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efficienza energetica

Anie: la crescita del fotovoltaico è trainata dai piccoli impianti residenziali

  • –di Dario Aquaro

Un 2014 trainato dal residenziale. Il fotovoltaico italiano ha raggiunto, alla fine dello scorso anno, quota 684.183 impianti installati, per una potenza complessiva di 18.325 MW. Si tratta di un valore che – sottolinea Anie Rinnovabili – equivale al 15% del totale installato nel mondo: da questo punto di vista, l'Italia è dunque terza, alle spalle di Germania e Cina, e precede paesi come Usa e Giappone. Eppure il mercato nostrano ha vissuto una pesante battuta d'arresto delle nuove installazioni, passando dai 1.364 MW arrivati nel corso del 2013 (di cui 1.143 hanno richiesto l'accesso al Conto Energia - fonte Rapporto statistico del Gse) ai 385 MW che il Centro studi Anie ha calcolato nel 2014 (inferiori di fatto alle stime di inizio anno).

Le nota positiva? Dall'incrocio tra il valore della potenza implementata e il numero di nuovi impianti (50.571 unità) emerge come a farla da padrone siano state le “piccole taglie”. La massima potenza installata nel 2014, pari a 123,6 MWp (megawatt di picco, potenza nominale di un impianto fotovoltaico) si è registrata infatti nel settore residenziale, in particolare nella fascia compresa tra 3 e 6 kW. Seconda classe di potenza è stata invece quella compresa tra i 20 e i 200 kW, propria del settore industriale (che a fine 2014 ha registrato un installato pari a 97,98 MWp).

«È significativo che nel 2014 le istallazioni di fotovoltaico siano prevalentemente di dimensioni medio-piccole – commenta il presidente di Anie Rinnovabili, Emilio Cremona – perché circa il 60% della potenza installata è rappresentata da impianti fino a 20 kW» (che nel 2013 valevano il 41%, ndr). Il valore è quindi inferiore solo al 66% registrato nel 2006.
Ma da dove origina questa spinta? Soprattutto dalla possibilità di accesso alla detrazione Irpef del 50%: il bonus che copre gli interventi di risparmio energetico – in particolare l'installazione di impianti basati su fonti rinnovabili – realizzati anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, e che è stato prorogato al 50% per le spese sostenute durante tutto il 2015. «Per non parlare del fatto – prosegue Cremona - che le spese da sostenere sono diminuite di circa il 75% rispetto a qualche anno fa. Siamo lieti di poter dire che esiste un mercato italiano del fotovoltaico che va oltre i meccanismi incentivanti e che si sviluppa in maniera costante e continua». I meccanismi incentivanti, anzi meglio, la loro fine ha gravato sui grandi impianti che hanno assistito a un crollo delle installazioni complessive (il 2014 è il primo anno in cui non è stato possibile accedere al Conto Energia).
«Le famiglie credono davvero nel fotovoltaico e i dati ce lo dimostrano», dice Cremona. «E con il bonus fiscale è possibile un ritorno concreto degli investimenti in tempi rapidi, perché in cinque anni è già possibile ammortizzare i costi. Proprio dal residenziale, dalle nuove tecnologie di accumulo e dallo stimolo all'autoconsumo deve venire lo slancio per la ripartenza del nostro comparto industriale».

Gli esperti guardano con ottimismo alla solidità del segmento residenziale (in generale, impianti fino a 20 kW), che nel 2015 potrebbe rappresentare la metà della potenza totale installata. A sostenere il trend di diffusione dei pannelli sui tetti delle case, anche il miglioramento delle performance e la progressiva contrazione dei prezzi delle batterie, che renderanno sempre più attraente associare un sistema di storage (sfruttando il bonus fiscale, quando possibile) e aumentare la quota di autoconsumo: in sostanza, risparmiare di più. «Gli impianti di piccola dimensione e la generazione diffusa – conclude Carmona - potranno essere ulteriormente favoriti dalla recente definizione da parte dell'Autorità delle regole tecniche di connessione per i sistemi di accumulo, che raffigurano soluzioni importanti per massimizzare i benefici».

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