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economia della cultura

Cresce il sistema produttivo culturale italiano: per Symbola vale 96 miliardi di euro

Mentre dal Consiglio dei Ministri arriva l'approvazione della Riforma Mibac, che contiene le direzioni future delle politiche culturali italiane, vengono distribuiti i dati relativi alle performance delle industrie culturali e creative del nostro Paese per l'anno 2018. Fondazione Symbola e Unioncamere hanno presentato infatti la IX edizione di “Io sono cultura – l'Italia della qualità e della bellezza sfida alla crisi”, il rapporto che dal 2004 quantifica il peso della cultura e della creatività sull'economia nazionale.
Relativamente al 2018, la ricerca segnala sia un incremento di occupati che del valore complessivo del settore, riconfermando all'Italia il primato europeo per numero di imprese. Nel complesso, il settore ne conta 416.080, numero che incide per il 6,8 % sul totale delle attività economiche del Paese e produce un fatturato di circa di 96 miliardi di euro (4 miliardi in più rispetto al 2017). Crescono anche gli occupati, che raggiungono quota 1.550.000 (+1,5% rispetto al 2017), un numero superiore per lo +0,9% al tasso di occupazione nazionale negli altri settori.
Il Rapporto Symbola suddivide il sistema cultura in cinque macro domini, che vengono analizzati sia in maniera individuale che in forma agglomerata: le industrie creative (architettura, comunicazione, design), le industrie culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), le imprese che lavorano con il patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), quelle che lavorano con le arti performative o visive e le imprese creative-driven, ovvero quelle imprese non direttamente riconducibili al settore, ma che impiegano in maniera strutturale professionisti culturali o che utilizzano il patrimonio come input per accrescere la competitività e il valore simbolico dei propri prodotti. Le imprese che sono direttamente collegate alle attività culturali e creative sono 289.792, di cui 129.533 sono industrie creative e 147.153 sono culturali; tutte le altre sono state identificate come creative-driven e sono strettamente collegate ai settori del Made in Italy. Nel complesso, le performance dei singoli sotto-settori sono positive: le imprese operanti nella comunicazione sono cresciute dell’1,3%, quelle del design del 2,1%, quelle dei videogiochi e software del 2,7%, quelle operanti nelle arti performative del 2,7% e quelle operanti nel patrimonio storico-artistico del 4,9%; l'unico comparto a risultare in negativo è l'editoria, che segna un -2,0% rispetto al fatturato del 2017.

DINAMICA DEL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO
Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019

La mappa. Da un punto di vista geografico, la Lombardia e il Lazio si riconfermano le prime regioni per creazione di valore aggiunto e tasso di occupazione, con la Lombardia che produce 25,4 miliardi di euro di valore aggiunto e occupa 365 .000 persone, mentre il Lazio genera un valore aggiunto pari a 15,5 miliardi di euro e conta 212.000 addetti. Bisogna però sottolineare che queste regioni sono a loro volta trainate dai due grandi hub culturali localizzati nelle aree metropolitane di Milano e Roma, che per queste due regioni producono rispettivamente il 63% e il 56% di valore aggiunto e su cui convergono il 92% e l'89% degli occupati di settore. A seguire, troviamo la Valle d'Aosta con il 7,1% sul valore aggiunto e il 7,3% sull'occupazione, il Piemonte con il 7,1% e il 6,9% e le Marche con il 6,0% e il 6,4% di tasso di occupazione. Ultima tra le regioni del Nord è la Liguria, che registra i valori più bassi rispetto alla media di ripartizione, ma è in miglioramento dal 2017 con il 3,9% sul valore aggiunto e una percentuale di 4,5 sull'occupazione. Per quanto riguarda le regioni del Sud Italia, la qualità progettuale che negli ultimi anni ha caratterizzato alcuni importanti centri come Napoli, Palermo e Matera, non basta ad alzare l'asticella dei valori generali, che si attestano intorno al 2,2% di valore aggiunto e al 2,3% di tasso di occupazione.

IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO NELLE REGIONI ITALIANE

Anno 2018. Valori assoluti, incidenze percentuali sul totale economia e variazioni percentuali. (Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019)

Il valore aggiunto

L’occupazione

Qui il Rapporto 2019 completo.

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