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Il lascito di Manzoni va ad Hauser & Wirth

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Il lascito di Manzoni va ad Hauser & Wirth

Piero Manzoni with cans of Merda d'artista (Artist's shit) in his house on Via Cernaia, Milan, Italy, 1961(© Fondazione Piero Manzoni, Milano, courtesy of the Foundation and Hauser & Wirth)
Piero Manzoni with cans of Merda d'artista (Artist's shit) in his house on Via Cernaia, Milan, Italy, 1961(© Fondazione Piero Manzoni, Milano, courtesy of the Foundation and Hauser & Wirth)

Un nuovo colpo messo a segno dai galleristi svizzeri Hauser & Wirth: oggi annunciano che hanno siglato con la Fondazione Piero Manzoni di Milano l'esclusiva per rappresentare a livello mondiale l'artista italiano.

“Siamo onorati e entusiasti di iniziare a lavorare con la Fondazione Piero Manzoni” ha commentato Marc Payot, partner e vicepresidente di Hauser & Wirth. “È stato un maestro dell'innovazione, la cui intrepida ricerca di nuove forme di espressione creativa e fiera intelligenza continuano ad esercitare influenza ancora oggi. Insieme al direttore della Fondazione Rosalia Pasqualino di Marineo, non vediamo l'ora di far avanzare ulteriormente la comprensione dei contributi dell'artista all'evoluzione dell'arte moderna e contemporanea attraverso nuove mostre, pubblicazioni e progetti speciali incentrati sull'esistenza rigorosa e squisitamente originale di Manzoni”.

Hauser & Wirth esporrà un iconico lavoro della serie Achromes di Manzoni nel suo stand ad Art Basel, dal 15 al 18 giugno 2017, e ha in programma una grande mostra sul lavoro dell'artista per la fine del 2018 nella sua galleria di New York. Inoltre la galleria sosterrà la Fondazione nella preparazione di un nuovo catalogo ragionato sull'opera di Manzoni che si prevede sarà pubblicato online nei prossimi due anni.

La galleria ha già in portafoglio i lasciti di altri due italiani, Fabio Mauri e Fausto Melotti, e di molti artisti americani e non solo, come Leon Golub, Philip Guston (ora in mostra a Venezia alle Gallerie dell'Accademia), Eva Hesse, Josephsohn, Allan Kaprow, Lee Lozano, Jason Rhoades, Dieter Roth, Mira Schendel, David Smith e Philippe Vandenberg.

Molte sono le gallerie, sia in Italia che all'estero, che seguono l'opera dell'artista, uno dei più forti italiani sul mercato internazionale. Tra queste in Italia Mazzoleni, Tornabuoni, Galleria Cardi, Galleria Blu, Galleria Christian Stein e Galleria dello Scudo solo per citarne alcune, in Francia e Germania Galerie Karsten Greve, negli Stati Uniti Sperone Westwater Gallery e Gagosian.

Piero Manzoni (1933-1963), voce originale e potente dell'Avanguardia degli anni '50, nella sua breve esistenza ha vissuto un periodo di sconvolgimenti sociali in Europa, ha visto la rapida crescita dell'industria e della tecnologia del dopoguerra. Durante la sua carriera, che si concluse con la sua morte prematura causata da un attacco cardiaco all'età di 29 anni, da autodidatta pittore astratto Manzoni ha influenzato la cultura visiva contemporanea con la sua geniale sperimentazione artistica. Insieme a Enrico Castellani ha fondato la galleria Azimut e la rivista 'Azimuth' (1959-1960) al fine di creare un dialogo internazionale e unire movimenti artistici in tutta Italia e nel resto dell'Europa. Tra gli autori pubblicati nella rivista 'Azimuth' troviamo Samuel Beckett, Gillo Dorfles, Yves Klein, Francis Picabia, Kurt Schwitters, Robert Rauschenberg e Jean Tinguely.

Il record d'asta dell'artista risale all'ottobre 2014 (29,6 milioni di fatturato) con “Achrome” del 1958-59 (pittura e caolino, 110 cm x 150 cm), che dalla stima tra 6.255.500-8.757.700 € venne battuto a 14.012.320 € da Sotheby's a Londra. Nel 2016 il numero di lotti venduti è stato pari a 38, con un fatturato di 14.540.122 $ e un invenduto (stampe escluse) del 22,2%, con una maggiore presenza geografica negli ultimi 10 anni nel Regno Unito (72%).

Il lavoro di Piero Manzoni è stato oggetto di numerose mostre internazionali, tra cui retrospettive presso la GNAM - Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1971), il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1991), la Serpentine Gallery di Londra (1998), il MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina (2007) di Napoli, Palazzo Reale a Milano (2014), il Museo di Arte Moderna di San Paolo (2015) e il Musée Cantonale de Beaux-Arts di Losanna (2016).

Il suo lavoro è nelle collezioni di importanti musei internazionali, tra cui il MoMA di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate di Londra, la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Museo del Novecento di Milano il Centro Georges Pompidou di Parigi e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

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