Sotheby's ha lanciato un premio annuale da 250mila dollari per finanziare mostre dedicate ad aree sottovalutate della storia dell'arte. “Un premio pensato per sostenere ed incoraggiare i musei a sondare nuovi terreni - c'è scritto nel comunicato della casa d’asta -, che mira a riconoscere l'eccellenza curatoriale e a facilitare esposizioni che esplorano aree trascurate o non rappresentate della storia dell'arte in un momento in cui tali progetti stanno diventando sempre più difficili da finanziare e sviluppare”. Un'iniziativa certamente lodevole, ma non del tutto disinteressata, visto che attraverso il museo passa la rivalutazione non solo critica ma anche economica degli artisti, ancora di più in un momento in cui i prezzi di pochi nomi affermati sono andati alle stelle e i collezionisti sono alla ricerca di nuove proposte tra gli autori, appunto, già storicizzati ma passati inosservati.
I vincitori
La prima edizione del Sotheby’s Prize ha incoronato due musei, che riceveranno 125 mila dollari ciascuno: Il Museum of Contemporary Art di Chicago con la mostra “Many Tongues: Art, Language, and Revolution in the Middle East and South Asia”, che esamina i rapporti tra Medio Oriente e Asia Meridionale, e il Nasher Museum of Art at Duke Universitycon la mostra “Pop América, 1965-1975”, che analizza il contributo dell'America Latina alla Pop Art.
La giuria ha, inoltre, apprezzato altre tre mostre che riceveranno 10mila dollari ciascuna. Sono: “Ree Morton: The Plant That Heals May Also Poison” all'Institute of Contemporary Art, University of Pennsylvania di Philadelphia, la prima retrospettiva dopo più di 35 anni dell'artista post-minimalista e femminista americana Ree Morton; “Augusta Savage: Artist-Community-Activist” al Cummer Museum of Art & Gardens di Jacksonville in Florida, dedicata all'artista afro-americana Augusta Savage; e “Native North America” alCrystal Bridges Museum of American Art di Bentonville in Arkansas, dedicata all'arte degli Indiani d'America nel XX secolo.
Le mostre sono state scelte tra 92 proposte provenienti da istituzioni in 15 paesi in Nord e Sud America, Europa, Medio Oriente, Asia e Africa. «Ciascuna mostra selezionata è dedicata ad artisti che finora sono stati considerati periferici rispetto alle tendenze dominanti della storia dell'arte, ognuno dei quali rappresenta un'eredità e una prospettiva culturale» ha dichiarato Allan Schwartzman, Chairman and Executive Vice President di Sotheby's e co-creatore del premio. «Le mostre sono tutte concepite da musei americani, ma sono dedicate all'arte da tutto il mondo». Anche in questo caso, un atteggiamento che rispecchia una visione globale dell'arte che è stata abbracciata dai grandi musei, ma riflette anche il mercato attuale e il bacino di clienti di Sotheby's, proveniente sempre di più, appunto, da luoghi come il Medio Oriente, l'Asia e il Sud America.
La giuria che ha selezionato le mostre era composta da nomi di rilievo del mondo istituzionale: Sir Nicholas Serota (Chair, Arts Council England), Connie Butler (Chief Curator dell'Hammer Museumdi Los Angeles), Okwui Enwezor (direttore della Haus der Kunsta Monaco), Donna de Salvo (Senior Curator al Whitney Museum of American Art di New York), oltre allo stesso Allan Schwartzman.
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