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No al Diritto di seguito in California: dopo sette anni si chiude la class…

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No al Diritto di seguito in California: dopo sette anni si chiude la class action promossa da alcuni artisti

Nessun Diritto di seguito in California. Il Ninth Circuit Court of Appeals degli Stati Uniti ha infatti dichiarato che il California Resale Royalties Act (Crra), paragonabile al nostro Diritto di seguito (Dds), una legge del 1976, ma entrata in vigore il 1° gennaio 1977, è stata superata dal Federal Copyright Act del 1976. In sostanza, gli artisti potevano avvalersi del Crra e, quindi, beneficiare del pagamento delle royalty esclusivamente per le vendite effettuate nel 1977, vale a dire per i lavori rivenduti dal 1° gennaio 1977 al 1 gennaio 1978, quando il Federal Copyright Act è diventato effettivo e, beninteso, solo a determinate condizioni.

Il Crra contemplava che gli artisti avevano diritto al 5% sul prezzo di rivendita delle loro opere d'arte solamente per quelle vendute in California o cedute da un residente in California. La legge si applicava solo alle “fine art” - definite come “pittura, scultura o disegno originale, o un'opera d'arte originale in vetro”, le fotografie e le stampe non erano incluse. I diritti previsti dalla legge si estendevano agli eredi dell'artista fino a 20 anni dopo la morte dell'artista.

La sentenza di questi giorni ha respinto una causa per class action avviata dagli artisti Chuck Close, Laddie John Dill e dalla Sam Francis Foundation nel 2011 intentata per riscuotere i pagamenti delle royalty da parte delle case d'aste Sotheby's e Christie's e del colosso dell'e-commerce eBay.

La decisione della Corte di Appello mette quindi la parola fine a una battaglia legale durata sette anni.

Rauschenberg e il Dds. Nel 1971, il curatore ed editore Seth Siegelaub collaborò con l'avvocato Robert Projansky per creare The Artist's Reserved Rights Transfer and Sale Agreement (Arrtsa). Il contratto una volta firmato da un acquirente, dava il diritto agli artisti di ottenere il 15% sugli utili realizzati sulle successive rivendite (comprendeva anche disposizioni in materia di diritti di esposizione e riproduzione). La legalità di Arrtsa fu discutibile, ma un certo numero di art dealer (tra cui Leo Castelli) dichiarò di utilizzare tale contratto.
Tra il 1976 e il 2012, la California era l'unico Stato degli Stati Uniti ad aver una legge sulle royalty sulle vendite successive. Un episodio del 1973 che ha come protagonista Robert Rauschenberg racconta la genesi sul famoso diritto di seguito americano.

La sera del 18 ottobre 1973, i collezionisti Robert ed Ethel Scull organizzarono un'asta della loro collezione presso Sotheby's Parke-Bernet. La vendita rappresentò un punto di svolta nell'arte, poiché dimostrò quanto fossero redditizie le opere d'arte contemporanea. I coniugi Scull rappresentavano una nuova razza di collezionisti che iniziarono a considerare l'arte come un bene di investimento, una merce che poteva essere rivenduta con un enorme profitto. Quella notte gli Scull vendettero opere di Andy Warhol, Jasper Johns, James Rosenquist e Rauschenberg per somme da record. Un dipinto del 1958 di Rauschenberg intitolato “Thaw” fu venduto per 85.000 dollari che era stato originariamente acquistato per 900 dollari.

Rauschenberg, fuori dalla sede di Sotheby's affrontò Robert Scull direttamente e lo “scontro” tra di due è descritto nel film documentario America's Pop Collector: Robert C. Scull - Contemporary Art at Auction. Secondo Ethel Scull, Rauschenberg diede un pugno nello stomaco al marito e in seguito Rauschenberg collaborò con James Rosenquist, per formulare la California's Resale Royalty Act (Crra) del 1976.

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