l design è un'ala leggera che toglie peso e aggiunge funzioni: così lo interpretano i Millenials, la generazione dei nuovi acquirenti che, nel settore arredo (come in tanti altri ambiti merceologici), inizia a far sentire il peso delle proprie scelte, anticonvenzionali ma non per forza sovversive. Anche perché i Millenials hanno dalla loro una grande familiarità con il mondo digitale, da cui attingono informazioni e attraverso cui formano comunità che si identificano in stili e scelte. Una di queste riguarda la preferenza per arredi modulari e componibili, che consentano trasformazioni che assecondano le varie fasi della vita, in cui sono frequenti i cambi di residenza e di “compagni di viaggio”.
Anche per questa ragione tra le novità di Cassina ha trovato spazio Props, un progetto innovativo di Konstantin Grcic che riunisce cinque “sculture domestiche”, anche definite oggetti-luogo: sono cinque strutture in lamiera di metallo tagliata al laser e piegata, che hanno la funzione di organizzare e comporre lo spazio, servendo come divisori e, al contempo, mensole. Sono facilmente spostabili, come scenografie mobili su di un palco, quello domestico, da reinterpretare con leggerezza e fantasia.

Sembrano arredi di scena anche i pannelli del progetto Build di Paola Lenti ideato da Francesco Rota, un sistema di pannelli modulari fonoassorbenti rivestiti in tessuto, con cui è possibile disegnare gli spazi, installandoli a parete o creando dei divisori free-standing al centro della stanza. I pannelli Build, attrezzabili con mensole o ripiani, possono definire gli spazi della casa senza ricorrere a interventi murari, semplicemente creando pareti funzionali, con i plus del rivestimento tessile dalle mille sfumature di colore e della fonoassorbenza.
Tra coloro che possono dirsi interpreti dei gusti dei Millenials c'è, senza dubbio, LoveTheSign, che nel giro di pochi anni (ha debuttato nel 2012) è diventata una piattaforma di riferimento. Oltre a rivendere il design d'autore, ha lanciato TheSign, un brand originale con cui produce arredi che nascono dall'analisi dei Big Data: «Siamo diventati un grande osservatorio su ciò che gli utenti cercano – afferma Laura Angius, una dei tre fondatori – da qui abbiamo distillato una serie di indicazioni in base a cui disegnare la nostra linea». Il risultato si chiama Rodolfo, un divano progettato da Davide Negri, che risponde pienamente ai canoni di modularità e flessibilità e si compone di tre elementi: una struttura in tondino metallico, una seduta che diventa anche letto, uno schienale che è anche un pouf. Con questi elementi, acquistabili singolarmente, è possibile comporre e scomporre una seduta che ha il pregio di trasformarsi rapidamente e senza fatica in un letto o in un sofà, in un lungo divano o in sedute separate.
Ma il divano componibile non è una conquista attuale: un designer-artista visionario e fantasioso come Hans Hopfer ne aveva già intuito le potenzialità con il progetto, divenuto poi un'icona, del sistema di sedute imbottite Mah Jong per Roche Bobois. Datato 1971, è ancora oggi prodotto di punta del brand francese. Anche in questo caso gli elementi sono tre: una struttura in legno, che funge da supporto per gli elementi imbottiti, la seduta e lo schienale, caratterizzati dall'inconfondibile finitura a materasso. Il rilancio di Mah Jong passa attraverso i rivestimenti tessili firmati dalle più grandi maison di moda, come Missoni Home, con tessuti coloratissimi, e le suggestioni immaginifiche di Jean Paul Gaultier.
Come e più degli imbottiti, i sistemi di contenitori si prestano a una progettazione basata su elementi modulari e componibili, come hanno dimostrato le librerie Minima 3.0 di MDF e Plain di Lema. Capofila di questo genere è certamente il fortunatissimo sistema svizzero USM Haller, inventato da Fritz Haller con Paul Paul Schärer per USM nel 1965 e basato sulla composizione - ampliabile all'infinito - della struttura metallica a parallelepipedo, da completare con pareti metalliche o in vetro e numerosissimi accessori.

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