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Verde stabilizzato, una risorsa per l'interior design

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tendenze d’arredo

Verde stabilizzato, una risorsa per l'interior design

  • –di Antonella Galli

Muschi, licheni, felci, legni, foglie e fiori: come vivi, al tatto e alla vista; in realtà stabilizzati, ovvero bloccati nel tempo grazie a un processo chimico (non nocivo) che ferma il processo vitale di questi elementi vegetali nel loro massimo splendore. E li rende (quasi) eterni, senza necessità di terra, di acqua, di luce. Il verde stabilizzato si ottiene con la sostituzione della linfa con glicerina o sali, quindi il colore verde viene restituito alle foglie, ai fiori, ai muschi tramite tinte naturali.

Questo processo di lavorazione, che negli anni è migliorato fino ad arrivare ai risultati sorprendenti di oggi, è oggi alla base di uno dei materiali più interessanti e promettenti per l'interior design: il verde stabilizzato, infatti, viene impiegato per realizzare pannelli compositi, del tutto simili a quadri vegetali, per ricoprire intere pareti oppure per rivestire cornici, sfere, ripiani, elementi decorativi. “Ancora non si sono state esplorate appieno le potenzialità del verde stabilizzato” afferma Sergio Lunardi, Ceo di Ars Nova, tra le aziende leader in Italia in questo settore; “solo ora si inizia ad avvertire una sensibilità rispetto a quello che può essere considerato un vero e proprio materiale per la creatività, e non un mero sostituto del verde vivo”.

Il verde stabilizzato, infatti, si presta a fare entrare la natura, con i suoi colori e la sua matericità, anche in quegli ambienti in cui, per carenza di luce o acqua, non è possibile utilizzare verde vivo; ma, in più, consente applicazioni in verticale che per il verde vivo sarebbero impossibili o troppo onerose, come la copertura di pareti intere con pannelli di muschi o licheni, o con quadri spettacolari composti da numerose essenze vegetali.”

Di verde stabilizzato si è parlato in un incontro tenutosi a ottobre presso il Bed&Show Experience Design di via Tortona 10 a Milano, nuovo concept di ospitalità creato e condotto da Cristina Oriani, in cui è intervenuto anche l'architetto Matteo Moscatelli, docente al Politecnico di Milano e presso lo IED. Moscatelli ha analizzato le possibili applicazioni di questo materiale nella casa del futuro: “Una destinazione ideale saranno gli spazi commerciali, gli uffici, gli spazi espositivi e l'hospitality, dove le piante stabilizzate potranno essere impiegate come un vero e proprio materiale costruttivo sia nell'ambito del product che dell'interior design.

Lo si può immaginare come una sorta di texture, anche tridimensionale, per valorizzare determinati sfondi o prospettive, anche di grandi dimensioni”. E di qualità, non solo estetiche, il verde stabilizzato ne possiede alcune molto interessanti per il progetto domestico, come quella di assorbire e rilasciare umidità e di offrire prestazioni fonoassorbenti, oltre ad agire sul benessere psicofisico delle persone trasmettendo la confortante presenza della natura.
Sono circa ottanta oggi gli elementi vegetali stabilizzati (la materia prima), provenienti da America Latina, Africa, Nord Europa, Oriente, che un'azienda come Ars Nova impiega nelle proprie creazioni, realizzate su misura, come si addice alla sua tradizione manifatturiera e familiare. Tra i tanti clienti, le hanno richieste recentemente il negozio Zara di Corso Vittorio Emanuele a Milano e quello di Vertu in via Montenapoleone, il ristorante QOR di Torino, gli uffici di Fendi a Roma.

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