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Ornaghi&Prestinari vincono la terza edizione del Premio Club GAMeC

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premi e concorsi

Ornaghi&Prestinari vincono la terza edizione del Premio Club GAMeC

Davide Mancini Zanchi - La pistola al posto del pennello, 2018 - Anilina su tela di cotone - 200 x 250 cm
Davide Mancini Zanchi - La pistola al posto del pennello, 2018 - Anilina su tela di cotone - 200 x 250 cm

La terza edizione del Club GAMeC Prize è stata vinta dal duo Ornaghi&Prestinari con “Luna” un'opera in ceramica invetriata realizzata nel 2017. Come spesso accade nei lavori di Ornaghi&Prestinari le opere hanno una dimensione intima, un legame con la domesticità e gli oggetti d'uso quotidiano, come un secchio, in questo caso realizzato in ceramica, un materiale con il quale i due artisti si sono “confrontati” nel corso di una residenza a Faenza della durata di sei mesi all'interno dell'atelier che fu di Carlo Zauli. Ornaghi& Prestinari lavorano con Galleria Continua e il range di prezzo delle opere parte da 1.500 euro per le opere su carta per raggiungere 15.000 euro per le installazioni.

Gli altri artisti candidati al premio erano Alice Ronchi, Davide Mancini Zanchi e Pamela Diamante selezionati dalla curatrice Manuela Valentini per la mostra ‘Reset'. «Gli artisti - ci spiega la curatrice - sono tutti della stessa generazione (anni '80) e riconducibili a un filone essenzialmente concettuale». «Il premio - ci ricorda Giuseppe Casarotto presidente del Club Gamec che raccoglie 160 iscritti - non è un aiuto economico, ma l'iniziativa del Club permette di ampliare la collezione permanente della GAMeC Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo in quanto l'opera vincitrice viene acquistata dal Club e donata al museo».
Il regolamento del Premio GAMeC prevede quale riconoscimento per il valore artistico dell'opera una cifra di 3mila euro, un valore distante dai prezzi di mercato degli artisti e anche delle opere selezionate per il premio. La giuria di questa edizione che ha decretato il vincitore era composta da Lorenzo Giusti (direttore GAMeC), Stefano Raimondi (presidente The Blank), Oliviero Falconi, Simona Leggeri consiglieri Club GAMeC e Domenico De Chirico (curatore della 2a edizione del Club GAMeC Prize).

Ex-carcere. Per l'edizione di quest'anno è stata scelta come sede espositiva un luogo molto insolito le celle di un carcere, per la precisione l'Ex-Carcere di Sant’Agata, un edificio situato a Bergamo in città Alta, che prima di “ospitare” i detenuti era un monastero. «Le opere in questo contesto - ci racconta la curatrice - hanno la capacità di sdrammatizzare la pesantezza e l'inquietudine del luogo». Il tutto si collega al titolo della mostra ‘Reset', che come viene specificato dalla curatrice: «richiama l'operazione che in informatica azzera il contenuto della memoria principale di un computer per riportare il sistema alle condizioni di funzionamento iniziali. Questa azione - prosegue la curatrice - può essere traslata nella sfera psico-cognitiva, in particolare, nel momento in cui il pensiero si imbatte in un fenomeno straniante, spiazzante, e per cui, dopo una prima fase di cortocircuito, è costretto ad azzerarsi e a ripartire, rielaborando le nuove informazioni recepite».

Gli artisti e le opere. Nella prima cella troviamo “Purple Rain”, 2018 l'opera di Alice Ronchi due ‘gocce dorate' realizzate con un tondo di 6mm di ottone lucidato a specchio, sospese nello spazio, definite dalla stessa artista: «silhouette organiche tipiche del mio alfabeto di forme astratte nel quale le forme non sono mai la diretta rappresentazione di un elemento naturale ma solo una suggestione, in questo caso il riferimento è la pioggia e, in particolare la sagoma della goccia». Alice Ronchi, lavora con Francesca Minini e i suoi lavori, per la maggior parte sculture realizzate con diversi materiali, hanno un range di prezzo compreso tra 2.000 e 16.000 euro.
Nell'altra cella troviamo una grande tela dal colore rosso dell'artista Davide Mancini Zanchi dal titolo “La pistola al posto del pennello”, 2018. L'atto del dipingere viene sostituito, celato o annichilito dall'intervento di una pistola ad acqua che realizza una serie di segni che si fissano sulla tela con gradazioni diverse. L'artista lavora con A+B Gallery di Brescia con prezzi che oscillano tra 1.500 a 9.000 euro)
Infine l'opera di Pamela Diamante, che per il Club Gamec Prize ha presentato il video 5' per indurre un'assenza, 2015. L'allestimento ha colto un po' di sorpresa i visitatori perché il video è stato letteralmente “rinchiuso” nella cella ed era possibile vederlo solo attraverso lo spioncino. L'artista per realizzarlo, ha respirato in iperpnea - tecnica impiegata per verificare se il paziente soffre di assenze epilettiche -, per provare ad indursi una crisi. L'azione, tuttavia, si rivelerà un fallimentare intento di varcare nuovi confini emotivo-sensoriali, ancora scientificamente inspiegabili, costringendo l'artista a rimanere intrappolata all'interno della propria realtà percettiva. Pamela Diamante lavora con Gilda Lavia Galleria di Roma, attualmente impegnata in una residenza d'artista di un mese in Argentina promossa per la prima volta dall'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires (IIC-Buenos Aires) e l'Istituto Garuzzo per le Arti Visive (IGAV) in occasione della fiera di arte contemporanea ArteBa (24-27 maggio 2018) e il range dei prezzi delle sue opere oscillano tra 2.500 e 11.000 euro.

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