ArtEconomy24

ORA! – il primo bando nazionale dedicato alla ricerca e alla…

  • Abbonati
  • Accedi
Economia e beni culturali

ORA! – il primo bando nazionale dedicato alla ricerca e alla produzione contemporanea

Si è tenuto il 31 marzo a Torino la penultima giornata di empowerment riservata ai vincitori del bando Ora! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative. Il bando nasce nel 2015 dall'Area Innovazione Culturale della Compagnia di San Paolo culturale ed è, ad oggi, l'unico bando che si occupa di produzione di progetti inediti nel campo delle arti visive e performative contemporanee e nella cultura digitale su tutto il territorio italiano.
Come ci racconta la responsabile del bando Francesca Gambetta: “Partendo da un'analisi di contesto ci siamo resi conto che il panorama dei finanziamenti attuale investe quasi esclusivamente nella valorizzazione, nella gestione e nel potenziamento delle realtà culturali già esistenti, a scapito della ricerca e di nuove produzioni artistiche contemporanee”. La decisione di investire sul contemporaneo è scaturita un po' seguendo la declinazione territoriale del torinese storicamente legata al contemporaneo, un po' per una scelta della Compagnia di investire su una creatività più sommersa e che ancora deve svelarsi. Inoltre, anche se il bando ha come requisito fondamentale che la produzione venga realizzata almeno in una prima parte sulle regioni di attività della Compagnia - Piemonte e Liguria – è la prima volta che la Fondazione investe in modo significativo su un progetto destinato a tutto il territorio nazionale. Il bando, con a disposizione un budget iniziale di € 550.000, poi innalzato a € 740.000, ha raccolto in totale 250 candidature pervenute da 36 diverse province italiane; tra questi sono stati scelti i 20 progetti vincitori, selezionati per l'elevato grado di innovazione, oltre che per la capacità di creare reti e di mostrare la propria sostenibilità economica.
A partire dal progetto iniziale, è nata in Compagnia di San Paolo la volontà di impegnarsi in maniera continuativa nei confronti dei soggetti vincitori del bando attraverso un percorso di capacity building dedicato all'individuazione di una prospettiva di sostenibilità economica delle azioni culturali. La volontà di dare seguito alla call con un progetto di formazione specifica nasce da una duplice istanza: da una parte, la necessità di rispondere a una richiesta degli enti stessi di approfondire tematiche pratiche e organizzative, dall'altra la volontà della Compagnia di portare un valore aggiunto al rapporto con gli enti vincitori per seguirne progressivamente lo svolgimento e le realizzazioni delle diverse fasi, con la volontà di valorizzare al meglio lo sviluppo futuro delle loro progettualità. “L'idea è andare oltre alla consegna del denaro ai fini della produzione, ma pensare insieme a come le idee potrebbero evolvere”; per questo i percorsi di empowerment riguardano non solo i temi relativi al project management e alla sostenibilità economica, ma anche alla scalabilità, intesa anche come trasferibilità di una idea culturale. L'ultimo dei cinque appuntamenti in agenda è previsto per il 13 aprile a Genova dal titolo “cosa non fare per”, durante il quale si affronteranno le principali criticità di progettazione che emergono dalle application.
Uno degli aspetti più interessante di questa operazione, che nasce come un bando e nel giro di un anno si trasforma in una vera e propria linea d'azione della Fondazione, è l' idea di voler utilizzare la call come una sonda sul panorama culturale italiano per scoprirne i suoi modelli economici, le sue professionalità e le sue criticità. Grazie anche all'alta partecipazione proveniente da tutta Italia, il bacino di informazioni raccolto analizzando tutti gli enti, i team di lavoro e i progetti partecipanti costituisce un'ampia fotografia della cultura e dei linguaggi contemporanei del nostro paese. L'insieme di dati raccolti, che verranno elaborati in una ricerca consultabile dopo l'estate, mira a creare una road map del sistema culturale e creativo italiano. Questo studio, inoltre, si inserisce in un momento specifico della Compagnia di San Paolo che sta definendo il proprio piano di lavoro 2017-2020 e che vuole utilizzare questa analisi proprio per capire dove posizionarsi nel settore culturale e creativo e con quali strumenti lavorare.
Inoltre, tra dicembre 2016 e marzo 2017 la Compagnia ha sbloccato un rifinanziamento di altri 13 progetti che avevano precedentemente partecipato al bando e che, seppur meritevoli, non era stato possibile sostenere in un primo momento. Con un ulteriore investimento di circa 460.000 €, la Compagnia di San Paolo ha espresso la volontà di andare al di là delle dinamiche del bando per non rischiare di perdere idee e progetti di particolare interesse per qualità e tematiche.

© Riproduzione riservata