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efficienza energetica

È ora di riaccendere il riscaldamento: i consigli dell'Enea e dei termotecnici

  • –di Matteo Rezzonico e Maria Chiara Voci

Le temperature di un ottobre piovoso hanno costretto, in realtà, molti condomini ad anticipare la scadenza. Formalmente, tuttavia, è scattata questa mattina la data di accensione ufficile delle caldaie in 4.300 comuni d'Italia, cioè in tutti quelli inclusi nella zona climatica E. Il Paese è diviso in sei fasce, che prevedono una periodicità differente per il riscaldamento, con avvio scaglionato da oggi al 1° di dicembre: più del 50% delle amministrazioni, fra cui grandi città come Milano, Torino, Bologna o Venezia, rientrano nel gruppo che ha come data d'avvio il 15 ottobre e di fine il 15 aprile del 2016.

Con l'accensione dei termosifoni, scattano impegni precisi per i proprietari di casa e per gli amministratori di condominio. Che devono garantire la sicurezza degli impianti, verificare che non ci siano sprechi ed esporre nel palazzo gli orari di funzionamento della caldaia. Ad affiancare cittadini e gestori, utili sono i consigli che arrivano sia dal vademecum diffuso ieri dall'Enea e dal Ministero delle Sviluppo economico, che dagli installatori, in questi giorni riuniti al Sie, il Salone dell'innovazione impiantistica per gli edifici, in corso a BolognaFiere (in concomitanza con il Saie).

Il primo consiglio pratico, per un corretto riavvio, è quello di spurgare dall'aria i radiatori, attraverso l'apposita valvola. «I termosifoni – commenta Cesare Speroni, membro del comitato tecnico di Sie – devono essere sempre liberi da coperture, mobiletti a incasso ed eventuali tende, che rappresentano una barriera per l'aria, a cui viene impedito di circolare liberamente». Al contrario, ribadiscono gli esperti dell'Enea, una buona regola è quella di chiudere le persiane e le tapparelle, di notte: grazie all'uso di tende pesanti davanti alle finestre è possibile ridurre le dispersioni di calore verso l'esterno. Così come installare panneli riflettenti tra muro e calorifero, è un trucco semplice, ma efficace che aiuta a migliorare il comfort ambientale.

«Per evitare che i muri si anneriscano a causa del riscaldamento, bisogna assicurarsi di effettuare una profonda pulizia delle colonne, eliminando la polvere che si è accumulata nei mesi estivi con le apposite spazzole presenti in commercio – prosegue Speroni -. Inoltre, per avere sempre il giusto livello d'umidità dell'aria, è necessario riempire d'acqua i deumidificatori e controllarne regolarmente il livello».

Cambiare l'aria di una stanza non significa lasciare aperte le finestre per ore: bastano una decina minuti ed è meglio farlo la mattina appena alzati. Per regolare durante il giorno la temperatura, è utile installare le valvole termostatiche: un adempimento che sarà comunque obbligatorio in tutta Italia dal 1° gennaio 2017.
«Scaldare troppo la casa – precisano gli esperti di Mise ed Enea - fa male alla salute e alle tasche. La normativa consente una temperatura fra i 20 e i 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile».

Per scegliere gli orari di accensione e spegnimento della caldaia condominiale (fino a un massimo di 14 ore al giorno), una buona regola per il risparmio energetico è prevedere periodi di funzionamento non troppo frazionati nel corso della giornata. «Chi si occupa della gestione dell'impianto – prosegue Speroni – deve anche controllare che la distribuzione dell'acqua calda avvenga a una temperatura non superiore ai 45°C. Ogni grado in più implica un aumento dei consumi, tra il 6 e l'8%».

Ultimo accorgimento – ma primo per importanza – è non sforare i controlli sulle caldaie. Sia quelli previsti dai produttori, per il funzionamento del sistema, che quelli prescritti dal Dpr 74/2013 (e dai singoli provvedimenti locali) per l'efficienza energetica. Solo facendo manutenzione è possibile prevenire rischi per la sicurezza e risparmiare, anche fino al 30% dei costi.

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