Come un esercito pacifico, impegnato in un’occupazione ordinata e colorata, i nuovi modelli di sedia hanno invaso i padiglioni dell’ultimo Salone del Mobile di Milano: il miracolo si è rinnovato e le sedie – una tipologia di arredo a cui ogni anno sembra impossibile poter aggiungere un’idea nuova – hanno sorpreso con una bella serie di novità, tra modelli, colori, forme e materiali in piena sintonia con la sensibilità contemporanea.
I materiali plastici sono protagonisti di alcune delle sedute più innovative, come la sedia Hoop di B-Line, un progetto di Karim Rashid che coniuga le forme minimali alle prestazioni del materiale: la seduta è costituita da una monoscocca a guscio in cui la curvatura ergonomica forma una piega nel bordo dello schienale con la funzione di presa integrata. La monoscocca poggia su gambe in acciaio o in faggio ed è realizzata in poliuretano rigido stampato a iniezione con una nuova tecnologia (Reaction Injection Moulding), che permette grande precisione e risparmio di energia. Il poliuretano rigido, infatti, anche su spessori minimi (la scocca di Hoop è di soli 4-6 mm) consente notevoli prestazioni: elevata durezza superficiale, alta resistenza agli urti, all’umidita, agli sbalzi di temperatura, all’aggressione di sostanze; oltre ad essere riciclabile al 100%. Ne risulta una seduta «minimale e sensuale», come l’ha definita lo stesso Rashid, adatta a ogni ambiente, anche outdoor.
Sempre un materiale plastico – ma in questo caso il polipropilene ad alta resistenza – è stato scelto per produrre la nuova sedia All Plastic Chair di Jasper Morrison per Vitra. Il celebre progettista, fautore del design “super-normal”, ovvero sobrio, utile e responsabile, ha creato per Vitra un modello di sedia che rilegge quello familiare e classico della sedia in legno, diffuso in tutta Europa, riproponendolo però in polipropilene rigido. Di questo materiale è composto il telaio, un pezzo unico e con i profili appiattiti rispetto alle sedie tradizionali, dotato di notevole rigidità, su cui poggiano sedile e schienale, sottili e conformati ai contorni del corpo. Per aumentare il confort, lo schienale è collegato al telaio mediante barre con cuscinetti in gomma, che consentono una leggera flessione della struttura.
Anche Magis ha scelto il polipropilene per realizzare la nuova sedia con braccioli Milà di Jaime Hayon, un modello ricco di movimento ed espressività, che si rifà alle forme del modernismo catalano. Magis, che quest’anno compie quarant’anni e che è pioniera nell’utilizzo della tecnologia di stampaggio a iniezione assistito con gas, ha utilizzato il suo know-how per realizzare un modello elegante e dinamico, con sedile e schienale imbottiti e rivestiti per gli spazi interni e con struttura caricata di fibra di vetro per la versione outdoor. Martino Gamper, designer, artista e artigiano del legno, con Moroso ha realizzato St. Mark, una sedia originariamente nata per l’omonima piazza di Londra, da cui ha tratto il nome. Gamper ha preso spunto dalla tradizionale sedia da caffetteria in legno curvato, un oggetto comune e anonimo che il designer ha riletto accentuando la linea curva dello schienale, che nel caso della sedia St. Mark è un elemento continuo che delinea gambe posteriori e schienale con la curva protesa verso l'esterno. St Mark è prodotta in tanti colori vivaci, in legno di frassino verniciato o laccato per una versione più vicina alla tradizione, o in alluminio verniciato o anodizzato, più flessibile nell’uso e dal look più contemporaneo.
Tra i modelli più ammirati, anche la sedia Domus di Ilmari Tapiovaara, prodotta da Artek, un grande classico che quest’anno ha celebrato suo 70esimo anniversario. Il modello venne progettato dal designer finlandese per la casa dello studente Domus Academica di Helsinki nel 1946. Fu un successo internazionale, che ancora oggi sorprende per la perfezione delle proporzioni e la comodità della seduta, pensata appositamente per leggere e studiare. Rappresenta la declinazione perfetta del pensiero di Tapiovaara: «Una sedia non è solo un mobile per sedersi: è la chiave di tutto un ambiente».
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