Il box rende più di un appartamento. Nelle grandi città il guadagno lordo è in media del 5,9% del box contro il 4,6% di un bilocale. Almeno questo è il risultato di una simulazione eseguita da Tecnocasa confrontando le quotazioni di un garage e di un appartamento di 65 mq e relativi canoni d’affitto nel primo semestre del 2015 in 10 grandi città italiane. Entrando più nello specifico, a Bari il box renderebbe addirittura il doppio della casa (9,8% contro 4,5%). Buoni rendimenti teorici anche a Palermo (8,1% contro 5,3%) e Napoli (6,4% contro 4,3%). A Milano invece la difefrenza si assottiglia con una forchetta compresa tra 4,7 e 5,2 per cento. Valori non troppo distanti a Roma: 6,1% contro 4,1%. Genova e Verona sono invece in controtendenza, con rendimento lordo da box in entrambe le città al 4,1% contro rispettivamente il 4,6% e il 5,7 per cento dell’appartamento.

Ma i vantaggi non si esauriscono solo nel rapporto tra investimento e flusso di reddito: se si decide di investire in un box «si ha il vantaggio – nota Tecnocasa – di una gestione più semplice rispetto all'appartamento». La scelta del box presuppone «la valutazione di una zona con un numero ridotto di parcheggi e di eventuali interventi di costruzione di nuovi box oppure di nuovi parcheggi in zona che andrebbero ad aumentare l'offerta. L'effetto sarebbe un' ulteriore riduzione dei canoni di locazione. In questi ultimi anni di difficoltà di mercato immobiliare, una delle prime rinunce dei potenziali inquilini e acquirenti è proprio il garage, al fine di tagliare le spese».

La decisione di affittare una casa presuppone invece la scelta «di una zona con un'elevata domanda di immobili in locazione (ad esempio zone universitarie, ad alta presenza di aziende o uffici che attirano trasfertisti) ben servita e ben collegata».

Ma un aspetto da considerare quando si investe sul mattone, che sia un appartamento o che sia un box, è la rivalutazione degli immobili nel tempo. L'analisi effettuata dall'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che parte dal 2001 – in realtà attraverso un’altra “epoca immobiliare” – vede nelle grandi città una maggiore rivalutazione delle abitazioni rispetto ai box: 10,8% contro 7,5%.

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