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Francia, rubato a Béziers un De Chirico dal valore «inestimabile»

(Ansa)
(Ansa)

Un quadro dal valore «inestimabile»: la “Composizione con autoritratto” di Giorgio De Chirico, è scomparso, rubato in pieno giorno dal Museo di Belle Arti di Béziers, cittadina di ottantamila abitanti arroccata su un colle a pochi chilometri dalla costa mediterranea, nel sud della Francia. L’opera, realizzata nel 1926 dal maestro italiano, faceva parte della collezione di Jean Moulin, eroe della resistenza francese, che i cittadini di Béziers ribattezzarono nel dopoguerra «il più illustre dei nostri figli». Fu infatti proprio in questo centro medievale situato nel cuore dell’Occitania che il 20 giugno del 1899 vide la luce il grande militare e partigiano simbolo della lotta al nazifascismo.

Il furto del quadro di De Chirico risale alla settimana scorsa, ma è stato annunciato solo oggi dalla giustizia transalpina. L'allarme è scattato giovedì 16 novembre quando, intorno alle 18, orario di chiusura del museo, i custodi dell'Hotel Fabrégat - edificio in pieno centro che ospita una parte delle collezioni comunali, tra cui, appunto, la collezione di Jean Moulin - hanno rinvenuto la cornice vuota. Dai primi elementi rivelati ai media, pare che la tela realizzata nel 1926 dal fondatore della pittura metafisica sia stata scelta e portata via in modo “chirurgico”. «Dalle prime constatazioni sembra emergere che sia stata rimossa con un taglierino. Il furto è stato segnalato poco dopo da uno dei guardiani del museo», spiega in una nota il municipio guidato dal sindaco Robert Ménard, che ha sporto denuncia alle autorità preposte. L’indagine è stata affidata alla polizia giudiziaria di Montpellier, e però, scrivono i quotidiani locali, in assenza di strumenti di videosorveglianza all'interno e nei dintorni del museo, ritrovare i ladri non sarà facile.

Eletto con il sostegno del Front National, il sindaco (e storico fondatore di Reporters sans frontières) Robert Ménard, aveva fatto della sicurezza e della lotta alla criminalità uno degli assi portanti della sua politica, tanto da guadagnarsi la nomea di “sceriffo di Béziers”. Evidentemente non abbastanza per impedire un furto in pieno giorno in quella che è una delle principali istituzioni culturali del comune da lui amministrato.

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