Dall'analisi della composizione della clientela diIntesa Sanpaolo Private Bankingfortemente concentrata sul segmento private con ricchezza finanziaria amministrata compresa fra 500.000 e 10 milioni di € e sugli High Net Worth Individuals (HNWI) con potenziale superiore ai 10 milioni, si comprende come mai, da molto tempo, il servizio di art advisory sia un must. Con 37.321 gruppi familiari clienti e un anzianità media di rapporto con la rete di 12 anni, 927 private banker e 126 sportelli bancari e 99,1 miliardi di € di masse in gestione il focus sulla clientela di alto profilo (private e HNWI) prevede un modello di servizio dedicato, attraverso un presidio organizzativo ad hoc (filiali Private e HNWI) e un'offerta di prodotti e servizi personalizzati, compreso l’art advisory come spiega in questa intervista Saverio Perissinotto, direttore generale Intesa Sanpaolo Private Banking.
La richiesta di servizi per l'arte dei clienti private com'è cambiata negli ultimi tre anni?
Dopo un 2016 caratterizzato da profonda incertezza, il mercato dei beni da collezione evidenzia un ritorno di interesse. Il
mondo dell'arte da tre anni a questa parte sta riscuotendo nuovo interesse da parte di un variegato set di stakeholder: operatori
di settore, appassionati, collezionisti che desiderano diversificare il proprio portafoglio di attività. Quello dell'arte
è un mercato in costante crescita ma necessita di conoscenze sempre più precise, in grado di sopperire alla mancanza di standard
e regolamentazioni armonizzate a livello internazionale. Il servizio di art advisory fornito da Intesa Sanpaolo Private Banking
va in questa precisa direzione.
Quali sono i servizi che la clientela richiede maggiormente?
L'art advisory è un'attività di consulenza assolutamente personalizzata che parla alla sfera più intima ed affettiva dei nostri
clienti. Intesa Sanpaolo Private Banking li affianca nella gestione del loro patrimonio artistico fornendo indicazioni sulle
opportunità d'investimento o disinvestimento e sulle occasioni di valorizzare le collezioni, con un focus continuo sulla conservazione
del patrimonio e sulla sua trasmissione alle generazioni future.
Potete indicare le preferenze in ordine di scelta e motivare le ragioni?
È difficile fare delle classificazioni, essendo la tipologia dei clienti estremamente variegata. La caratteristica specifica
del servizio di Art Advisory fornito da Intesa Sanpaolo Private Banking è quella di analizzare insieme al cliente di volta
in volta la soluzione più opportuna.
Nei portafogli dei vostri clienti private in che percentuale è presente l'arte?
Non abbiamo evidenze statisticamente significative, abbiamo clienti grandi collezionisti oppure clienti che si sono avvicinati
al mondo dell'arte più recentemente. Esiste anche una fascia di clienti più giovani che desidera creare collezioni improntate
all'arte contemporanea.
Quali sono i periodi artistici preponderanti?
Vincono i settori tradizionali nell'arte antica, moderna e contemporanea. Il collezionismo ama gli anni Sessanta, rivalutati
dal mercato tra il 2013 e il 2016. Si pensi a Lucio Fontana, Enrico Castellani, Paolo Scheggi e Agostino Bonalumi. Non manca poi l'interesse verso i maestri classici che hanno oggi quotazioni interessanti così come i protagonisti dell'800.
Vale a dire, Mosè Bianchi, Giovanni Fattori e Giovanni Boldini. Anche l'arte antica è amatissima dal collezionismo di nicchia, che ne comprende le potenzialità anche commerciali.
Sono acquisti recenti o provengono dal patrimonio di famiglia?
Tendenzialmente i grandi collezionisti sono persone mature che già disponevano di numerose opere d'arte e hanno continuato
ad acquistarle per implementare il patrimonio di famiglia. Nei casi di acquisti recenti spesso è l'ottica di investimento
a medio lungo termine a guidare, raramente con l'idea di sfruttare le opportunità di un mercato illiquido e spesso volatile.
Le collezioni che nascono da acquisti recenti, lo sono su specifico input dell'appassionato che viene guidato nella sua ricerca
in modo da ottenere offerte il più possibile equilibrate e favorevoli.
Valorizzate (comprate e vendete) l'arte nei portafogli della clientela? Se sì, come viene fatta la valutazione, con il supporto
di chi (art advisor, banche dati, società di valutazione indipendenti)?
La caratteristica peculiare del servizio di art advisory fornita da Intesa Sanpaolo Private Banking è quella di porsi in una
posizione di arbitro super partes rispetto al mercato. In ogni circostanza si analizza la soluzione più opportuna, rivolgendosi
poi al mercato, selezionando galleristi e case d'asta. L'attività di consulenza è gestita tramite Eikonos Arteattraverso gli advisor Marina Mojana, specializzata nel mercato dell'arte antica, e Alberto Fiz, specializzato nel comparto dell'arte moderna e contemporanea.
I vostri private banker propongono l'arte come asset alternativo alla clientela wealth?
Dalla prospettiva del wealth manager è sempre più necessario adottare un approccio che includa non soltanto i beni liquidi
ma anche i beni illiquidi nelle pianificazioni finanziarie e successorie e dunque anche nei confronti dell'arte intesa come
asset class, offrendo, in questo settore, una molteplicità di servizi: valutazione delle opere d'arte, art advisory, gestione
delle collezioni, consulenza sugli aspetti regolamentari ed ereditari. Siamo così in grado di generare e rafforzare relazioni
con i nostri clienti in un contesto di mercato estremamente competitivo.
Il servizio di Art Advisor viene fatto pagare o rientra nella consulenza a 360 gradi per la clientela Private?
Il servizio è offerto gratuitamente dalla Banca nell'ambito della consulenza a 360° per la clientela Private. Nel caso sia poi necessario un supporto specialistico, ad esempio per le autentiche, ci si rivolge agli esperti più qualificati
per ogni singolo artista: in questo caso può essere quantificato un costo specifico.
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