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La casa intelligente va oltre la sostenibilità e si relaziona con il contesto

  • –di Paola Pierotti

Dalle case sull'acqua realizzate con sistemi industrializzati alle capsule energetiche, dai masi incastonati come sassi a metà montagna, alle baite in legno e pietra, alle case che producono energia anche per alimentare le auto elettriche. È complesso e diversificato l'abaco delle «case intelligenti», così definite perché si differenziano da quelle ordinarie «per la scelta dei materiali, il rispetto delle regole edilizie e urbanistiche, il risparmio energetico e i percorsi di certificazione. Il valore aggiunto di queste architetture sta tra l'altro nell'eccellente relazione con il contesto – spiega Pino Scaglione, docente dell'Università di Trento e consulente scientifico di Klimahaus per gli eventi su ricerca e sperimentazione – con le risorse locali, con il paesaggio e i suoi valori, con un'attenzione particolare a ridurre l'impronta ecologica». In un viaggio tra le opere recentemente costruite si va dall'esaltazione dell'identità e della tradizione con una cifra contemporanea che si evince nei dettagli, alle soluzioni più attente all'innovazione impiantistica e tecnologica.

In occasione della kermesse altoatesina, nell'ambito dell'operazione REDS promossa dall'università di Trento, è stato pubblicato e presentato un numero speciale della rivista Alps dedicato proprio alla casa intelligente. Tra gli esempi più eclatanti c'è il prototipo di Produzione Additiva Energy Integrated (AMIE), frutto della collaborazione di alcune società guidate dall'internazionale SOM. Si tratta di una casa stampata in 3D, ad alta efficienza energetica, progettata per produrre e immagazzinare l'energia rinnovabile e per condividerla in modalità wireless. «Costruita con moduli a C – spiegano i tecnici - la struttura esplora il potenziale per condensare le molte funzioni di un sistema a parete tradizionale in un guscio integrato. Questo potrebbe portare alla emissione di rifiuti zero, al consumo di materiale ridotto, e ad edifici che possono essere riciclati e ristampati per nuove forme e usi». Cambia il rapporto tra architettura e natura, non si copiano forme né si risparmia soltanto energia, si fa strada un nuovo modo di abitare che include il confort ambientale, il tema smart e si relaziona in modo unico con il contesto. Un secondo interessante caso è quello sviluppato dallo studio Janjaap Ruijssnaars per una casa che ricorda il gioco del Tetris, flessibile e modulabile in base alle richieste di chi la abiterà, con svariate opportunità per la privacy e attenta all'innovazione tecnologica. Terzo progetto d'avanguardia è la cosiddetta Ecocapsule dello studio Nice Architects: una casa a basso consumo energetico ideata con una forma compatta (contenibile e trasportabile in un container), ottimizzata per la raccolta dell'acqua piovana e alimentata da una pala eolica integrata al fotovoltaico.

La rivista Alps declina l'aggettivo ‘intelligente' proponendo un inedito itinerario che va dal Trentino al cuore della Germania con una selezione di progetti che esaltano la qualità dell'architettura, il rapporto con il costruito e il paesaggio. Un viaggio nelle Alpi contemporanee dove ecologia è sinonimo di sperimentazione. “E' intelligente quella casa che sa uscire dalla dimensione autoreferenziale – spiega Daniele Santucci, ricercatore universitario e coordinatore del tema – e accede alle opportunità che il contesto offre. L'accessibilità alle risorse quindi è la chiave di volta per generare un approccio sostenibile, non inteso come somma di punteggi o come parametro quantitativo, ma attento alla durabilità e solidità”. Le case intelligenti sono flessibili e dinamiche, sono attente alla gestione delle risorse, prevedono alte prestazioni per gli involucri, ma anche una grande qualità del sistema impiantistico (si veda la gallery con gli esempi).

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