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A caccia di old master nelle aste italiane

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A caccia di old master nelle aste italiane

Qualità artistica, rarità e pedigree storico sono la chiave per un buon acquisto nel settore dei dipinti antichi e del XIX secolo, sia che si tratti di grandi maestri che di minori. Le aste primaverili nel settore, iniziate a marzo ed aprile, proseguono nelle principali piazze italiane a maggio: antichi ritratti, paesaggi, temi religiosi e mitologici guidano come sempre il mercato e godono di una grande richiesta anche oltre confine. A Vienna da Dorotheum brilla Artemisia Gentileschi e tutti quegli altri artisti italiani e stranieri che hanno sposato lo stile caravaggesco.

Ottima performance nell'asta di Wannenes. L'asta di Genova del 7 marzo dedicata ai dipinti antichi e del XIX secolo ha realizzato 1.536.644 euro, con una percentuale di lotti venduti del 79,9% e per valore del 266,4%. Il settore dei dipinti antichi, da solo, ha totalizzato 1.371.082 euro con un venduto per lotto dell'84,3% e per valore del 285,9%. Spicca come top lot il raffinato olio su rame di Frans Francken (Anversa 1581 – 1642) raffigurante “Fineo che interrompe le nozze tra Perseo e Andromeda” aggiudicato a 87.600 euro, a seguire due vedute di Alessandro Magnasco (Genova 1667 – 1749) e Antonio Francesco Peruzzini (Ancona 1643 – Milano 1724) che illustrano un “Paesaggio con portatori di merci” e “Paesaggio con lavandaie e uomini a cavallo” esitate assieme a 68.850 euro. Interessante pure la performance dei Dipinti del XIX secolo che hanno fatto registrare 165.562 euro con una percentuale di venduto per lotto del 61% e per valore del 170%. Emerge “Interno di casolare al Gignese” di Mosè Bianchi (Monza 1840 – 1904), proveniente dalla collezione di Ulrico Hoepli che vinse il Premio Principe Umberto partecipando alla mostra Commemorativa di Mosè Bianchi a Monza nel 1924, aggiudicato a 13.850 euro.

Una Giuditta nordica trionfa presso Aste Bolaffi. Il 5 aprile è stata la volta di Torino con una vendita di arredi e dipinti che si è chiusa con un realizzo totale pari a 1milione di euro, con oltre il 70% di lotti venduti. Decine di telefonate da tutto il mondo, in particolare da Cina, Hong Kong, India, Stati Uniti, Russia, e molto viva la partecipazione di collezionisti italiani in sala. Top lot dell'asta Bolaffi, il dipinto “Giuditta con la testa di Oloferne” di Scuola Nordica del XVII secolo, appartenuto alla collezione di Licio Gelli, venduto per 55mila euro a un collezionista al telefono. Un'opera di Giovanni Fattori, “Verso sera” è stata esitata per 35mila euro, mentre nel capitolo dell'arte orientale, una tempera tibetana “Thangka con Buddha” è stata acquistata per 10mila euro da una base di soli 500.

Antichi artisti, anche tra i minori, trionfano presso Il Ponte. Ad aprile (nei giorni 9-10 e 11) si tenuta una vendita di arredi e dipinti antichi (assieme ad argenti, tappeti, tessuti) presso Il Ponte Casa d'aste di Milano con un fatturato totale di 1.433.425 euro, 65% di lotti venduti e 123% del venduto sul valore. “Premiati qualità maestria e varietà, caratteristiche sempre ricercate ed apprezzate in questo settore”, affermano gli esperti di dipartimento Valeria Agosto e Marco Redaelli: sala gremita, numerosi bid telefonici e attiva partecipazione online confermano la tenuta del settore sia in Italia che oltre confine. Top lot dell'asta, il fondo oro “Madonna con Bambino e santi” di Lippo d'Adrea, già pseudo-Ambrogio di Baldese (71x39 cm, realizzo 75mila euro), tempera su tavola “Banchetto degli dei” di scuola fiamminga del secolo XVII, Jan Van Kessel (39 x 54 cm, realizzo 65mila euro) e la tempera e olio su tavola tonda di 95 cm “Madonna con Bambino benedicente, San Giovannino e due angeli” del Maestro del Tondo di Greenville, attivo in Toscana e Umbria fine secolo XV – inizio XVI (realizzo 47.500 euro). Dichiara l'esperto Roberto Caiati: “sia che si tratti di grandi maestri che di minori, il mercato ha premiato opere inedite di qualità ancora molto ricercate dai collezionisti. Le aggiudicazioni raggiunte da queste tavole sono il segnale che per gli Old Masters l'interesse è vivo e in salute anche nel nostro Paese”.

Artemisia Gentileschi trionfa presso Dorotheum. Un'asta di dipinti antichi tenutasi a Vienna il 30 aprile, che interessa pure il pubblico italiano, ha destato molte sorprese in fatto di vertiginosi rilanci e di due record mondiali (l'olio su tela, 85 x 118 cm, “San Girolamo” di Joost Van de Hamme, caravaggista belga del XVII secolo, ha realizzato 320.200 euro, mentre l'olio su tela 150 x 126 cm “Ritratto dell'imperatrice Maria Teresa” di Martin van Meytens, il più importante pittore di corte della reggente austriaca e della sua famiglia del XVIII secolo, ha realizzato 217.060 euro). Un altro ritratto ha raggiunto la sensazionale cifra di 344.900 euro, il “Ritratto dell'Arciduca Ernesto d'Austria” realizzato da un pittore di corte asburgico nel tardo Cinquecento. Fratello minore dell'imperatore Rodolfo II, Ernesto fu per un breve periodo Governatore dei Paesi Bassi, ove collezionò opere di Pieter Brueghel, in seguito acquisite da Rodolfo. Oggi questi dipinti costituiscono il nucleo della famosissima collezione di Brueghel del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Cifra ancora più alta, di 442.500 euro, è stata raggiunta da “Maria Maddalena in estasi” 129,8 x 180,4 cm, della ben nota Artemisia Gentileschi, pittrice barocca XVII secolo. L'artista è considerata una delle principali rappresentanti della pittura di stampo caravaggista, che unisce gli effetti drammatici di luce ed ombra a un profondo realismo. In tale corrente rientra anche Bartolomeo Manfredi, il cui “Martirio di San Bartolomeo”, olio su tale 120 x 150 cm, ha realizzato 344.900 euro.

La raffinatezza di Gionima incanterà i collezionisti nella prossima asta Pandolfini. Non manca l'appuntamento primaverile nel settore presso Pandolfini fissato per il 14 maggio a Firenze, con un'interessante selezione di opere dal XV al XVIII secolo, molte delle quali del tutto nuove per il mercato, provenienti da collezioni private. Primeggia una raffinatissima tela del XVIII secolo di Antonio Gionima, artista veneziano scomparso a Bologna nel 1732, all'età di 35 anni, “Il banchetto di Antonio e Cleopatra”, stimata 150-200mila euro. Tra i soggetti religiosi, un olio su tavola probabilmente di Ambrogio Fossano detto il Borgognone (1453-1523), “Madonna del Latte”, ha stima 20-30mila euro, e un olio su tela di Denijs Calvaert, “Adorazione dei Magi”, artista che fonde la migliore tradizione fiamminga con i vertici della pittura italiana cinquecentesca in una suggestiva ambientazione notturna, con stima 50-70mila euro. Per il tema delle vedute, del pittore modenese Antonio Joli è proposta “Veduta di Campo Vaccino” valutata 25-35mila euro, mentre di Giovanni Paolo Panini, il raffinato capriccio “Predica di una sibilla”, del tutto nuovo sul mercato, è proposto con stima 25-35mila euro. Tra le proposte sulla ritrattistica, il “Ritratto di Condottiero” di scuola veneziana del XVII secolo (identificato in Gaule Dotto de' Gauli, governatore delle Galee, attivo in difesa della Serenissima a partire dal 1615) ha stima 15-20mila euro.

Le prossime aste. A Roma il 27 maggio da Finarte nella storica sede romana di Palazzo Odescalchi l’asta di Dipinti e Disegni Antichi e Arte del XIX secolo propone un “Ritratto di gentiluomo a mezzo busto”, olio su tela 93 x 74 cm di Scuola Bolognese fine secolo XVI – inizi secolo XVII, ha stima 30-50mila euro. Un olio su tela 39,7 x 51,8 cm di Jacopo Bassano del XVI secolo “San Giovannino offre fiorellini alla madre di Santa Elisabetta accompagnata da San Zaccaria” ha stima 60-80mila euro.
A Napoli il 22 maggio da Blindarte, in occasione dell'asta di dipinti antichi e oggetti d'arte, verranno disperse importanti tele, come “Da Margellina”, 37,5 x 48 cm, di Alceste Campriani del XIX secolo, proveniente da una prestigiosa collezione napoletana (stima 30-40mila euro), del pittore del barocco napoletano Andrea Vaccaro, XVII secolo, “L'Angelo custode” (stima 35-45mila euro) e “Maddalena in meditazione”, tela di scuola napoletana della prima metà del XVII secolo, 130x182 cm (stima 25-30mila euro).
Dipinti antichi e del XIX secolo il 27 maggio a Torino presso la Casa Sant'Agostino. Tra i top lot, il grande pastello di Federico Zandomeneghi, “Signora in blu”, 130 x 63 cm, pubblicato nel suo Catalogo Generale. L'autore, dopo un'audace sperimentazione condivisa in Toscana con i pittori macchiaioli, si trasferisce a Parigi ed entrando in sintonia con gli Impressionisti, in particolare con Degas applicandosi alla tecnica del pastello e con essa al tema del nudo femminile, colto nell'intimità degli interni domestici. Base d'asta 100mila euro.

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