Come anticipato ieri da Il Sole 24 Ore i Musei Vaticanie il Palace Museum di Pechino presenteranno domani la mostra «Beauty Unites Us – Chinese Art from the Vatican Museums». È la prima esposizione storica in Cina e il progetto è iniziato due anni fa. Curata da Padre Nicola Mapelli, responsabile del Dipartimento Anima Mundi dei Musei Vaticani, e da Wang Yuegong, responsabile del Department of Palace Life and Imperial Ritual, è allestita all'interno degli spazi del Palace Museum nella Città Proibita. Si entrerà dalla Porta della Divina Misericordia e la mostra rimarrà aperta al pubblico dal 28 maggio al 14 luglio 2019.
«L'iniziativa – è scritto nel comunicato ufficiale dei Musei Vaticani –, che vede per la prima volta i Musei del Papa organizzare
in Cina una mostra assieme alla più importante istituzione culturale del Paese, rappresenta un gesto concreto dall'alto valore
simbolico». Così la diplomazia dell'arte si muove mettendo in dialogo due istituzioni culturali statali e apre a un possibile
invito della Repubblica Popolare a Papa Francesco in Cina. La mostra è un evento storico, infatti, anche in considerazione
di ciò che tali istituzioni rappresentano, cioè i due Stati. E se, da un lato, non vi sono relazioni diplomatiche ufficiali
tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare di Cina dal 1951, dall'altro il dialogo tra le due realtà non si è mai sopito.
La Mostra di quest'anno al Palace Museum di Pechino, che ha accolto 17 milioni di visitatori nel 2018, è però un evento senza
precedenti e costituisce un cambio di passo fondamentale nel dialogo tra le due istituzioni. Considerando anche l'Accordo
Provvisorio sulla nomina dei vescovi raggiunto nel 2018, sembra avvicinarsi ormai il momento di sviluppi decisivi. Come confermato
di recente anche dal Segretario di Stato Card. Parolin, il Papa ha molto a cuore il grande popolo cinese e considera di fondamentale
importanza creare un clima sereno con questo interlocutore essenziale per la pace.
La collezione. L’esposizione intende presentare il messaggio culturale della collezione di arte cinese del Dipartimento Anima Mundi dei Musei Vaticani, riportandone una considerevole porzione - ben 76 opere tra arte popolare, arte buddista e arte cattolica - all'interno della Città Proibita, magnifico complesso architettonico nel cuore del grande Paese asiatico.
«Di particolare rilievo un considerevole – è scritto nel comunicato del Governatorato della direzione dei Musei Vaticani – gruppo di opere realizzate da artisti cinesi che testimoniano l'incontro tra il cristianesimo e le tradizioni artistiche della Cina. Accanto a queste, due straordinari capolavori originali, dipinti ad olio, della Pinacoteca Vaticana: “Il Riposo durante la Fuga in Egitto” (1570 – 1573) di Barocci e “Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre» (fine XVIII sec.) di Peter Wenzel”».
«Ad impreziosire ulteriormente la mostra, infine, alcune opere selezionate dal Palace Museum che, con un gesto di grande amicizia e generosità, ha voluto aggiungere alcune celebri opere dell'artista cattolico Wu Li (1632-1718) e di Giuseppe Castiglione, un gesuita di Milano conosciuto in Cina come Lang Shining (1688-1766)» concludono dalla Santa Sede.
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