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Hotel a Venezia, mercato in fermento

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Hotel a Venezia, mercato in fermento

  • –di Paola Dezza
L’hotel Molino Stucky a Venezia (Marka)
L’hotel Molino Stucky a Venezia (Marka)

È una delle quattro città “turistiche” per eccellenza in Italia, ed è quella che registra la maggioranza dei volumi di spesa turistica e di investimento immobiliare in hotel nel Veneto. Venezia nel periodo tra gennaio e agosto 2015, secondo i dati di JLL per il settore del lusso, ha messo a segno un incremento del RevPar (Revenue per available room, fatturato generato per camera disponibile) del 17% rispetto a quanto registrato nei primi otto mesi dello scorso anno. Solo Milano, grazie a Expo, ha fatto meglio con un +21%, mentre Firenze si è fermata al +12% e Roma addirittura al +4,3 per cento. Per valori di prezzo a camera nella città è stato superato (a prezzi correnti) il picco del 2007.
Sul fronte degli investimenti immobiliari in hotel l’ultimo passaggio di mano riguarda il Gritti, acquistato da un investitore mediorientale (un privato vicino alla famiglia dell’emiro del Qatar) per 1,2 milioni di euro a camera (il San Clemente è stato venduto a 400mila euro a camera). In termini di RevPar il Gritti è leader in città, seguito dal Cipriani e dal Danieli.

Il mercato è in pieno fermento. Non è un segreto che a Venezia cercano ormai da anni opportunità di investimento diverse catene internazionali come il Four Seasons e boutique hotel come il gruppo Rocco Forte. Tutti e due i gruppi hanno visto il Bauer, che secondo indiscrezioni potrebbe finire sul mercato, ma non l’hanno trovato adeguato alle rispettive, e diverse, esigenze.
Sul mercato c’è da tempo anche il Molino Stucky, che da qualche mese ha ristrutturato il debito. Proprio nelle ultime settimane il credito che Unicredit e Rbs vantavano sull’hotel è stato acquistato dal gruppo Marseglia di Monopoli (Bari) che potrebbe diventare - previo accordo con gli istituti minori creditori - il prossimo proprietario della struttura. Sul mercato ci potrebbe essere anche l’hotel Bellini del gruppo Boscolo.
Il mercato è decisamente diversificato, con ampie differenze tra centro e isole, queste ultime penalizzate da una stagionalità più marcata.

Intanto si procede sul fronte rilancio del Lido. Qui Coima Sgr (ex Hines Sgr) sta cercando i finanziatori e i futuri gestori della parte alberghiera in cui sarà compreso l’Excelsior.
Tornando al San Clemente, qualche indiscrezione avanza l’ipotesi che Starwood, che lo gestisce con il marchio St. Regis, potrebbe lasciare il contratto per difficoltà con la proprietà, la famiglia Yuar che detiene il gruppo turco Permak.
E fuori da Venezia? Meno vivaci i mercati di altre città venete che hanno un certo afflusso turistico. Se ci si sposta, invece, ad analizzare strutture fuori città si registra l’investimento che porterà a Gardaland un secondo hotel. Nel 2016, infatti, partirà la costruzione di un albergo a tema, il nome esplicativo è Gardaland Adventure Hotel, che si affiancherà al già esistente Gardaland Hotel e aprirà già nel giugno dell’anno prossimo.
L’investimento previsto ammonterà a 25 milioni di euro per realizzare due padiglioni dedicati uno alle camere - ispirate a quattro temi, dalla giungla al selvaggio west, dall’artico tra ghiacci e mammut alle atmosfere arabeggianti da mille e una notte - e uno al ristorante.

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