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Premi e concorsi

Quattro donne candidate al Premio della Nationalgalerie: chi sono e qual è il loro mercato

Le quattro artiste nominate al Preis der Nationalgalerie 2017. Da sinistra a destra: Iman Issa, Agnieszka Polska, Sol Calero e Jumana Manna, Foto: David von Becker
Le quattro artiste nominate al Preis der Nationalgalerie 2017. Da sinistra a destra: Iman Issa, Agnieszka Polska, Sol Calero e Jumana Manna, Foto: David von Becker

Sono quattro giovani donne le artiste scelte tra 90 candidati per la finale del nono Preis der Nationalgalerie, il premio per l'arte contemporanea assegnato con cadenza biennale dall'associazione degli amici del museo berlinese Verein der Freunde der Nationalgalerie insieme alla BMW ad un artista sotto i 40 anni attivo in Germania. Tutte e quattro vivono a Berlino ma provengono dai luoghi più disparati, hanno già una carriera avviata e sono rappresentate da gallerie internazionali. Di certo sentiremo parlare di loro nei prossimi mesi, visto che dal 29 settembre saranno in mostra all'Hamburger Bahnhof di Berlino, e poi il premio ha in palio una mostra personale (con catalogo) in uno dei musei statali di Berlino nel 2018. Ecco, quindi, chi sono e quali sono i loro valori attuali di mercato, destinati a crescere.

Sol Calero è nata a Caracas in Venezuela nel 1982. Nel suo lavoro usa l'immaginario stereotipato e i colori vivaci dei Caraibi per attirare l'attenzione dello spettatore sulla sua ricerca sull'identità latino-americana e i simboli culturali. Dal 2014 è rappresentata in esclusiva dalla galleria londinese Laura Bartlett, che l'ha scoperta nel 2013 in una collettiva intitolata “Women's Art Society”, curata da Adam Carr presso Mostyn di Llandudno, in Galles. “Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, Calero aveva già una lunga storia espositiva” racconta la gallerista, “per cui aveva una forte consapevolezza del suo lavoro ed era pronta per il pubblico internazionale”. Nel 2014 la galleria le ha dedicato lo stand a Frieze London e nel 2016 ad Art Basel Statements. “I suoi collezionisti sono soprattutto in Gran Bretagna, Germania, Svizzera e Venezuela”. Prossimamente la vedremo in una personale al Kunstpalais Erlangen e alla Triennale di Folkestone. I suoi prezzi vanno da 3.000 sterline per un dipinto a 100.000 per un'installazione importante. Artnet registra un solo passaggio in asta: “Untitled (Bienvenidos a Nuevo Estilo)”, un olio su tela del 2014 venduto da Phillips a New York lo scorso novembre a 7.250 dollari (stima 5-7.000 $).

Iman Issa è nata al Cairo nel 1979. Il suo lavoro è criptico e minimalista; spesso utilizza la componente testuale per trattare temi relativi al linguaggio, alla storia e alla politica. Dal 2011 lavora con la Rodeo Gallery di Londra e dal 2016 con Carlier Gebauer di Berlino. “La carriera e il mercato di Iman Issa si sono sviluppati con successo costante nel corso di molti anni” ci dicono dalla galleria di Londra. “Dalla nostra prima mostra nel 2011, ha avuto molte mostre istituzionali e i suoi lavori sono entrare in collezioni pubbliche e private internazionali per esempio negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna e negli Emirati Arabi. A partire da questa estate sarà in residenza al Daad di Berlino”. La politica della galleria non è trasparente riguardo ai prezzi, che non vengono dichiarati alla stampa. Non ha passaggi in asta.

Jumana Manna è nata a Princeton negli Stati Uniti nel 1987. Il suo lavoro, che consiste principalmente in film e sculture, tratta temi come il corpo, il nazionalismo, la storia e la costruzione della comunità. Dal 2012 lavora con la CRG Gallery di New York, dove ha avuto la prima personale nel 2013. “L'abbiamo scoperta attraverso un amico curatore” ha dichiarato Glenn McMillan, co-fondatore della galleria. Non lavora con altre galleria, ma ha diversi impegni con istituzioni pubbliche che rappresentano anche i prevalenti acquirenti del suo lavoro, secondo quanto riferisce la galleria. “Jumana Manna ha studiato e lavorato nel Medio Oriente, Norvegia e Nordamerica - spiega McMillan, - per cui il suo lavoro già da molti anni è sostenuto da istituzioni e collezionisti di queste regioni”. Altre occasioni di visibilità a breve saranno la partecipazione alla mostra “Mirrored” all'interno del Padiglione dei Paesi nordici della Biennale di Venezia, una mostra al Museum of Contemporary Art di Chicago, al Jeu de Paume di Parigi, al Pompidou. I prezzi per le sue sculture variano da 15.000 dollari per un'opera di 100 x 60 x 170 cm a 50.000 per un'opera di 210 x 360 x 150 cm. I suoi film vanno da 25.000 a 50.000 dollari. Non ha passaggi in asta.

Agnieszka Polska è nata a Lublino in Polonia nel 1985. Nei suoi video, malinconici e meditativi, utilizza fotografie o illustrazioni d'archivio sulle quali interviene in modo sottile, creando l'illusione di un documentario e interrogandosi sulla loro ricezione futura. Dal 2010 lavora in esclusiva con la galleria berlinese di origini polacche Zak Branicka, dove ha avuto la sua prima mostra. Dal 2015/16 collabora - sempre attraverso la stessa galleria berlinese - con Dawid Radziszewski e Kasia Michalski a Varsavia e Lisa Overduin a Los Angeles. “La sua carriera si è sviluppata in Polonia e Germania - riferisce Sofia Hauser di Zak Branicka, - ma anche in altri paesi come gli Stati Uniti (ha fatto una performance al MoMA di New York, ora è in mostra all'Hirshhorn Museum di Washington ed è in collezione al Museum of Contemporary Art of San Diego), in Australia e in Asia”. Presto la vedremo alla Schirn Kunsthalle di Francoforte, al Public Art Fund di New York e al Museum of Modern Art di Varsavia. La galleria non ha dichiarato i prezzi. Artnet registra un solo passaggio in asta: la vendita di un suo video intitolato “Kalendarz ed” (2008, film d'animazione su dvd, 6,12 minuti, ed. di 5) presso la casa d'asta di Varsavia Desa Unicum a 1.665 $ (stima 1.537-2.050 $)

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