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Istat, prezzi delle case in calo del 4,2% nel 2014. Trend in…

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statistiche

Istat, prezzi delle case in calo del 4,2% nel 2014. Trend in frenata: -2,9% nel quarto trimestre

  • –di Emiliano Sgambato

Nel 2014 è continuata la discesa del valore delle case, anche se a ritmi inferiori rispetto al 2013 e con l'intensità del calo che diminuisce trimestre dopo trimestre. La conferma arriva dai dati Istat sui prezzi delle abitazioni resi noti il 3 aprile. Secondo l'istituto di statistica, infatti, lo scorso anno i valori sono scesi del 4,2% sul 2013, ma nel quarto trimestre la variazione è stata del -2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Contro il -3,9% del terzo trimestre e del -4,9% dei primi due; mentre nel 2013 il calo era stato del 5,7 per cento.

La discesa, nota l'Istat, è dovuta «sia ai prezzi sia delle abitazioni esistenti sia di quelle nuove (rispettivamente -3,6% e -1,2%)». Persiste, quindi, «una dinamica tendenziale negativa, anche se in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti; infatti, dopo il picco toccato nel primo trimestre del 2013 (-6%) l’ampiezza della flessione su base annua dell'Ipab continua a ridursi». Rispetto al 2010, da quando è iniziata la rilevazione, «i prezzi delle case si sono ridotti dell'11,5%».

Un trend che non coglie certo di sorpresa gli operatori (ma anche chi sta semplicemente cercando casa): a fronte di un mercato in lenta risalita – +3,6% di compravendite nel residenziale nell'intero 2014 secondo gli ultimi dati delle Entrate, con un picco del 7,1% negli ultimi tre mesi – le stime degli addetti ai lavori prevedono quotazioni ancora in discesa, dato che l'offerta supera ancora di gran lunga la domanda.
Altri ribassi, di intensità sempre minore, sono infatti previsti almeno per tutto il 2015. Poi, secondo le elaborazioni di Nomisma, dovremmo assistere a una sorta di stallo nel 2016, con una piccola ripresa delle quotazioni solo nel 2017 (a patto che la situazione congiunturale si sblocchi, inflazione compresa). Ma la situazione sarà comunque differenziata a livello territoriale, con le grandi città – Milano, Roma, Genova, Bologna e Torino in testa –che dovrebbero invertire la tendenza prima del resto del Paese.

A livello congiunturale, tornando ai dati Istat, «nel quarto trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dello 0,8% rispetto al trimestre precedente»; il calo «è dovuto alla diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1%) sia di quelle nuove (-0,7%)». Il ridimensionamento della flessione media annua «è imputabile principalmente alla dinamica dei prezzi di quelle esistenti che segnano una diminuzione in media d’anno (-5%) meno ampia di oltre due punti percentuali rispetto a quella rilevata nel 2013 (-7,2%). L’attenuazione del calo in media d’anno dei prezzi delle abitazioni nuove è di lieve entità (-2,2%, da -2,4% del 2013)».

Il mercato, commenta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, «è in crisi ormai dall'inizio del 2012, anno d'introduzione dell'Imu. Questa volta i numeri riguardano i prezzi, in calo da oltre tre anni. Si tratta, peraltro, di dati persino sottostimati, non potendo essi evidenziare la perdita di valore che hanno subìto tutti quegli immobili che ad un atto di compravendita non riescono neppure ad arrivare, a causa del blocco che il mercato continua a soffrire». È «necessario ed urgente», per Confedilizia, «interrompere questo stillicidio di notizie negative per il comparto immobiliare e per l'intera economia. Per farlo, l'unica strada è dare un segnale forte di inversione di tendenza sulla tassazione degli immobili, quasi triplicata rispetto al 2011. Solo in questo modo può sperarsi di restituire fiducia, e quindi possibile sviluppo, ad un settore stremato».

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