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Saie di Bologna al via: la rigenerazione energetica traina l’edilizia

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Saie di Bologna al via: la rigenerazione energetica traina l’edilizia

  • –di Natascia Ronchetti

Rigenerazione urbana, riqualificazione energetica, una nuova cultura dell’abitare agganciata alla sostenibilità. La 51esima edizione del Saie, il salone dell’edilizia italiana (nei padiglioni di BolognaFiere da domani 14 ottobre fino al 17 ) archivia le vecchie formule e segna il debutto di Saie Smart House sulla scena delle tecnologie all’avanguardia, di una nuova idea di città e di casa, dell’evoluzione degli scenari normativi che fanno delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni il trampolino di lancio di una stagione di ripresa.

La manifestazione, nella nuova versione, riconferma non solo la propria caratura internazionale (sono attesi oltre 80 buyers stranieri provenienti da 12 Paesi) ma anche il ruolo di piattaforma nazionale di confronto sulle politiche di settore, con 1.038 espositori e il coinvolgimento di 22 tra università e centri di ricerca, in un’area di 85mila metri quadrati. Con la molla degli incentivi fiscali gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio residenziale (oltre il 55% delle abitazioni è stato costruito prima degli anni Settanta) stanno funzionando. Quest'anno rappresenteranno il 37% del valore degli investimenti in costruzioni, riaffermandosi come l’unico comparto che mantiene una tenuta dei livelli produttivi. Risultati che non saranno comunque sufficienti a risollevare un settore che dal 2008 ha perso 69 miliardi di investimenti (dati dell’Osservatorio Ance).

«È apprezzabile la posizione del Governo sull’Imu ma la tassazione sulla casa – dice Antonio Gennari, vice direttore generale dell’Associazione nazionale dei costruttori – tra il 2008 e il 2013 è cresciuta del 111%, a fronte di una media Ue del 23. E c’è uno squilibrio dell’imposizione fiscale tra l’acquisto di una casa vecchia e di una casa nuova, a svantaggio dei costruttori, per i quali sarebbe opportuno un credito di imposta. Mantenere gli ecobonus è un buon incentivo ma occorre modificare l’intensità dell’agevolazione in rapporto all’effetto in termini di efficienza energetica». Proposte alle quali i costruttori aggiungono la richiesta di una revisione delle regole urbanistiche, con l’abbattimento degli oneri di urbanizzazione, in caso di opere di demolizione e ricostruzione. Interventi che, aggiunge Gennari, «potrebbero riqualificare ampie aree di periferia, soprattutto nelle grandi città, caratterizzate da edifici strutturalmente obsoleti, senza nuovo consumo di territorio».

Il nuovo format “sdoppia” un salone che ha superato il mezzo secolo di vita. A Saie Smart House, dedicato alla costruzione e riqualificazione di edifici e città intelligenti (a partire da quest’anno si svolgerà in tutti gli anni dispari), si affianca Saie Building & Construction (che sarà realizzato negli anni pari e che apre anche alla costruzione e ingegneria del territorio e delle infrastrutture). Ed è soprattutto il primo a raccogliere la sfida della nuova idea di città, la smart city che cresce di pari passo con l’innovazione e la sostenibilità ambientale. L’impianto generale della manifestazione assegna rilievo agli incontri tra i professionisti e le imprese (tra seminari, workshop e convegni ne sono previsti oltre 400) e all’internazionalizzazione del sistema delle costruzioni, grazie alle delegazioni attese da Marocco, Turchia, Iran, Golfo Persico, Vietnam, Azerbaijan ed Egitto per gli appuntamenti b2b.

Tra i forum, quello di apertura - “Una nuova idea dell’abitare” – con Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze Sociali, Norbert Lantschner, coordinatore scientifico di Saie Smart House, l’architetto Mario Cucinella e il meteorologo Luca Mercalli. «Gli obiettivi europei del 20-20-20 e quelli successivi già programmati per il 2030 e 2050 – spiega Cucinella – impongono una visione strategica della città e del territorio. Quella delle aree metropolitane è una grande opportunità per ripensare proprio al futuro delle città in funzione di questi obiettivi. Senza una grande visione non ci saranno politiche efficaci».

Il salone si innesta su un mercato immobiliare che dà segnali di ripresa, come rileva uno studio di Nomisma: quest’anno la percentuale delle famiglie che manifesta l’intenzione di mettere in cantiere l’acquisto di una casa nel breve o medio periodo è salita al 74,6%, contro il 64,8% di due anni fa. E l’erogazione di mutui, dopo il crollo del biennio 2012-2013, ha ricominciato a crescere nel primo trimestre dell’anno (oltre 24.100, con la previsione di quasi 38mila mutui nel 2016). Quanto al numero di compravendite residenziali, dovrebbe ricominciare a crescere arrivando a sfiorare quota 500mila. Continua invece la stagnazione del mercato delle nuove costruzioni: l’anno scorso sono state rilasciate poco più di 47mila concessioni (due anni fa furono oltre 278mila). Viceversa sono in forte crescita le richieste di detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.

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