A Mia Photo Fair a Milano non solo fotografia, anche diritto. Tra i vari incontri svolti dal 9 al 12 marzo nel programma culturale della fiera non è mancato il Focus sugli aspetti Legal & Tax organizzato dallo Studio Legale Negri Clementi che ha toccato il tema della protezione del diritto d'autore dell'opera fotografica, alcuni aspetti fiscali e il passaggio generazionale della collezione d'arte. Le problematiche del diritto d'autore partendo da un'immagine, la foto di Giovanni Ricci Novara che ritrae un'opera, il “Tidaro Nero” in marmo di Igor Mitoraj, è stato il punto di partenza dell’avvocato Annapaola Negri-Clementi, titolare dello studio omonimo. In sintesi “l'apporto creativo è da riscontrarsi non nel soggetto ritratto, quanto piuttosto nella soggettiva rappresentazione del soggetto medesimo che deve esprimere una “reinterpretazione soggettiva della realtà” spiega Annapaola Negri-Clementi, una “personalità della visione”. Fantasia, novità e creatività del fotografo nel realizzare l'immagine sono gli elementi determinanti per la concessione della tutela del diritto d'autore.
La fiscalità. L'incontro è proseguito con gli interventi di due esperti fiscali Cristiano Caumont Caimi e Marco Paracchi entrambi dello studio Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati che hanno rispettivamente affrontato il tema della fiscalità e del passaggio generazionale delle opere d'arte. La fiscalità della cessione di opere d'arte per il collezionista, dopo essere stata al centro della bozza di Manovra 2018 con un’ipotesi di formula sul capital gain - non è stata presentate, almeno al momento, e il tema Arte è quasi inesistente nei programmi dei due schieramenti politici che hanno vinto le elezioni. Il tema della fiscalità rimane, comunque, aperto e gli esperti si auspicano che in caso di tassazione ideale sarebbe applicare la normativa prevista per le plusvalenze da cessione di immobili, soltanto a scopo speculativo, tassazione relativa soltanto alle plusvalenze derivanti da immobili ceduti entro cinque anni dall'acquisto o dalla successione.
Tramandare l’arte. La gestione della collezione e il passaggio generazionale è stato l'altro tema dell'incontro: Marco Paracchi ha spiegato che il problema della salvaguardia della collezione si presenta, soprattutto, per le collezioni di prima generazione, ovvero per quelle collezioni che si sono formate a partire dagli anni '80 e '90 ricche di opere pittoriche, sculture e per una parte ancora marginale, ma che sta via via aumentando, di fotografia.
La “sopravvivenza” ovvero scongiurare la dispersione della collezione al fine della conservazione unitaria, anche per un'eventuale fruibilità al pubblico, può avvenire attraverso l'individuazione dello strumento giuridico più appropriato. Gli strumenti che il nostro ordinamento prevede sono: la costituzione di una fondazione, l'istituzione di un trust o di una società benefit. Nei primi due casi, il patrimonio si stacca dal collezionista e il titolo di proprietà viene assegnato a un soggetto giuridico diverso, l'istituto deve avere uno scopo e, in entrambe, proseguono le loro attività in funzione delle persone presenti. Il terzo caso della società benefit, introdotto recentemente con la Legge di Stabilità del 2016, coniuga il for profit con il for benefit. Si tratta di società a scopo di lucro che esercitano un'attività economica e perseguono contemporaneamente una o più attività di beneficio comune, operando in modo responsabile e sostenibile mentre distribuiscono gli utili. Le finalità sociali perseguite devono essere inserite nello statuto societario come oggetto sociale e vanno monitorate attraverso relazioni annuali di valutazione complessiva dell'impatto generato verso un ampio profilo di stakeholder e del raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Il vantaggio di costituire una società benefit è sicuramente reputazionale e di maggior trasparenza.
Esistono, infine, altri due strumenti che vengono utilizzati per la pianificazione del passaggio generazionale delle collezioni d'arte: la donazione con riserva di disporre che garantisce al donante il diritto di cambiare idea circa la destinazione del bene stesso se il disegno successorio o le sue aspettative non dovessero essere state rispettate, e il Family Art Charter, ovvero un accordo scritto tra i membri della famiglia, relativo ad una collezione di opere d'arte che disciplina vari aspetti (la proprietà, la gestione, la protezione e la valorizzazione del patrimonio artistico di famiglia), costituito da regole e procedure.
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