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Da Asti a Prato: le dismissioni pubbliche di febbraio

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Da Asti a Prato: le dismissioni pubbliche di febbraio

  • –di Andrea Monti

A metà febbraio vanno all'asta 16 immobili pubblici in Piemonte e Toscana. A Vercelli il municipio dismette una cascina da un milione e 700mila euro, una villa da quasi 600mila e altri due lotti. Ad Asti quelli in gioco sono cinque, tra cui due ex scuole. Il comune di Prato cede un ex monastero a partire da un milione di euro, più altri tre beni; quello di Arezzo un complesso da quasi due milioni e altre due proprietà.

Piemonte
Ad Asti il termine per le offerte è il 12 febbraio e il comune vende cinque lotti. Il più caro è un complesso da un milione e 100mila euro chiamato “mercato coperto”. Sulla struttura è in corso una verifica del possibile interesse culturale. Il secondo e il terzo lotto sono un immobile in città e uno alla periferia sudovest con prezzi minimi fissati rispettivamente a 108mila e 188mila euro. Infine ci sono due ex scuole a un quarto d'ora di macchina dal capoluogo, in direzione ovest: una da 219mila e una da 77mila euro .

Il bando del comune di Vercelli scade il 15 febbraio. La prima proprietà in vendita è una cascina che si estende tra i comuni di Caresana e Stroppiana, a una ventina di km dal capoluogo. Il prezzo minimo è un milione e 735mila euro. Il secondo lotto è una villa di fine ‘700 a Lessona (Biella). L'immobile è stato dichiarato di interesse culturale e costa almeno 581mila euro. Gli ultimi due edifici messi sul mercato dal municipio sono nel suo territorio: un fabbricato di inizio ‘900 in piena città e un'ex scuola alla periferia nordest. Per il primo si parte da 482mila euro, per la seconda da 168mila.

Toscana
Sia il bando aretino sia quello pratese scadono il 15 febbraio. Nel primo caso il lotto più costoso si chiama Palazzo Carbonati, vicinissimo alla sede del comune. La base d'asta è un milione e 900mila euro. Gli altri beni sul mercato in città sono due unità immobiliari fuori dal centro storico, una da 120mila euro in direzione ovest e una da 111mila verso sud.

A Prato l'edificio più caro è un complesso da un milione e 150mila euro in piena città. L'avviso di vendita dice che ha bisogno di “interventi di recupero”. Il secondo immobile è l'ex monastero di San Clemente, a poche centinaia di metri dal duomo. La struttura è stata dichiarata di interesse storico-artistico: governo, regione e altri enti pubblici hanno diritto di prelazione. Lo stesso vale per un complesso rurale in periferia da 945mila euro, che “necessita di un intervento di recupero globale”. L'ultima proprietà di cui il municipio vuole disfarsi è un complesso colonico fuori città con prezzo minimo di 347mila euro e condizioni di manutenzione “molto scadenti”.

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