horizon2020, il Work Programme 2016-2017, viene citato anche il ruolo dell'arte e dell'artista come catalizzatore dei processi di innovazione. Ci sono due punti in cui si fa riferimento alla sinergia tra le arti e la tecnologia per la costruzione di una società inclusiva e innovativa e alla nascita di STARTS. Il testo nei punti ICT-36a e 36b cita:
• “attraverso il programma Horizon2020, l'azione d’innovazione stabilirà un dialogo strutturato tra i creativi/artisti e le industrie/ICT e, in particolare, finanzierà piccoli progetti che lavorano su prototipi concreti sviluppati dalla collaborazione tra creatività e tecnologia”.
• “le azioni di coordinamento e supporto forniranno servizi d’intermediazione per stabilire relazioni tra gli artisti e gli operatori del campo ICT – si prevede inoltre un premio annuale che sarà consegnato attraverso prestigiosi istituti dell'arte e della tecnologia nel mondo, STARTS per l'appunto”.
La DG CONNECT - Direzione Generale della Commissione Europea per la Comunicazione, le Reti dei Contenuti e la Tecnologia - è stata incaricata di lanciare una call pubblica per individuare i responsabili della gestione del premio STARTS. Dalla selezione è risultato vincitore il progetto presentato da Ars Electronica, il centro di sperimentazione artistica di Linz che dal 1979 esplora gli impatti che la digitalizzazione ha sul mondo, insieme a Bozar, il centro d’arte contemporanea di Bruxelles e il Waag Society, il centro per l'arte, la scienza e la tecnologia di Amsterdam.
La partecipazione a STARTS è gratuita ed è aperta ad artisti, scienziati, compagnie e collettivi; i progetti, che non devono avere più di due anni di età, possono essere caricati sul sito starts-prize.aec.at/call entro il 3 marzo 2017.
In palio ci sono due premi da 20.000 euro l'uno: il Grand Prize- Artistic Exploration si concentra su progetti artistici che influenzano il modo in cui guardiamo alla tecnologia, mentre il Grand Prize – Innovative Collaboration premierà lo sviluppo di prodotti innovativi e la collaborazione tra il settore privato e il mondo dell'arte.
Dalla prima edizione di STARTS (2016), sono emersi come vincitori la fashion designer Iris Van Herpen e il collettivo tedesco Artificial Skins and Bones rispettivamente per il GrandPrize- Artistic Exploration e Innovative Collaboration. Iris Van Herpen si è aggiudicata il Grand Prize- Artistic Exploration per “Magnetic Motion”, un progetto in cui la designer esplora l'interazione dei campi magnetici confezionando pezzi di alta moda. Lavorando con tecniche digitali, come la stampa a iniezione, il taglio laser e la stampante 3D Van Herpen ha messo insieme strutture plastiche che si reggono insieme grazie ai propri campi magnetici. Il Grand Prize- Innovative Collaboration, invece, è stato vinto dal gruppo di designer capitanati dal professore Mika Satomi e Wolf Jeschonnek della Scuola d'Arte Weißensee di Berlino; il gruppo ha vinto grazie a un progetto nato dalla collaborazione con l'azienda Ottobock , leader mondiali nel mercato delle protesi. “Artificial Skins and Bones”, oltre a essere il nome del collettivo, è anche il nome del progetto, esplora il design del corpo umano per applicarlo a corpo artificiali; attraverso una ricerca dettagliata fatta con i tecnici, i fisioterapisti e i clienti di Ottobock, i designer tedeschi sono riusciti a elaborare delle protesi con una particolare attenzione all'estetica, all'interazione con le parti naturali del corpo e con materiali che riescono a riprodurre le percezioni sensoriali.
Il premio STARTS oltre a supportare concretamente lo sviluppo dei prodotti e dei processi innovativi attraverso la collaborazione tra arti e tecnologia, rappresenta un traguardo fondamentale per l'Unione Europea che ha finalmente riconosciuto il valore dell'arte e della creatività per affrontare le sfide sociali, economiche ed ecologiche che si prospettano.
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