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7/7 Raimondo Amabile, managing director  e Head of Europe di Pgim real…

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    sei guru mondiali

    I sei guru del real estate mondiale: ecco come vediamo il mercato italiano

    Gli investitori cercano più stabilità e trasparenza. Per questo puntano sulle grandi città, meglio se di Nazioni politicamente sicure e in crescita

    7/7 Raimondo Amabile, managing director  e Head of Europe di Pgim real estate

    «L’aumento dell’incertezza sta facendo in modo che gli investitori si stiano ritirando verso i core market in Europa Continentale e stiamo vedendo una forte domanda per gli asset in grado di generare reddito nelle maggiori aree urbane della Germania e della Francia». Raimondo Amabile managing director  e Head of Europe di Pgim real estate, esordisce così nel descrivere la propria visione generale sull’Europa.

    Quali sono le maggiori difficoltà, ma anche opportunità, a livello Europeo?
    I prezzi relativi restano attraenti, anche grazie ai bassi rendimenti dei bond, ma trovare asset diventa una sfida e i rendimenti ridotti significano anche maggiori difficoltà per gli investitori nell’ottemperare agli obiettivi di rendimento. Allo stesso tempo, i finanziamenti agli sviluppi restano difficoltosi e andiamo incontro a uno scenario di scarsa crescita dal punto di vista dell’offerta. Continuiamo a cercare opportunità di investimento in grado di creare valore aggiunto nei settori degli uffici e del retail, puntando sulle possibilità di miglioramento gestionale e sui riposizionamenti.

    In questo contesto, come percepite l’Italia?
    In realtà non vediamo una forte storia di crescita in Italia e ci sono fattori di rischio sia politico sia finanziario che ci preoccupano. Stiamo monitorando da vicino lo stato di salute del settore bancario, che influenza il sentiment del mercato. Tuttavia, se si riesce a mettere da parte il turbamento derivante dal settore bancario, ci sono alcune selezionate opportunità di investimento interessanti. L’offerta nei settori uffici e retail è scarsa e non ci sono aspettative di nuovo stock, il che ci fa pensare a una possibilità di aumento dei ricavi da locazione per gli asset migliori nelle migliori location.

    E a livello geografico?
    Preferiamo Milano a Roma, in quanto nel capoluogo lombardo vediamo più opportunità di riposizionamento di stock esistenti nel settore degli uffici e nel retail. In particolare, il settore retail di Milano sta beneficiando di un aumento della domanda guidata dal buon andamento turistico. Ma anche il residenziale può avere un ruolo importante alla luce della crescita della domanda di abitazioni in città.

    Qual è il vostro sentiment in relazione a Brexit e alle future conseguenze?
    Nel Regno Unito vediamo un mercato che si potrebbe definire “tranquillo”, se non statico e riassumerei il nostro posizionamento come “difensivo”. Questo significa che ci piacciono gli asset retail nelle città e i prodotti in grado di generare redditi di lungo termine. Al tempo stesso, siamo sempre pronti a cogliere eventuali opportunità derivanti da portafogli “distressed” se i valori valgono la pena. Stiamo anche monitorando settori con una forte crescita della domanda strutturale, come quelli del “senior housing” e delle residenze per studenti.

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