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    sei guru mondiali

    I sei guru del real estate mondiale: ecco come vediamo il mercato italiano

    Gli investitori cercano più stabilità e trasparenza. Per questo puntano sulle grandi città, meglio se di Nazioni politicamente sicure e in crescita

    2/7 Anne Kavanagh, Global head dell’asset management and transactions di Axa Im real assets

    Anne Kavanagh è a capo dell’asset management and transactions di Axa Im real assets, la maggiore realtà europea nel campo della gestione di asset immobiliari, con oltre 66 miliardi di asset in gestione.

    Ci può dire quale è la sua attuale visione del real estate europeo e in quale aree state investendo?
    Premettendo che la redditività a Parigi e nelle maggiori città tedesche ha già visto un ridimensionamento, ma poi un successive rafforzamento, stiamo ora valutando gli effetti post referendum di Brexit, che stanno portando a un comportamento avverso al rischio da parte degli investitori. Il che mette in primo piano due caratteristiche indispensabili e assolutamente prioritarie rispetto alle altre, in un investimento attuale: la trasparenza del mercato e la stabilità. Francia e Germania rispondono a questi requisiti e sono dunque queste le piazze che continueranno a ottenere l’interesse degli investitori.

    Come percepite le conseguenze di Brexit?
    Axa Im ha già adottato un posizionamento difensivo rispetto al Regno Unito, anche prima del referendum: la situazione resta dunque inalterata, mantenendoci negativi sugli asset legati alla finanza e ai servizi a Londra. Allargando la visione all’Europa, pensiamo che sia ormai indispensabile adottare una visione di lungo periodo e che gli acquisti debbano essere molto selettivi, basati sulla location e sulla qualità dei rendimenti da affitto. Così riteniamo costose le piazze secondarie, o gli asset non prime: tutti questi immobili, in particolare nell’Europa meridionale e nel centro Europa, sperimenteranno un peggioramento nella fiducia degli investitori.  I quali, oggi, sono avversi al rischio, come accennato, e cercano investimenti in grado di garantire la sicurezza e la preservazione del capitale più che alti rendimenti. Inseguire oggi gli alti rendimenti nelle location secondarie o addirittura terziarie si può improvvisamente tramutare in un macro-rischio, date le attuali condizioni di mercato.

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