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Dalle piattaforme mobili ai droni: l’innovazione tecnologica spinge…

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rebuild a milano

Dalle piattaforme mobili ai droni: l’innovazione tecnologica spinge l’efficienza in cantiere

Un piccolo stabilimento mobile, contenuto all’interno di un container, che viene posizionato nella fase di allestimento di un cantiere e che cresce, sulla cima dell’edificio in costruzione, salendo insieme all'impalcatura di piano in piano. Al suo interno, la possibilità di svolgere tutte le lavorazioni, che servono all’ultimazione dell’intervento. All'esterno, una rapida piattaforma mobile di collegamento, che é in grado di servire in tempo reale le esigenze di allestimento per tutti i piani del futuro fabbricato.
L’innovativa soluzione – già sperimentata sul campo e che permette di ridurre in modo sensibile i tempi di realizzazione di un palazzo, investendo sull'efficienza del processo – è stata presentata da Maarten Strijdonk, head of business development di Royal Bam Group, operatore anglo-olandese fra i principali player delle costruzioni del Nord Europa, durante i lavori dell'edizione autunnale di Rebuild. L’evento, un laboratorio di idee sulla nuova edilizia promosso da Habitech e Riva del Garda Fierecongressi attraverso la nuova società RE-Lab, si è svolto oggi (11 ottobre) a Milano.

«Scommettiamo sulla tecnologia per rendere più snello il processo di cantiere – spiega Strijdonk –. Anche nella fase di progettazione, per il retrofit utilizziamo i droni e la modellazione bim per aumentare la precisione delle lavorazioni e ridurre errori e diseconomie. Se oggi un edificio in media costa almeno 2mila euro di energia all’anno, sull'orizzonte dei prossimi 40 anni contiamo di trasferire l'equivalente di queste risorse sull'integrazione di nuove tecnologie al servizio degli edifici».

Migliorare l'efficienza del cantiere è stato uno dei temi forti dell'intero evento. «Negli ultimi 50 anni – spiega Thomas Miorin, fondatore di REbuild e presidente di RE-Lab – la produttività del settore manifatturiero è infatti più che raddoppiata, mentre quella del settore edilizio è rimasta ferma». I fronti su cui spingere per dare un nuovo impulso al comparto, che possa anche tradursi in tempi più rapidi di esecuzione dei lavori e diminuzione dei costi, sono molteplici. «Ad esempio – spiega Francesco Cattaneo, responsabile Commissioning Habitech – occorre lavorare per una migliore gestione dei rifiuti. In media, durante la costruzione di un immobile vengono prodotti 200 chili di rifiuto per ogni metro quadro realizzato. La gestione di questi scarti incide fino a 30 euro sul costo finale. Un delta che può e deve essere risparmiato».

Fra gli esempi di buone pratiche presentate, quella di Metrogramma nella realizzazione del distretto della moda e del design di Scalo Milano, progetto in via di ultimazione nel capoluogo meneghino, e l’esperienza dell’azienda trentina Essepi CDL di Cavedine in collaborazione con lo studio DuoPuu di Paolo Simeone, che ha presentato una soluzione di pannelli prefabbricati già completi di finestre e impianti, impiegati nella realizzazione della residenza universitaria Mayer di Trento.

Durante i lavori di Rebuild, infine, l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini, ha anticipato che nelle prossime settimane sarà indetto un bando che investe dell’edilizia high-tech: «Metteremo a disposizione 15 milioni – spiega – per sostenere l’aggregazione tra imprese del settore costruzioni, legno, arredo e domotica nell'ambito di una misura più generale dedicata allo smart living».

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