
L'anno inizia con due grandi punti interrogativi all'orizzonte per il mercato residenziale londinese. Secondo gli esperti, la capitale britannica continuerà a essere una calamita per gli investitori internazionali, a maggior ragione in seguito all'aggravarsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e del rallentamento dell'economia cinese con il suo impatto sui mercati azionari.
Londra è tuttora molto richiesta dagli investitori stranieri che vogliono diversificare, ma l'incertezza legata a due eventi di grande importanza mette a rischio questo status di rifugio sicuro. Il primo è il referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, che il premier David Cameron spera di poter tenere già quest'estate. Il secondo è il voto del 5 maggio per eleggere il nuovo sindaco di Londra: i candidati dei due maggiori partiti hanno entrambi posto il problema della carenza cronica di case al centro della loro campagna elettorale, ma hanno proposte radicalmente diverse.
Questi due elementi di incertezza pesano sul mercato londinese più della prospettiva di un aumento dei tassi di interesse da parte della Bank of England, atteso entro la fine dell'anno ma che si prevede sarà graduale e limitato.
Dopo quasi dieci anni di corsa a due cifre, nel 2015 i prezzi nel centro di Londra sono saliti solo dell'1% e il numero di compravendite è sceso in seguito all'aumento delle tasse e in particolare dell'imposta di bollo progressiva sulle case che costano più di 1 milione di sterline. Quest'anno Knight Frank prevede un aumento limitato al 2%: “Un aumento dei costi di transazione, i noti problemi di accessibilità dei prezzi e i rischi politici legati all'elezione del sindaco sono le ragioni per la nostra stima così cauta,” spiega Kate Everett-Allen, partner, ricerca residenziale di KF.
Savills prevede addirittura un anno di stasi assoluta nel centro di Londra – 0% di aumento dei prezzi nel 2016 ma poi una ripresa negli anni successivi, con un incremento del 21,5% entro il 2020. Sul lungo termine quindi i punti di forza di Londra e il fatto che la domanda supera di gran lunga l'offerta garantiscono una crescita dei prezzi.
I prossimi mesi però saranno dominati dall'incertezza: “E' difficile immaginare una forte crescita dei prezzi sul breve termine, - spiega Lucian Cook, responsabile della ricerca residenziale di Savills. – L'attesa del referendum sulla Ue e le elezioni del sindaco porteranno inevitabilmente a una stasi sul mercato e gli investitori staranno alla finestra per vedere gli sviluppi della situazione prima di impegnarsi.”
Il rischio di Brexit, un'uscita della Gran Bretagna dalla Ue, sarebbe una perdita dello status di Londra come centro finanziario globale: molte grandi banche e istituzioni internazionali potrebbero trasferire altrove la loro sede europea, e questo avrebbe un impatto negativo non solo sugli uffici ma anche di riflesso sul mercato residenziale.
Per quanto riguarda le elezioni del sindaco di Londra, è una questione meno seguita del referendum all'estero, ma potrebbe avere un impatto ancora più significativo sul mercato immobiliare. Zac Goldsmith, il candidato conservatore sostenuto dal Governo, ha detto che la sua “missione” è costruire almeno 10mila case a prezzi accessibili e ha proposto il ‘piano 2 x 1', che costringe le autorità cittadine a costruire due nuove case per ogni casa popolare venduta.
Sadiq Khan, il candidato laburista, ha proposto limiti alla vendita di case appena costruite a investitori stranieri, chiedendo al Governo una nuova legge per costringere i costruttori a offrirle prima ai londinesi. Khan ha anche dichiarato che gli affitti sono troppo alti a Londra, e intende spingere il Governo a dare al sindaco il potere di congelare gli affitti anche nel settore privato.
“E' evidente che qualcosa va fatto per risolvere il problema della carenza di case a Londra, ma troppa regolamentazione può essere controproducente e soffocare il mercato, - afferma Cook. – Una vittoria di Khan potrebbe preoccupare il mercato, perché anche il minimo accenno all'imposizione di quote o a affitti controllati crea il panico tra gli investitori.”
Secondo i sondaggi Khan, figlio di immigrati asiatici cresciuto in una casa popolare in un quartiere povero di Londra, è il favorito su Goldsmith, un miliardario che ha ereditato la fortuna accumulata dal padre, il finanziere Sir James Goldsmith, e che finora si è occupato solo di tutela dell'ambiente.
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