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Como rinnova il centro storico e le ex manifatture

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Como rinnova il centro storico e le ex manifatture

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«La prossimità con la Svizzera e il brand del Lago attirano a Como chi cerca una localizzazione di prestigio con immobili di pregio. In centro le quotazioni sono state intaccate solo in parte dalla crisi – dice Lorenzo Spallino, assessore alla pianificazione urbanistica della città lombarda – e si comprano palazzi restaurati a cifre nell'ordine dei 4-6mila euro al metro quadrato. Si investe molto anche sull' ospitalità: oggi in centro si contano quasi 150 B&B. Si registra anche un particolare interesse da parte della grande distribuzione».
Quando nel 2012 l'attuale giunta si è insediata, ha ereditato e approvato il Piano del Governo del Territorio, cancellando tutte le nuove volumetrie e promuovendo il recupero e il consumo zero. L'attività immobiliare è stata portata avanti quindi soprattutto dai singoli proprietari e da piccole e medie imprese. Como così è tornato a valorizzare il centro storico, recuperato e via via riabitato da chi negli ultimi tempi aveva preferito i piccoli centri della provincia. Ma Como è anche il prestigioso lungo lago che – nonostante la vicenda delle paratie anti-esondazione che lo ha reso un cantiere infinito, palcoscenico di scandali e inchieste – sul fronte dell'hotellerie ha spinto l'insediamento del marchio Sheraton (in realtà sulla strada per Cernobbio) e dove è in arrivo anche l'Hilton. «Recentemente – aggiunge l'assessore – sono stati rilasciati anche diversi titoli edilizi per la fascia media del settore alberghiero».

Nella città lombarda non mancano però le aree dismesse: se ne contano una trentina, in primis quella della Ticosa, prossima al centro e abbandonata da più di trent'anni, oggetto di numerosi progetti sempre rimasti sulla carta. Alcune iniziative sono riuscite recentemente a disincagliarsi e tra queste c'è quella sulla ex Trevitex nel quartiere di Camerlata, dove è stato da poco aperto un supermercato Esselunga. «Il progetto è stato rimodulato – spiega l'assessore – e abbiamo investito 5 dei 7 milioni ceduti dal privato come monetizzazione dell'operazione, per realizzare una piazza per il quartiere da anni in sofferenza, visto che l'area si era svuotata a causa del trasferimento dell'ospedale». La svolta sarà compiuta però quando Infrastrutture Lombarde riuscirà a vendere l'area dove c'era il vecchio ospedale (la gara è già andata deserta per tre volte) sulla quale è previsto un insediamento di 1.200 abitanti teorici, dove si ipotizza un mix di funzioni compresa una parte alberghiera e alcuni spazi residuali da destinare ad attività pubbliche come l'accorpamento delle funzioni della cittadella sanitaria. Nuovo supermercato, in questo caso della catena Iperal, anche nell'area dell'ex Oec, a Monte Olimpino: spazi per la distribuzione in alternativa al residenziale, non ben digerito dal mercato. Tra i punti interrogativi per Como c'è la caserma De Cristoforis che il Comune vorrebbe rigenerare come residenza convenzionata, ma che il Governo ha tolto dall'elenco dei beni disponibili da parte dell'ente locale: «A Como ci sono 5mila vani liberi e si stima sia tre volte più alta la domanda di edilizia convenzionata».
Secondo il presidente di Ance, Luca Guffanti, «le compravendite nel 2015 sono cresciute del 20% con gran parte dell'invenduto che riguarda le iniziative promosse in ambiti periferici, in aree non appetibili per i cittadini, sul mercato a cifre dell'ordine dei 2mila euro al metro quadrato». Ma è proprio in periferia – seppur in un quartiere dalla forte identità storica – una tra le operazioni più importanti di questi anni: “Albate Centro”, promossa da Nessi&Majocchi, dal Gruppo Immobiliare San Paolo Cantù e da Edilronago. «In un'area dismessa dove c'era uno stabilimento tessile abbiamo promosso un'operazione da 120 alloggi distribuiti su sei palazzine», spiega l'architetto Angelo Majocchi. Sviluppo ma anche rigenerazione urbana con case in Classe A collegate con un impianto di teleriscaldamento. Investimento privato dell'ordine dei 25 milioni e alloggi in vendita dai 2.300 ai 2.900 euro al metro. «L'iniziativa è pronta da 9 mesi e abbiamo già venduto l'80% anche grazie al supporto delle banche». Tra le altre recenti iniziative residenziali si distingue il complesso sviluppato dall'impresa di Valentino Carboncini in via Mentana: 33 appartamenti di nuova costruzione anche in questo caso al posto di un'ex azienda tessile, la Taroni. Progetto attento alle performance energetiche con un impianto geotermico. Prezzo 3.800 euro al mq. Dopo due anni qui è stato venduto il 65% degli alloggi.

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