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fiere sull’oceano

ARCOlisboa 2019: continua ad essere un motore per lo sviluppo della scena artistica portoghese

Keyezua, Floating nightmares 10, 2018, Ctype Matt Dibond, ed. 5+AP.Courtesy: Movart (Luanda, Angola)
Keyezua, Floating nightmares 10, 2018, Ctype Matt Dibond, ed. 5+AP.Courtesy: Movart (Luanda, Angola)

La quarta edizione di ARCOlisboa(dal 16 al 19 maggio negli spazi della storica Cordoaria Nacional) ha confermato essere un momento importante per la scena artistica portoghese che sta vivendo una fase di sviluppo molto vivace: in un anno a Lisbona hanno aperto quattro nuove gallerie.
Maribel Lopez, da quest'anno al comando della manifestazione dopo essere stata co-director dell'ultima edizione di ARCOmadridinsieme a Carlos Urroz, vuole proteggere l'atmosfera che si respira ad ARCOlisboa e l'obiettivo è crescere ancora ma: «allo stesso tempo in modo progressivo perché non dimentichiamo che il motore di una fiera sono gli affari, e questa è la sfida per il successo futuro di ARCOlisboa». Come è successo negli ultimi quattro anno il contesto continua ad essere vivace e: «occorre ricordare – prosegue Lopez - che alla main section possono partecipare solo le gallerie costituite da più di due anni, per questo motivo abbiamo aperto la sezione Opening per dare voce alle giovani gallerie, in seguito abbiamo istituito Project e quest'anno abbiamo dato voce all'Africa, in questo modo ARCOLisboa cresce per rispondere a una richiesta del mercato locale».

Edgar Pires, Untitled, 2017 , Iron on tempered flat glass and oxidation (160x325x25 cm), Courtesy: Monitor (Roma, Lisbona)

«In questa edizione - prosegue la direttrice - le gallerie hanno osato una proposta artistica più rischiosa con opere più importanti, oltre a scegliere di esporre un numero inferiore di opere, con progetti più curatoriali, ciò dimostra una maggior fiducia nella fiera e nel mercato».
Non vi sono ancora numeri che esprimono l'impatto economico della fiera sulla città, ma le prospettive sono migliori soprattutto per l'impegno dei collezionisti locali e dei nuovi portoghesi, ovvero francesi, belgi, brasiliani, che negli ultimi anni hanno acquistato casa a Lisbona e nutrono la scena artistica e sostengono la crescita del mercato immobiliare.

La fiera. Quest'anno hanno partecipato 71 gallerie da 17 paesi e una delle novità più rilevanti della fiera è stata la sezione Africa in Focus a cura di Paula Nascimento, alla quale hanno partecipato sei gallerie provenienti da Angola, Uganda, Mozambico e Sud Africa. Come nelle altre edizioni, la fiera presentava tre aree: General Program (52 gallerie), Opening (11 gallerie selezionate da João Laia, tra cui Lehmann + Silva di Porto e Fran Reus di Palma di Maiorca, Jahmek Art di Luanda e The Ryder Projectsdi Londra) e Projects (nove progetti solo show). ARCOLisboa è tuttavia una fiera molto “locale” in quanto 24 gallerie provenivano dal Portogallo, 24 dalla Spagna e due dal Brasile, altre dal Regno Unito, dalla Romania, dall'Italia, dalla Polonia e dalla Francia.

Rodrigo Hernández, The Gourd and the Fish, 2018, papier-maché, oil colours (150x110x20 cm), Courtesy: Madragoa (Lisbona)

Co-organizzata da IFEMA (Fiera di Madrid) e sostenuta dalla Câmara Municipal de Lisboa con un contributo di 165mila euro, erano 180mila l'anno scorso, e per il 2020 sono previsti 150mila euro. Altri 15mila euro sono stati dati dal Government of the Portuguese Republic. Direçâo Geral das Artes. Un altro sostenitore della fiera è laFundaçao EDP, la fondazione non-profit del gruppo EDP – Energias de Portugal, S.A. istituita nel dicembre 2004 che può contare su un budget annuale di 17 milioni di euro annui, e promuovere attività artistiche e culturali negli spazi del MAAT, museo dedicato ad arte, architettura, tecnologia. ARCOlisboa presenta tre livelli di prezzo: nella sezione General Program il prezzo oscilla da 6.000 a 14.000 euro, 3.000 per Opening e 4.000 per Project.
Il range di prezzo delle opere presenti in fiera è molto ampio, va dal libro d'artista (nella sezione dedicata) di poche centinaia di euro a un'opera recente di Michelangelo Pistoletto (450mila euro) che la galleria Persano di Torino ha venduto alla fondazione spagnola Fundación Helga de Alvear , a un'installazione di Dan Graham (110mila euro) della galleria portoghese Filomena Soares che presentava anche il lavoro di un artista africano Kiluanji Kia Henda (prezzi da 10mila euro), fino all'offerta museale della galleria spagnola Leandro Navarro che esponeva tra le altre un'opera di Alexander Calder del valore di 1,6 milioni di euro. Nella sezione General Program, dopo due anni nella sezione Opening, ha fatto il suo ingresso quest'anno la galleria Francisco Fino che presentava opere di artisti che lavorano con diversi media e tra queste una scultura dell'artista portoghese Diago Evangelista (prezzi da 3-15.000 euro).
La galleria Madragoa presentava un solo show di Rodrigo Hernandez (prezzi da 8-12.000 euro, con la vendita di un'opera): «la fiera ha la possibilità di crescere – racconta Matteo Consonni - se capace di attrarre un buon pubblico internazionale, la città è attiva nel rispondere all'evento». Dall'Italia ma con una sede a Lisbona Monitor esponeva nella sezione Project con un solo show dell'artista Edgar Pires (le sculture dall'apparente solidità ma in realtà fragili sono realizzate in vetro e ferro ossidato presentavano un prezzo compreso tra 2.500 e 6.000 euro).

Focus Africa. «In questo momento, la produzione artistica dell'Africa sta suscitando grande interesse, e il Portogallo è una piattaforma importante per accedere al Continente» spiega Maribel Lopez. Sei le gallerie: Afriart (Kampala, Uganda),Arte d’Gema (Maputo, Mozambico), Jahmek Art (Luanda, Angola), Momo (Cidade do Cabo, Sud Africa), Movart (Luanda, Angola) e This is not a white cube (Luanda, Angola). Tra queste la più giovane Jahmek Contemporary Art Gallery, ha aperto lo spazio da un anno, ha vinto il premio Opening Award (miglior stand nella sezione e rimborso del prezzo dello spazio) insieme a Copperfield di Londra. Per Afriart Gallery (Kampala, Uganda) l'invito da parte del curatore è stato molto importante: «perché è difficile far conoscere l'arte al di fuori dell'Uganda. A Kampala siamo un punto importante della comunità artistica». La galleria è stata fondata nel 2002 ha presentato l'arte contemporanea negli ultimi 15 anni anche a livello internazionale di artisti quali, Eria Nsubuga Sane, Daudi Karungi e Edison Mugalu, tutti al centro della fiorente scena artistica dell'Uganda. Movart (Luanda, Angola) ha intenzione di aprire uno spazio a Lisbona ed è la prima galleria commerciale in Angola, ha aperto i battenti all'inizio del 2017 e partecipa a diverse fiere d'arte a New York, Miami, Johannesburg, Città del Capo e Londra. In fiera all'opening hanno venduto due opere, un lavoro dell'artista Keyezua (edizione di 5+AP prezzo 3.000 euro) e un dipinto di René Tavares del 2019 (3.000 euro).

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