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I castelli soffrono crisi e tasse

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nicchie di mercato

I castelli soffrono crisi e tasse

  • –di Paola Dezza

Simbolo ricorrente nei sogni da bambini, il castello delle fiabe nella vita da adulti diventa meta di gite fuori porta o motivo di studio, legato alle storie di personaggi che vi hanno abitato o che ne hanno fatti costruire per celebrare il proprio potere. Oggi vivere o trascorrere le proprie vacanze in un castello o in un maniero è un sogno realizzabile, a patto di avere tempo e denaro da investire non solo nell’acquisto ma soprattutto nella manutenzione di tali immobili.

La nicchia di mercato - sono meno di 5mila i castelli sul territorio italiano (30mila le abitazioni private sotto vincolo, nei dati elaborati da Luciano Monti, coordinatore dell’Osservatorio economico-internazionale della Fondazione Bruno Visentini) - ha prezzi decisamente vari. Si va da sotto il milione di euro, spesso per singole torri di avvistamento, fino a svariati milioni per strutture storiche, ampie e ben conservate. Una nicchia amata più che altro da acquirenti esteri e che oggi risente della crisi immobiliare degli ultimi sette anni e delle pesanti tasse. E per la quale bisogna tenere conto, quando presenti, dei forti limiti alle ristrutturazioni imposti dai vincoli della Soprintendenza Belle Arti.

Qualche esempio di proprietà sul mercato? Romolini immobiliare vende in Toscana, nella zona di Arezzo, l’Antico Cassero. Per 1,2 milioni di euro si può diventare proprietari del castello, risalente al 1351. La proprietà è stata ampliata e ristrutturata nel corso dei secoli ed è oggi una prestigiosa abitazione. Un castello fortificato di 2mila metri quadrati nel Monferrato (Alessandria), completamente affrescato nell’interno, costa 2,9 milioni di euro.

I prezzi in generale oscillano da 1.200 a 8.500 euro al metro quadro, dicono da Lionard Luxury real estate, agenzia che ha in portafoglio 70 castelli in vendita in Italia. L’area più richiesta è la Toscana, la più economica il Piemonte. In vendita tra gli altri il Castello di Sapia (dal nome di Sapia Salvani, gentildonna senese protagonista di un episodio del Purgatorio di Dante) nei pressi di Monteriggioni (Siena) da ristrutturare completamente costa 2,5 milioni. In Lombardia Lionard vende per oltre 10 milioni un castello di 8.800 mq con torri merlate e ponte levatoio. «I clienti sono soprattutto stranieri, russi in primis, ma negli ultimi due anni anche americani, invogliati dal cambio euro-dollaro e dai bassi prezzi - dice Dimitri Corti, ad di Lionard -. Nel 90% dei casi i castelli sono da ristrutturare, con costi che vanno da 1.200-2.500 euro al mq. Per il mantenimento, con personale di servizio, bisogna invece ragionare in termini di 100mila euro all’anno in media». Su uxuryestate.com, partner di immobiliare.it, si trova in vendita un castello in Val di Pesa. Torre di avvistamento militare prima, venne trasformato in convento e poi acquistato da nobili fiorentini. Ospitò nelle sue 37 stanze personaggi illustri come, si dice, Leonardo da Vinci. «I castelli sono oggetti unici- dice Silvio Pagliani, co-fondatore di immobiliare.it e luxuryestate.com - e i loro prezzi hanno forti oscillazioni nel tempo».

La categoria è stata penalizzata dal 2011, da quando sono stati spazzati via gli abbattimenti sul calcolo dell’Irpef e della vecchia Ici. Oggi l’Associazione dimore storiche italiane (Adsi) chiede sgravi fiscali quando vengono messi in cantiere investimenti sulle dimore. «Nel settore i privati hanno investito 30 miliardi in dieci anni (2005-2014)» dice Monti. «Siamo in una fase di confronto con il governo - spiega Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente Adsi -. Quasi il 90% dei soci è pronto a ristrutturare le facciate, con beneficio per la collettività». Si spera che il governo introduca nuove regole che, secondo la proposta Adsi (basata sulle elaborazioni del professor Luciano Monti) porteranno ulteriori 30 miliardi tra investimenti e indotto per un miliardo di potenziali introiti già solo da Iva. Anche Confedilizia ha presentato due giorni fa alle Camere delle interrogazioni sulla questione della mancata erogazione dei contributi spettanti per legge ai proprietari che hanno effettuato opere manutentive di difesa su immobili di interesse storico-artistico.

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