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Berlino meta preferita dagli investitori, Milano ottava

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Berlino meta preferita dagli investitori, Milano ottava

  • –di Paola Dezza
Berlino (Corbis)
Berlino (Corbis)


Non cambia il primo posto della classifica stilata da Pwc e Uli nell’ambito della ricerca Emerging trend in real estate Europe 2016: Berlino rimane la meta preferita dagli investitori nel real estate. Seguono Amburgo (quarta l'anno scorso), Dublino (che ha perso una posizione dal 2015), Madrid e Copenhagen, ma la vera novità è l'ingresso di Milano nella top ten all'ottavo posto, risalita di quattro posizioni rispetto al 2015. Il dato è molto importante perché mette l’accento sulla riscoperta del capoluogo lombardo proprio nell’anno dell’Expo. L’interesse per Milano è il risultato del crescente interesse negli asset distressed in Italia, e Milano è un target sempre più importante. “Considerato il centro industriale e finanziario del Paese è l'ottavo mercato immobiliare più attivo in Europa, con 4 miliardi di euro investiti tra il quarto trimestre 2014 e il terzo trimestre 2015” recita la ricerca. Roma, invece, si posiziona al 25esimo posto. “L’idea diffusa tra gli operatori - spiega Elisabetta Caldirola, partner e real estate leader di Pwc - è che il mercato romano sia più piccolo e subisca una forte presenza dello Stato. Più in generale il nostro problema resta la dimensione piccola che ha il mercato italiano. L'aspettativa degli operatori è che Milano sia la seconda città europea per crescita di volumi di investimento”. La città ha registrato nei mesi compresi tra l’ultimo quarter 2014 e il terzo quarter 2015 volumi di investimento pari a 4 miliardi di euro, secondo i dati di Real Capital Analytics.
Tra i fattori che limitano gli investimenti a Roma sono indicati: una minor trasparenza rispetto ai mercati nordeuropei e la forte frammentazione. Molte acquisizioni di hotel confermano l'interesse a riconvertire palazzi storici in strutture alberghiere, poiché a Roma mancano strutture extra lusso presenti invece a Milano. Resta più interessante come mercato residenziale dove si registra una forte domanda in relazione agli affitti.
Nella ricerca, che si basa su interviste a 600 società, Londra e Parigi restano in ombra, un segnale di forte discontinuità rispetto al passato. Le due capitali non sono tra le prime dieci, ma la città inglese è 15esima nella classifica delle prospettive 2016 e Parigi 22esima. Londra perde appeal, ma solo perché si costruisce troppo e la città è diventata cara sotto il profilo immobiliare, e non solo. Resta un mercato vivace e in salute, anche se surriscaldato. “L’anno scorso ci sono stati investimenti a Londra superiori all'Europa continentale tutta insieme” dice Giancarlo Scotti, presidente di Uli. “La sterlina si è rafforzata contro l’euro - gli fa eco Caldirola -, un problema per gli investitori europei, inoltre la normativa fiscale non sta privilegiando l'immobiliare e di prossima introduzione c’è la perdita del beneficio di compensare interessi sul mutuo con la rendita di affitto”.
In generale, commenta Scotti, nell'attuale contesto economico l'asset class immobiliare resta interessante per gli investitori. Al suo interno ci sono trend a livello settoriale importanti, che vedono una forte attenzione per il residenziale, gli alternative asset come student housing o residenze per anziani. Anche sull'immobiliare si recepisce esigenza di adattarci in un mondo che sta cambiando velocemente. Si guarda l'Europa a livello di città e non di Paese.

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