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L’arte del dopo guerra e contemporanea in cima all’interesse dei clienti

Domenico Filipponi
Domenico Filipponi

È da Cordusio Fiduciaria, società del Gruppo UniCredit, che Domenico Filipponi svolge l’attività di Art Advisor indirizzata alla clientela di tutto il Gruppo con patrimoni importanti ed articolati principalmente nei segmenti private e wealth.
Fondata nel 1973 Cordusio Fiduciaria offre sia servizi fiduciari tradizionali sia innovativi di tipo specialistico, dedicati alle esigenze familiari e patrimoniali dei privati e a quelle societarie delle imprese. La società amministra fiduciariamente attività per circa 8 miliardi di euro a fronte di circa 3.000 mandati ordinari e 28.000 mandati accesi in relazione a piani di azionariato diffuso e stock options. In questa intervista a Domenico Filipponi abbiamo chiesto com’è cambiata la richiesta di servizi per l’arte dei clienti private e wealth negli ultimi tre anni? «Come trend generale assistiamo ad un aumento di interesse sul versante degli acquisti dove le istanze collezionistiche si coniugano con il desiderio di diversificare i propri investimenti».

Quali sono i servizi che la clientela richiede maggiormente?
La due diligence sull'opera precedente l'acquisto è il fulcro della nostra consulenza. Ma le richieste che ci giungono spaziano in tutte le aree delle consulenza artistica: dalla valutazione alla conservazione, dalla protezione alla circolazione e ovviamente alla compravendita.

Potete indicare le preferenze in ordine di scelta e motivare le ragioni?
Alla base di tutto c'è la valutazione. Tutto il resto (compravendita, protezione, ecc.) è conseguenza del valore espresso.

Nei portafogli dei vostri clienti private in che percentuale è presente l'arte?
È una realtà troppo eterogenea per riuscire ad esprimere un valore percentuale valido univocamente.

Quali sono i periodi artistici preponderanti?
L'interesse maggiore è per l'arte del dopo guerra e contemporanea.

Sono acquisti recenti o provengono dal patrimonio di famiglia?
Nella consulenza agli acquisti finalizzati alla diversificazione si tratta ovviamente di acquisti recenti, a volte di clienti che si affacciano sul mercato dell'arte per la prima volta. Quando, invece, lavoriamo su patrimoni artistici già esistenti tocchiamo altre aree della consulenza come ad esempio la protezione, la necessità di aggiornare una valutazione ai fini di una divisione ereditaria, ecc.

Valorizzate (comprate e vendete) l'arte nei portafogli della clientela?
Monitoriamo e informiamo il cliente sull'andamento del suo “portafoglio” di beni artistici. Le azioni a seguire (comprare o vendere) sono ovviamente decisioni del cliente.

Se sì, come viene fatta la valutazione, con il supporto di chi (art advisor, banche dati, società di valutazione indipendenti)?
Ci confrontiamo con gli specialisti (nazionali e internazionali) dei diversi ambiti collezionistici.

I vostri private banker propongono l'arte come asset alternativo alla clientela wealth?
La clientela private/wealth molto spesso considera l'arte come un investimento alternativo interessante. Quanto facciamo, con i referenti commerciali dei clienti private e wealth, è supportare i clienti che abbiano bisogno di confrontarsi con esperti per comprendere il valore delle proprie opere, per ragionare su come meglio comporre le proprie collezioni, per affrontare - magari per la prima volta - acquisti nel mondo dell'arte, per capire come proteggere i propri beni nei luoghi dove vengono esposti e conservati e come trasportarli in sicurezza, per riflettere in ottica futura su come trasmettere il proprio patrimonio artistico alla famiglia e/o destinarlo ad attività filantropiche.

Il servizio di Art Advisor viene fatto pagare o rientra nella consulenza a 360 gradi per la clientela Private?
Il servizio di art advisory si rivolge ai clienti private/wealth del gruppo UniCredit nell'ambito della consulenza a 360 gradi che viene loro offerta.

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