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Al MArTA di Taranto un videogioco per scoprire il passato

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musei e biennali

Al MArTA di Taranto un videogioco per scoprire il passato

La foto della direttrice Eva Degl'Innocenti
La foto della direttrice Eva Degl'Innocenti

Dopo il successo da oltre 3 milioni di download di Father and Son, il videogame prodotto per il MANN di Napoli, arriva Past for Future il gioco ufficiale del Museo Archeologico Nazionale di Taranto(MArTA). Il gioco lanciato il 14 dicembre scorso a oggi ha già 10mila download. A dirigerne i lavori sono stati Fabio Viola e Massimiliano Elia diTuoMuseo, il collettivo europeo leader nella creazione di contenuti altamente innovativi per la promozione del patrimonio culturale; alla realizzazione ha collaborato anche il MiBAC, che è stato coinvolto per la prima volta sul tema della gamification.

Past for future, il trailer

Past for Future è un gioco 2D a scorrimento orizzontale, in cui il vero protagonista è il giocatore che può muoversi in diversi luoghi anche attraverso salti temporali: un viaggio investigativo nella città di Taranto, sia nei tesori del suo Museo Archeologico che nelle problematiche moderne, non mancano per esempio riferimenti all'Ilva. Il progetto, che vanta le grafiche dipinte a mano dall'artista inglese Sean Wenham e la colonna sonora composta appositamente dal musicista polacco Arkadiusz Reikowski, nasce con l'obiettivo di evidenziare il legame del territorio con il passato e per elaborare un modello di sviluppo complementare e sostenibile per la città. L'iniziativa è stata fortemente voluta dalla direzione del MArTA nell'ambito del rinnovamento tecnologico del museo, per un investimento dal valore totale di 75.000 € dei fondi legati alPiano Strategico di Sviluppo e Valorizzazione del Territorio 2017-2022.

Il MArTA. Istituito nel 1887 nell'ex convento dei Frati Alcantarini a seguito dell'urbanizzazione dell'area ad est del Canale Navigabile di Taranto e della scoperta, purtroppo anche della dispersione, di molti materiali archeologici provenienti dalla città greco-romana e dalla contigua necropoli, il 1° dicembre 2015, è diventato uno dei musei autonomi riconosciuti dalla riforma Franceschini. Anche in questo caso l'aumento dei visitatori del 203% in soli tre anni (circa 80.000 visitatori nel 2018) e la capacità di acquisire fondi ed investimenti (oggi il museo ha un bilancio di circa 5 milioni € di cui solo 400.000 € provengono dallaDirezione Generale Musei) dovrebbe far riflettere su quanto l'autonomia gestionale sia importante per un istituto culturale.

La foto della direttrice Eva Degl'Innocenti

La direttrice Eva Degl'Innocenti ci racconta qual è stata la direzione strategica intrapresa e quali sono i principali obiettivi da raggiungere nel medio termine: “Dalla mia nomina ci siamo concentrati sulla riattivazione del museo come centro di ricerca e come driver per lo sviluppo del territorio. I principali progetti che ci hanno tenuti occupati sono stati innanzitutto il restyling degli spazi di accoglienza e di fruizione dell'edificio, un investimento totale di circa 1.230.000 € a valere sulle risorse di cui all'art. 1 comma 338 della legge 28 dicembre 2015 n. 208 (Legge di Stabilità 2016); questo comprende la riapertura dell'ingresso originario, la creazione di una nuova hall, di una caffetteria e di un nuovo bookshop. Il secondo grande progetto riguarda la digitalizzazione della collezione in funzione della ricerca e del riallestimento degli spazi espositivi. Questo progetto si chiama MArTA 3.0 e impiega 2.500.000 € del PON Cultura e Sviluppoper la Regione Puglia 2016-2020. L'intervento, per cui è ancora in atto una gara d'appalto dal valore di 242.500 € con scadenza oggi 14 gennaio 2019, dovrà essere ultimato entro la fine del 2020. Esso prevede innanzitutto lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione di oltre 40.000 artefatti, di cui la maggioranza mai esposti prima, la creazione di un archivio virtuale con i reperti in 2D e 3D e un approfondimento sul contesto di ritrovamento con georeferenziazione” spiega la direttirce. “Questo permetterà anche di aggiornare lo stato di conservazione e di studio dei reperti in open source - prosegue Degl’Innocenti -. Sempre all'interno di questo progetto abbiamo pensato alla creazione di un fablab dedicato alla scansione e alla stampa 3D dei reperti archeologici. Unico nel suo genere, l'obiettivo di questo nuovo centro interno al museo sarà quello di fare ricerca e immaginare un nuovo allestimento totalmente fruibile a tutte le disabilità; pensiamo per esempio a una sala in realtà aumentata in grado di restituire un'idea della grandezza della Taranto magno-greca. In questo rinnovamento tecnologico del museo rientra anche Past for Future, che per il MArTA rappresenta la sintesi dei valori-chiave di un museo diffuso sul territorio di Taranto, della Regione Puglia e del Mediterraneo con l'auspicio che da itinerario virtuale possa trasformarsi in itinerario turistico per creare un efficace e dinamico indotto sul territorio” conclude la direttrice.

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