A sei mesi dall'operazione societaria che ha unito in un unico gruppo due storici marchi del design italiano – Boffi e De Padova – la nuova realtà compie il primo passo strategico importante, che ha però anche una forte carica simbolica.
L'inaugurazione, dopodomani, del nuovo negozio-showroom De Padova in via Santa Cecilia a Milano, che sostituirà la storica vetrina di 400 metri affacciata su Corso Venezia, segna infatti il punto di partenza del rilancio di De Padova, nell'ottica di una integrazione tra i due brand che offra ai clienti non soltanto una gamma più ampia di prodotti (arredi De Padova uniti a cucine, bagni e armadiature Boffi), ma anche un servizio sempre più completo e su misura.
«Il trasferimento in una nuova location era nei piani sin dall'inizio – racconta l'ad del gruppo, Roberto Gavazzi – anzi, prima di firmare l'accordo abbiamo aspettato di trovare un luogo adatto a sostituire il negozio di Corso Venezia, dove da sempre transita un terzo delle vendite di De Padova». La nuova sede è l'antitesi di quella precedente e fa capire da subito il cambio di marcia impresso alla strategia distributiva Boffi-De Padova. Lo storico showroom era un'enorme vetrina affacciata su una delle vie più trafficate di Milano. Il nuovo store si trova invece in una via centrale ma laterale e il suo contenuto si potrà conoscere solo progressivamente, entrandoci.
«Rispetto a un negozio tradizionale, vogliamo proporre ai clienti un luogo da scoprire – spiega Gavazzi – dove entrare non solo o non tanto per acquistare singoli prodotti, ma per progettare assieme ai nostri consulenti la propria casa o alcuni suoi ambienti, lasciandosi ispirare dalle proposte che si troveranno esposte all'interno». Lo store (1.100 mq progettati da Pietro Lissoni, già art director di Boffi e ora anche di De Padova ) ospiterà per l'80% prodotti De Padova e per il 20% prodotti Boffi, oltre a complementi e accessori di altri 20 partner con cui sono stati siglati accordi: gallerie d'arte, negozi di antiquariato o aziende, che mettono a disposizione piastrelle, legni, tappeti, tessuti, antichità orientali, apparecchi di condizionamento, dispositivi per la sicurezza. Insomma: tutto quello che riguarda l'abitazione, combinato e mescolato in modo da dare l'idea di un'offerta completa e di alta gamma, «proprio secondo lo stile di De Padova – precisa Gavazzi – che da sempre, grazie alla creatività della sua fondatrice Maddalena, ha nel suo Dna questa capacità di armonizzare oggetti e stili tra loro anche molto diversi».
Il nuovo negozio sarà complementare al flagship Boffi di via Solferino (che contiene per l'80% prodotti Boffi e per il 20% De Padova): «In entrambi comunichiamo la capacità di integrare i due marchi – spiega l'ad – e questi due moduli distributivi diventeranno, insieme, il modello da replicare, laddove possibile, nelle principali città del mondo in cui siamo presenti». L'obiettivo è rinnovare o riprogettare, con questo nuovo format, una quindicina di negozi nelle principali location in Europa, Asia e Stati Uniti, entro febbraio 2016.
La rete distributiva così rinnovata è funzionale al piano di sviluppo del gruppo, che per Boffi significa soprattutto un consolidamento dei buoni risultati 2015: si prevede una crescita del 25% (su un fatturato 2014 attestato a 66 milioni), grazie alle buone performance delle vendite retail sia in Italia, sia all'estero, ma soprattutto grazie al balzo del canale contract. Per De Padova, invece, si tratta di una vera e propria ripartenza: l'anno in corso potrebbe chiudersi con un ulteriore flessione nei ricavi (attorno ai 7 milioni) dovuto anche ai tanti cambiamenti avvenuti. «Ma per il 2016 l'obiettivo è tornare alla crescita – conclude Gavazzi – e ci attendiamo un balzo nel 2017, soprattutto sul fronte dell'export». Export che, oggi fermo al 33%, a medio-lungo termine dovrà raggiungere i livelli di Boffi, attorno all'80% del fatturato.
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