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Fondation Carmignac: una collezione museale in un posto magico (Porquerolles)

Ugo Rondinone, Four seasons, 2018, Collection Carmignac, (Photo Credit: Marc Domage)
Ugo Rondinone, Four seasons, 2018, Collection Carmignac, (Photo Credit: Marc Domage)

Nel 2018 Edouard Carmignac, fondatore della omonima società di gestione Carmignac ha celebrato, il trentesimo anno di operatività con oltre 40 miliardi di euro di asset in gestione, oltre 2 miliardi di euro in azioni, un organico di 280 dipendenti e 40 gestori di fondi e analisti. Edouard Carmignac ricorderà il 2018 anche per un altro importante avvenimento. Insieme al figlio Charles ha aperto al pubblico la Fondation Carmignaccostituita nel 2000 con due focus principali, il premio annuale di 50mila euro Carmignac Photojournalism Award e l'esposizione della collezione d'arte contemporanea che conta oltre 300 opere. Gran parte della collezione è nella villa Carmignac nel cuore di Porquerolles, paradiso incontaminato al largo della Costa Azzurra visitata lo scorso anno da 70.000 persone, un gran successo considerando che raggiungerla è in qualche modo un'odissea. Si arriva in barca, si cammina in una foresta di eucalipto e macchia mediterranea e una volta arrivati si tolgono le scarpe e si prosegue la visita negli spazi dedicati all'esposizione a piedi nudi. Oltre agli spazi interni è possibile visitare il “non giardino” della Villa dove immerse nella vegetazione vi sono una serie di sculture monumentali, tra cui La «Couvée» di Nils Udo, «Les trois Alchimistes» di Juame Plensa, «Four Seasons» di Ugo Rondinone e il labirinto «Path of Emotions» di Jeppe Hein.

«Mio padre – racconta Charles Carmignac – venne a Porquerolles per la prima volta circa 30 anni fa, per un matrimonio, e da allora il suo obiettivo è stato quello di acquistare questa proprietà e nel 2013 c’è riuscito con i suoi 15 ettari di terreno. Il casale è stato trasformato in una villa negli anni '80, mentre dopo tre anni di lavori è stato realizzato uno spazio espositivo di 2.000 mq con vaste finestre panoramiche sulla natura circostante che si estende per 7 metri sotto terra ». Lo scorso anno la mostra inaugurale era intitolata «Sea of Desire», a cura di Dieter Buchhart, quest'anno dal 13 aprile al 3 novembre negli spazi espositivi sarà possibile ammirare la “La Source” curata da Chiara Parisi. Oltre 60 le opere per la maggior parte appartenenti alla collezione Carmignac, alcune prese in prestito da altre realtà private come l'opera di Gino De Dominicis «D'IO», 1971 prestata dall'Archivio dell'artista, altre realizzate appositamente come il lavoro di Micol Assaël «Maybe Tomorrow (…)» 2009-2019. «Per realizzare la mostra – spiega la curatrice - ho preso ispirazione dall'architettura della Fondazione e in seguito ho messo al centro del percorso l'artista. Ho preferito rivolgermi direttamente agli artisti quando l'opera scelta non era in collezione». Il percorso espositivo inizia con la prima acquisizione di Edouard Carmignac «Lewis Carroll's Wunderhorn», 1970 una litografia di Max Ernst, per poi proseguire nello spazio sotterraneo con alcuni capolavori della collezione, tra cui «One hundred fish fountain», 2005 di Bruce Nauman. Lo spazio sotterraneo è distribuito a croce con la parte centrale illuminata da un soffitto d'acqua che scorre e la luce esterna che filtra. Alle pareti le opere di artisti del calibro di Gerhard Richter che ha fatto la sua prima comparsa in collezione nel 1993 con l'opera «Grüner Strich», 1982 e oggi in totale sono sei le opere dell'artista tedesco, o l'icona pop Roy Lichtenstein, entrato in collezione nel 2002 con l'opera «Fishing Village», 1987. La collezione comprende 15 opere dell'artista americano ed è stata definita la più importante collezione privata in Francia. La curatrice ha scelto due opere, una del 1990 «Reflections on Jessica Helms» e una del 1994, «Nude with Blue Hair». «Mio padre – prosegue Charles Carmignac – non ha mai venduto un'opera, nell'arte non applica le strategie degli investimenti, ama conoscere gli artisti e condividere le opere che sono esposte nelle sedi della società di gestione, e per gli acquisti si rivolge alle gallerie o in fiere d'arte». E a proposito di acquisti in fiera nello spazio spicca «Blema», 2006 opera dell'artista El Anatsui, esposto a Art Basel nel 2017 e tra gli acquisti più recenti della collezione. Oltre alle opere della collezione vi sono alcuni prestiti molto interessanti e tra questi opere di Forrest Bess, Elmgreen & Dragset, Cyprien Gaillard, Rosemarie Castoro e Annette Messager.
Le sorprese non finiscono e il percorso artistico prosegue al primo piano. Qui si entra in contatto con l'acuto umorismo dell'artista inglese Sarah Lucas, prima mostra personale in Francia, che comprende un ensemble significativo di oltre 15 opere d'arte.

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