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risparmio energetico

Le prestazioni dell’impianto fotovoltaico sul tetto? Si controllano con una app

  • –di Dario Aquaro

Con oltre 18 GW di potenza complessiva, il fotovoltaico installato in Italia ha contribuito nel 2014 a soddisfare più dell'8% del nostro fabbisogno elettrico. Gestire l'esercizio di un impianto in efficienza richiede però tecnologia, organizzazione e competenza applicata. Gli eventuali interventi di manutenzione vanno ponderati sulla base dei dati energetici e ambientali raccolti dai sistemi di monitoraggio: dati che devono essere quindi elaborati per restituire al gestore indicatori prestazionali ed eventuali alert. Uno sforzo “tecnico” organizzativo che ha un costo sostenibile per impianti di grandi dimensioni, tipicamente superiori ai 200 kW, ma non per quelli piccoli e medi che pure costituiscono la stragrande maggioranza.

A colmare questo gap e rendere fruibili tali metodi di controllo prestazionale anche ai piccoli proprietari, senza bisogno di investimenti hardware, punta adesso una nuova applicazione - App4Solar - sviluppata da Energy Intelligence, società bolognese specializzata in soluzioni e servizi per la gestione del fotovoltaico. L'applicazione sarà gratuitamente disponibile su dispositivi Android a partire dalla seconda settimana di luglio, e verrà in seguito allargata anche ad altri sistemi operativi.

Come funziona? Iscrivi l'impianto, ricevi un piano di produzione di riferimento in base a caratteristiche e geolocalizzazione, inserisci periodicamente l'energia prodotta rilevata dal contatore, ottieni in tempo reale la prestazione del tuo impianto, la confronti con quella di altre installazioni limitrofe con analoghe caratteristiche, richiedi eventuali servizi manutentivi.

«È di fatto il primo assistente digitale che, grazie all'uso dei Big Data, offre ai proprietari di piccoli impianti fotovoltaici una consapevolezza della prestazione, un ranking di community e una guida manutentiva per affrontare eventuali inefficienze», dichiara l'amministratore delegato di Energy Intelligence, Luca Bonzagni. «Si offre innanzitutto un primo punto di riferimento, per capire se l'impianto lavora correttamente, guardando le indicazioni statistiche degli ultimi 30 anni di irraggiamento locale. Da lì riesco a capire se sono in media oppure no. In secondo luogo, grazie alla condivisione delle informazioni, si può ricavare un parallelo con gli impianti della stessa zona che hanno peculiarità simili. Non si traduce certo in una gara “social” ad esser primi, perché magari ci sono caratteristiche elettriche diverse, ma in questo modo si ottiene certo un termine di confronto interessante e utile». Se perdo posizioni in questa scala di confronto, insomma, sono portato a chiedermi il perché (e ad agire di conseguenza).

La metodologia di controllo è stata studiata e brevettata da Energy Intelligence all'interno del proprio laboratorio di sperimentazione, EnergyLab (realizzato con il patrocinio delle istituzioni e dell'Università di Modena e Reggio Emilia). Il progetto di ricerca, avviato oltre un anno fa, è stato condotto insieme a T3Lab (consorzio fondato da Università di Bologna e Unindustria Bologna per realizzare il trasferimento tecnologico tra realtà accademica e aziendale) e Arpa Emilia-Romagna. Proprio la collaborazione con l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha radiometri sul territorio, consente il passaggio al “secondo livello” (a pagamento) di App4Solar. «Cioè ricavare un indice prestazionale assolutamente più preciso, indipendente dal sole», spiega l'ingegner Bonzagni. «Questo permette di capire con esattezza e completezza di analisi quando è ora di intervenire e spendere per riparare un eventuale malfunzionamento: la tipica manutenzione programmata dei grandi impianti si trasforma qui in manutenzione on demand, a portata di tutti. Tale ulteriore livello di profondità sarà perciò inizialmente disponibile solo in Emilia Romagna, ma contiamo di estenderlo presto a nuove zone grazie agli accordi con altre Agenzie regionali».

App4Solar è indubbiamente adatta per gli impianti residenziali, entro 20 kW, ma anche per quelli delle piccole e medie imprese, fino a 200 kW, che non dispongono di un sistema di monitoraggio complesso (e gravoso). Il principio è attraente: solo dopo che ho misurato la “febbre” dell'impianto, e dispongo di un quadro d'analisi esauriente, posso decidere di affrontare la specifica spesa manutentiva. D'altra parte, in un mercato che ha conosciuto il boom negli anni passati, e in cui le nuove installazioni contano solo per il 2,1% della base installata – come sottolinea il recente Report sulle rinnovabili elettriche dell'Energy Strategy Group del Politecnico di Milano – i servizi di O&M (Operation&Maintenance) sono destinati a diventare sempre più importanti.

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