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Marocco prima destinazione Eco sostenibile nel Mediterraneo

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Marocco prima destinazione Eco sostenibile nel Mediterraneo

Da molti anni, grazie all'attività della Fondazione Mohamemd VI per la protezione dell'ambiente, il Marocco ha avviato un importante progetto per lo sviluppo turistico ecosostenibile, imponendosi alla testa dei paesi del Mediterraneo. Tanto che proprio quest'anno il Ministero del Turismo si è aggiudicato il 2° posto per la categoria Best Public Policy dell'African Responsible Tourism Awards 2016 . A gennaio, in occasione della 1° edizione della “Giornata marocchina di turismo sostenibile e responsabile” è stata firmata a Rabat la nuova Carta Nazionale con l'obiettivo di unire gli sforzi degli attori in gioco e un programma di investimenti di circa 255 milioni di euro per la promozione del turismo rurale in 10 anni, oltre ad uno stanziamento aggiuntivo per valorizzazione dei circuiti turistici nelle città di 511 milioni di euro. La nuova carta è divisa in 4 aree: la tutela dell'ambiente e della biodiversità, la salvaguardia delle tradizioni e del patrimonio, il coinvolgimento degli operatori del turismo per lo sviluppo locale e l'impegno a principi di integrità e di responsabilità sociale. Se le Province del Sud potranno contare su investimenti per più di 7 miliardi di euro per la creazione di un polo ecoturistico, la protezione degli ecosistemi, la lotta alla desertificazione e la conservazione della biodiversità per la regione di Dakhla (sarà realizzato il porto Dakhla Atlantic e un museo ), il programma Patrimonio e Eredità, punterà alla valorizzazione turistica e architettonica dei ksour e kasbah per riconvertirli in strutture alberghiere, musei e luoghi d'intrattenimento. Negli ultimi anni gli investimenti in questo settore sono stati di 1,6 miliardi di euro tra cui più di 221 milioni per il turismo rurale e naturale con nuovi 25mila posti di lavoro. Molte le iniziative per Marrakech, la più importante destinazione del Paese, può contare su 570 milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio architettonico, la tutela ambientale, il miglioramento della rete di trasporto e l'offerta culturale ( città delle arti popolari, museo del patrimonio immateriale e conservatorio di musica). Insomma, per chi vuole investire in questo ambito le potenzialità sono tante. Nel segmeno luxury si muovono in questa direzione i Relais & Châteaux arrivati nel 2001 con la prima dimora (Villa des Orangers) a Marrakech (oggi sono sei le dimore associate). <Sin dalla prima apertura abbiamo puntato a trasferire la nostra idea di fare turismo in modo sostenibile che punta a valorizzare al massimo l'unicità del luogo, i prodotti del territorio, rispettando la stagionalità, e dando priorità ai piccoli produttori e artigiani locali- spiega Philippe Gombert - presidente internazionale Relais & Châteaux . Chi aderisce all' associazione si impegna a condividere il nostro Manifesto che valorizza percorsi che siano testimonianza ed espressione del territorio, della storia e delle tradizioni locali. Nel rispettare le caratteristiche uniche di ciascuna dimora e del territorio di appartenenza si valorizzano le differenze in campo gastronomico e culturale e si promuovono gli usi e le tradizioni di ospitalità che ogni angolo del mondo riserva». Ed in occasione dell'ultimo Simposio internazionale sul turismo Sostenibile tra le strutture a cui sono stati andati i Trophées Maroc du Tourisme Responsable, creati dall'Ente Nazionale per il Turismo e dal Ministero del Turismo , c'è anche L'Heure Bleue Palais, Relais & Châteaux di Essaouria. Il piano Vision 2020 punta a che il Marocco diventi la principale meta eco-sostenibile del Mediterraneo e tra le prime venti destinazioni turistiche mondiali.

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