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Il real estate aspetta portafogli dalle Siiq

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Immobili

Il real estate aspetta portafogli dalle Siiq

  • –di Paola Dezza

MILANO - Potrebbe rappresentare il definitivo tramonto delle Siiq a Piazza Affari l'arresto del processo, già ben avviato, per portare in Borsa due società immobiliari ideate l'una dalla Properties Italia di Giancarlo Scotti , ex ad di Generali real estate, e l'altra disegnata da Gwm.

Questi due ultimi stop, momentanei o definitivi che siano, uniti ai rinvii dei debutti di Idea real estate (De Agostini) e di Coima Res, potrebbero soprattutto liberare portafogli immobiliari finora destinati a costituire il patrimonio delle quotande. E rivitalizzare un mercato immobiliare che in questi primi due mesi del 2016 sta vedendo la firma di pochi deal. Il motivo? La mancanza di prodotto adeguato alle richieste dei player internazionali piuttosto che un caduta di interesse per il nostro Paese. Secondo fonti di mercato nei primi tre mesi 2015, infatti, si erano registrate transazioni per 1,9 miliardi di euro - compresa la vendita del 60% di Porta Nuova al fondo sovrano del Qatar -, mentre da gennaio 2016 a oggi sono stati sottoscritti deal per circa 650 milioni.

Tornando al tema Siiq, potrebbero arrivare quindi sul mercato i due fondi Armilla e Cloe di Prelios, che Giancarlo Scotti intendeva rilevare in vista della quotazione della Siiq studiata con advisor JP Morgan. Armilla è un fondo per investitori qualificati nato nel 2006 con un patrimonio di immobili principalmente di Telecom; Cloe è stato costituito due anni prima con asset del segmento terziario-uffici nelle principali città italiane.
Gwm, la società di asset management passata di mano da Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini a Peter Sartogo e da poco rilevata dai manager, stava disegnando con Morgan Stanley una Siiq con gli asset comprati negli ultimi due anni. Tra gli altri il Centro commerciale del Lingotto di Torino e il retail park Da Vinci a Roma, acquistati con Pimco, ma anche asset acquistati in proprio come gli uffici di Peugeot in via Gattamelata a Milano acquisiti in sale e lease back e un immobile in viale dell'Innovazione in Bicocca. Tutti immobili che, se Gwm decidesse di vendere, potrebbero fare gola a investitori esteri che oggi faticano a trovare sul nostro mercato prodotti da acquistare.

Nelle ultime due settimane è arrivata, invece, l'approvazione da Consob del supplemento al prospetto informativo sia per Idea real estate sia per Coima Res, passaggio obbligato per tenere aperta la possibilità della quotazione. Se l'iter non dovesse andare in porto? Manfredi Catella, ad di Coima Res, aveva avviato trattative per inserire nel portafoglio della Siiq il Vodafone Village (Milano). Non è detto che l'immobile non finisca sul mercato, essendo un asset decisamente appetibile, anche se Coima Res ha l'esclusiva fino a fine anno. La parte principale del portafoglio è invece costituita da filiali bancarie di Deutsche Bank acquisite a suo tempo da Qatar Holding e conferite alla Siiq.
Lo stesso fondo Omicron, base del portafoglio di Idea real estate con i suoi sportelli bancari, potrebbe tornare nel mirino di investitori esteri - scade infatti tra 30 giorni l'esclusiva -, anche se l'asset più appetibile, l'ex sede di Unicredit in piazza Cordusio, è già finito ai cinesi di Fosun. E a onor del vero gli sportelli bancari non sono oggi esenti da rischi.

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