In Italia JP Morgan Private Bankconta su 10 banker, più un banker su soluzioni di credito, un altro su wealth advisor e un team di 10 gestori. Con un valore complessivo del patrimonio gestito globale pari a 1,37 trilioni di dollari e una soglia d’ingresso per la clientela private è di 10 milioni euro, è sicuramente una delle istituzioni più importanti anche nel mondo dell’arte. Oltre alla sua collezione d’arte iniziata dal 1959 da David Rockefeller, offre alla clientela una consulenza a 360 gradi in ambito collezionistico. Lo spiega Charlotte Eyerman, direttore e chief curator della collezione d'arte di JPMorgan Chase a New York City. Vanta oltre 20 anni di esperienza e posizioni di leadership nel mondo dell’arte: prima di entrare a far parte di JPMorgan Chase nel novembre 2017, Eyerman ha ricoperto diversi ruoli, tra cui direttore e ceo del Monterey Museum of Art (2013-2016), direttore del French American Museum Exchange in America del Nord (2010-2013) e direttore presso Gagosian Gallery, Beverly Hills (2009-2010). Ha inoltre ricoperto incarichi curatoriali presso il Saint Louis Art Museum come curatore e capo dipartimento di arte moderna e contemporanea (2006-2009) e il J. Paul Getty Museum come assistant curator of paintings (2002-2006). Specializzata in arte moderna e contemporanea la sua esperienza è incentrata sulla costruzione di collezioni, realizzazione di mostre e di relazioni con artisti, collezionisti e musei a livello nazionale e internazionale.
Ritiene che negli ultimi tre anni la domanda dei clienti per i servizi di art advisory sia cambiata?
Sulla base della nostra esperienza di consulenza in questo settore – dove aiutiamo il cliente sia nell'acquisto che nella
valorizzazione delle opere d'arte - registriamo una crescente passione e diffusione del collezionismo d'arte, in particolar
modo di quella moderna e contemporanea.
Quali sono i periodi artistici predominanti?
I clienti sono più interessati all'acquisto di opere d'arte moderna e contemporanea, con una particolare predilezione per
la seconda.
Si tratta principalmente di acquisti recenti o provengono dal patrimonio di famiglia?
Sul fronte opere d'arte vediamo, in particolare, realizzarsi nuove acquisizioni attraverso aste, vendite private, contrattazioni
con gallerie e in occasione di fiere d'arte mondiali. Registriamo poi un incremento significativo della presenza di collezionisti
asiatici che partecipano attivamente al mercato, interessati soprattutto all'arte contemporanea internazionale (occidentale
e asiatica) e alle opere storiche espressione di queste culture.
Come affiancate la vostra clientela?
Gli artisti sono imprenditori, figure fondamentali nel creare ponti con e punti fermi delle comunità. Proprio come la collezione
d'arte di J.P. Morgan è parte integrante del Dna e della cultura della nostra azienda, gli artisti sono parte integrante delle
loro comunità e il nostro rapporto con loro rafforza le relazioni che l'azienda ha con quella comunità.
Coinvolgere i clienti in conversazioni che ruotano intorno alla collezione d'arte di JPMorgan e alle passioni dei collezionisti
è fondamentale per approfondire la comprensione dei loro bisogni. Il nostro lavoro con i clienti poggia in gran parte sulla
nostra competenze del settore; sulla prospettiva sui dei trend di mercato; sulle reti e le relazioni nel mondo dell'arte;
sui contatti con consulenti, periti e restauratori, sul rapporto con musei e istituzioni. I nostri consulenti sono al fianco
dei clienti in diversi modi: eventi aziendali, incontri artistici, visite a fiere d'arte, inviti a visitare le collezioni
in uffici e nelle residenze in tutto il mondo.
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