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piccoli elettrodomestici

Sensori «intelligenti» per un buon espresso: le nuove macchine per il caffè

  • –di Paola Guidi

Bastano, per fare un buon caffè, una buona macchina e una miscela di qualità? No, conta molto anche la pulizia, perché incrostazioni e depositi trasmettono al caffè odori sgradevoli, sentori di bruciato, di miscela “acida”. È per questo che le schede e i sensori elettronici che gestiscono il funzionamento delle macchine espresso domestiche prevedono il lavaggio automatico dei circuiti del caffè e del latte. E che molti modelli prevedono parti facilmente smontabili e adatte alla lavastoviglie.

All’ultima edizione di Host, la rassegna di apparecchi e attrezzature per la ristorazione che si è svolta a Milano, i produttori hanno presentato controlli via smartphone e tablet che trasmettono e ricevono dati sullo stato e la “forma” del parco-macchine espresso in funzione. E sono anche arrivate le app che aiutano l’utente – e il barista – a risparmiare energia. Quanto ai prezzi, aumentano i modelli di qualità, le macchine espresso “vere”, che non possono costare meno di 150-200 euro; ma il “vero” espresso e il “vero” cappuccino (non caffelatte) di qualità costante si ottengono solo con apparecchi sopra i 3-400 euro.

Una macchina espresso per scaldare e tenere in temperatura l’acqua attiva una resistenza di notevole potenza (minimo 1.500Watt) che consuma molto. Ora grazie a specifiche app (Simonelli) vengono trasmesse su tutti i device i consumi eccessivi (ma anche il troppo rumore), con consigli su come correggerli. Alcune aziende (La Cimbali, Rancilio e altre) possono controllare in remoto le macchine vendute e funzionanti per intervenire a distanza su eventuali anomalie e sprechi. L’interfaccia bluetooth della San Marco consente di effettuare verifiche e controlli in modo automatico senza intervenire fisicamente. I macinacaffè di ultimissima generazione (La Cimbali, San Marco, Simonelli) grazie a sensori ottici a infrarossi rilevano il tipo di portafiltro che l’utente o il barista hanno agganciato, se da una o due tazze, e dosano, macinano e inviano la quantità di caffè su misura.

La tecnologia viene in aiuto anche per esaltare gli aromi. Ad esempio con l’infusione intelligente, che inumidisce con l’acqua calda la miscela prima che venga esercitata la pressione, così pian piano gli aromi si sprigionano (Gaggia, Acm, De' Longhi, Faema).

Manuali a leva o superautomatiche? Quelle a leva consentono a chi ama il rituale del caffè di graduare ogni parametro per avere ogni volta un caffè o un cappuccino diverso, personalizzato come aroma, quantità e temperatura (Elektra, La Pavoni, Van der Westen, San Marco, Pontevecchio). Ma quelle superautomatiche sono dotate di macinatori ceramici (rispettano il chicco senza surriscaldarlo) con molti livelli di macinatura.

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