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Fondi oppure club deal per gestire più che investire

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Fondi oppure club deal per gestire più che investire

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Il fondo immobiliare resta uno degli strumenti più utilizzati per la gestione dei patrimoni immobiliari.

Strumento che non ha dato alla clientela retail soddisfazioni in termini di rendimento e di rivalutazione delle quote investite, i fondi sono rimasti invece la strada prescelta da investitori istituzionali e gruppi di famiglie per investire nel real estate.

Tra le società che hanno lanciato e gestito qualche fondo immobiliare c’è anche Ersel.

«Anni fa abbiamo creato un fondo immobiliare a sviluppo - spiega al Sole24 Ore Guido Giubergia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ersel -. In realtà siamo incappati in una fase difficile del mercato real estate. Il fondo nel frattempo ha avviato due iniziative nel residenziale, una che si è già conclusa e l’altra in corso. Quest’ultima sta avendo un discreto successo nonostante il mercato resti complicato. Il fondo verrà liquidato tra qualche anno, e ha un valore di 60-70 milioni di euro. Al momento stiamo pensando a un prodotto immobiliare, ma di altra natura». Giubergia sottolinea come ora ci siano rendimenti interessanti, soprattutto da locazioni di locali commerciali e di uffici, ritorni competitivi rispetto a quello che si può ottenere oggi nel mondo obbligazionario, il termine di paragone da utilizzare. «I tassi sono talmente bassi - dice -, ma il nostro scopo è comunque cercare strumenti da reddito».

Anche se sottolinea un mercato senza grande interesse per il ritorno al real estate. «Chi possiede grandi patrimoni punta a strumenti alternativi che diano una buona redditività - spiega Giubergia -. L’investimento nell’immobiliare è per questa categoria di investitori un prodotto finanziario. Il dato importante è la redditività. Per questo il nostro prossimo prodotto, che stiamo studiando, non sarà incentrato sul residenziale, ma su bisogni non pienamente soddisfatti. Ci sono due settori che cercano finanziatori: quello delle abitazioni per gli studenti, che registra una domanda enorme in tutta Italia; e quello delle case per anziani. Ci muoveremo per questo solo in Italia, prevalentemente al nord. Contiamo di decidere entro fine anno e di essere operativi entro marzo».

Considerando il patrimonio immobiliare come un puro investimento finanziario, sarebbe facile pensare che le famiglie proprietarie applichino un minimo di rotazione dle portafoglio, pur essendo l’immobiliare un investimento non liquido. «In realtà sono pochi i proprietari che si dedicano alla gestione del proprio patrimonio real estate perché ne hanno competenza. La situazione è molto statica» dice Giubergia. Il fondo, secondo Giubergia, resta uno strumento validissimo, «il tema è che molti fondi italiani creati nei momenti sbagliati - conclude -, e in quelle fasi hanno preso in carico immobili a prezzi assurdi e dato enormi delusioni ai sottoscrittori».

Ne conviene anche Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. «Il fondo resta lo strumento più utilizzato- dice -, anche se credo che sia marginale la presenza di clienti di private banking. Ci sono comunque fondi realizzati da più famiglie insieme. Dell’ordine di un centinaio di milioni di euro di patrimonio ciascuno. In genere fanno operazioni immobiliari, e scelgono di effettuarle come club deal tramite una società o in qualche caso attraverso il fondo immobiliare». In generale, sottolinea Breglia, l’obiettivo è mantenere e gestire il portafoglio. «Tutto però sottotraccia - dice -, molte Sgr operano in questo senso ma senza pubblicizzare le attività».

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