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Christie’s: all’asta il Salvator Mundi, l’ultimo Leonardo. Ma è davvero un Leonardo?

Il mercato a New York, quale piazza più nobile, stabilirà se l’attribuzione è vera o falsa: a mezzanotte, ore 7 a New York , sapremo se il “Salvator Mundi” datato 1500 circa e attribuito a Leonardo da Vinci (1452-1519), pagato 127 milioni di dollari nel 2013 dall'imprenditore russo Dmitry Rybolovlev, proprietario della squadra dell'AS Monaco e della Uralkali, azienda produttrice ed esportatrice di potassio, offerto al mercato da Christie’s, troverà pretendenti. Il dipinto, un olio su tavola di noce di 65,7 x 45,7 cm, raffigurante una Imago Christi, un Cristo benedicente a mezzo busto con in mano un globo trasparente, è lo “special lot” dell'Evening Sale di Post-War and Contemporary Art al Rockefeller Plaza di New York, con una stima di partenza di 100 milioni di dollari (75 milioni di euro), ben 27 milioni in più dell’acquisto fatto dall’oligarca russo da Yves Bouvier, contro il quale è in causa a Montecarlo. Il mese scorso, il dipinto è andato in tour a Hong Kong, San Francisco e Londra prima di viaggiare a New York. La scelta di Hong Kong potrebbe indicare che Christie’s ritenga che ci sarà forte interesse orientale.

Lo stato di conservazione e la superficie pittorica non permettono una perfetta lettura del dipinto, sebbene alcuni particolari, come la ciocca di capelli sul volto del Cristo e la mano benedicente, e la raffinatezza esecutiva tradiscono la mano di un pittore sapiente. La logica dell'attribuzione include lo stile e la tecnica e i lavori preparatori come i due disegni di drappeggi nella Collezione Reale inglese e un’incisione 1650 da Wenceslaus Hollar, la superiorità della pittura rispetto alle 20 copie sopravvissute, l’analisi tecnica dei pigmenti e dei supporti e l'esistenza di pentimenti come il pollice della mano di benedizione.
Ma la mano è poi quella di Leonardo o di un suo discepolo, attivo a Milano? Stando al parere degli esperti che hanno visionato l'opera, si tratterebbe di un Leonardo da Vinci. Però per Carmen Brambach, esperta di pittura italiana del Rinascimento del Metropolitan Museum di New York, la maggior parte del “Salvator Mundi' è “stata eseguita da Giovanni Boltraffio (assistente di studio), con passaggi di Leonardo”. Mentre altri studiosi come Pietro C. Marani, specialista del maestro di Vinci, e lo studioso di Leonardo Martin Kempt ne accolgono l’attribuzione. A cui si aggiunge anche quella di Nicholas Penny, direttore della National Gallery di Londra(dove il dipinto è stato presentato nel 2011, nella mostra«Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan»), che si dice “convinto” della mano del maestro.

Il catalogo del 1913 dei dipinti italiani nella collezione Cook di Tancred Borenius lo definisce “una copia gratuita dopo Boltraffio” (un altro allievo di Leonardo). Nella dispersione della Cook Collection, nel 1958 venne aggiudicato da Sotheby's per 45 sterline, ma all’epoca era coperto da sovrapposizione e non venne riconosciuta la mano di Leonardo. Dopodiché è scomparso di nuovo per quasi 50 anni, emergendo solo nel 2005 quando è stata acquistata da un compratore americano in una piccola asta regionale negli Stati Uniti, apparentemente senza un'attribuzione, ad un prezzo probabilmente inferiore a 10.000 dollari. Il dipinto è stato acquistato da un trio di dealer di New York, Robert Simon, Alex Parrish e Warren Adelson, in affari nella compagnia R.W. Chandler, che ha investigato sull’opera. Nel 2012, ilDallas Museum of Artfu prossimo all’acquisto del Salvator Mundi per un prezzo non dichiarato.

Ora il dipinto è accettato da molti specialisti come essere del maestro. Tuttavia l’opera è garantita da parte terza, cioè da un buyer garante per il prezzo di riseva, la cui identità è celata: una garanzia ad evitare il possibile flop dell'invenduto, qualora non vi fossero offerte sopra la riserva? Se rimanesse invenduto, come possibile, Rybololvev si terrebbe il quadro per sempre.

Stasera il verdetto, anche se il marketing sull’operazione fatto da Christie’s potrebbe aver lavorato ai fianchi di qualche collezionista asiatico in cerca di gloria a qualunque costo. E chissà se il fantomatico Leonardo supererà il top record per un Old Master maestro in asta, attualmente detenuto dal «Massacro degli innocenti» di Rubens (1611-12) scambiato per 49,5 milioni di sterline nel 2002.

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